Alberto Fortis tra OfficialAlive e Sky Arte: che bella storia!

Musica

Fabrizio Basso

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Fortis - 1° OfficiALive è il primo live ufficiale nella discografia di Alberto Fortis, è un viaggio musicale lungo 40 anni, ripercorso in compagnia di amici musicisti, che con lui hanno condiviso momenti fondamentali della carriera. L'artista presenterà il progetto venerdì 6 dicembre al Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano e poi sarà protagonista mercoledì 11 alle ore 21.15 su Sky Arte di 33 Giri - Italian Masters. L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

Ci sono voluti quarant'anni. Oggi c'è chi dopo tre anni di carriera (?) pubblica già un album dal vivo oppure un best of. Per contrappasso c'è chi ci ragiona a lungo. Fortis - 1° OfficiALive è il primo live ufficiale nella discografia di Alberto Fortis, è un viaggio musicale lungo quattro decenni. L'artista presenterà il progetto venerdì 6 dicembre al Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano e poi sarà protagonista mercoledì 11 alle ore 21.15 su Sky Arte di 33 Giri - Italian Masters. E' venuto a trovarci in redazione.

Alberto 40 anni per uscire con un live...un po' troppo non ti pare?
Ho i miei tempi e sono auto-critico. Quella sera ho lasciato il palco estasiato. Ha Funzionato tutto bene a livello di riprese. Ho riscontrato una sostanzialità esecutiva, mi ha meravigliato il risultato nelle ballad. Si era all’aperto con tanta gente. Ci sono le versioni di Fragole infinite, L’amicizia e La sedia di lillà tra le versioni più belle di sempre. Abbiamo aspettato ma che risultato!
Ottenuto anche grazie alla band.
Devo ringraziare la Milandony Melody Band composta da Franco Cristaldi al basso, Joe Damiani alla batteria, Luca Fraula alle tastiere e la vocalist Mary Montesano 
Molta attenzione anche alle inquadrature.
Ci siamo concessi di indulgere sull’aspetto teatrale: ne La Pazienza, parafrasando la commedia presente nel testo, la corista è arrivata incappucciata in stile medievale accompagnata dagli City Angel: doveva trafiggermi sul palco.
Avevi tanti ospiti: Rossana Casale, Francesco Baccini, Stefano Brandoni, Luca Rustici, Betti Vittori, Marco Barusso, Simone Bertolotti e i Piccoli Cantori di Milano diretti da Laura Marcora.
Mi piace arrivare con le cose fatte bene. Il dvd prevedeva momenti coreografici affidati sia alla produzione video sia ai momenti teatrali insomma una piccola operetta. Io ho coltivato la fascinazione dal mio secondo grande amore: l’immagine e il cinema.
Dopo tanti anni sui tuoi brani storici preferisci il purismo o lo stravolgimento dylaniano?
Dipende. Milano e Vincenzo riprodotta con un giovane rapper nel 2018 era interessante. La Nena del Salvador versione live dimostra come un determinato tipo di scrittura nel tempo può essere rivista e mantenere la propria radici.
Chi ti piace oggi?
Post Malone, Birdie, Sia, Gambino. Non rinnego matrici compositive. A volte agganciare un suono fa la differenza.
Oggi se avessi vent'anni chi saresti?
Probabilmente oggi sarei un indie che rompe i cancelli del corral. Milano e Vincenzo è una trap ante litteram. E’ il tuo dna artistico che risente di certi stilemi, sia artistici che sociali.
Sei ottimista sul futuro?
Viviamo di categorie, settori, per me la grande speranza sono i ventenni. Mi auguro che arrivi una onda prevaricante, che il lato oscuro della forza faccia breccia.
Sei uno dei pochi.
Ho il diritto e il dovere di vedere il bicchiere mezzo pieno nel nome dell’arte. La giungla che è nata ha i mezzi per creare il contrappeso alla negatività. Poi sono consapevole che viviamo in una notte sociale. Detesto la nostalgia canaglia. E’ utile fare tesoro di certe cose ma il mio rammarico è che i like non sono quasi mai meritati.
Cosa è l'arte?
La più onesta delle religioni: non fa né minacce né promesse.
Che farai nei prossimi mesi?
Promozione di questo lavoro fino a tutto gennaio. Qualcosa di nuovo è già pronto artisticamente. Stiamo studiando il tour.
Dicono che questo sarà l'ultimo natale con i cd.
Mi spiace che muoia il cd. Pare che si andrà al vinile con lettura laser. Si appagano voglia di feticcio e necessità laser. Di certo non può essere tutto liquido.
Hai una stanza degli strumenti a casa?
Da musicista ho parecchie cose. Ho il mio pianoforte grigio perla originale, non mai lasciato la batteria. Ho una Fender Stratocaster bianca del '70. Due acustic di cui una originale Eko degli inizi e una Taylor. Una serie di percussioni che mi affascina.
Mercoledì 11 alle ore 21.15 su Sky Arte sarai protagonista di 33 Giri - Italian Masters.
Ho vissuto due giorni intensi grazie anche agli ospiti che c’erano. Grandi esecuzioni live. C’erano Mara Maionchi e Alberto Salerno che a livello esecutivo rappresentano il mio inizio. Abbiamo rianalizzato le singole tracce soprattutto con Claudio Fabi. Sono nate belle riflessioni. Una esperienza che andata oltre l’aspetto tecnico.
Un momento per te particolarmente emozionante?
E' stata evidenziato che Il Duomo di Notte, per altro indicata nelle classifiche di due magazine tra le prime 100 canzoni della storia del pop, è moderna, con un loop elettronico sul quale si può rappare.
Non è che il tuo futuro sarà rap?
Ci ho ragionato con Mary Montesano.
Davvero? Ti è piaciuto?
Mi sono divertito a rappare ed è rimasta una traccia di prova.

 

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