Il ritorno di Amalia Gré si intitola Goodbye Pork Pie Hat

Musica

Fabrizio Basso

Amalia Gré
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Goodbye Pork Pie Hat è il nuovo singolo di Amalia Gré. Il brano anticipa l’album Beige in uscita il 22 novembre. Il brano è una rivisitazione del classico jazz di Charles Mingus reso celebre da Joni Mitchell, che ne ha scritto il testo. L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

C'è chi li chiama standard e chi le chiama cover. Poi c'è chi quando ci mette mano e voce li stravolge e ne fa magia. E' il caso dell'artista Amalia Gré col suo nuovo singolo Goodbye Pork Pie Hat, brano che la ha folgorata in "una splendida sera d’estate. Lo ho ascoltato a San Francesco al Prato a Perugia suonato dall’orchestra di Gil Evans, e che mi ha fatto decidere che sarei diventata una cantante di jazz. È lo standard americano con cui ho cominciato il mio percorso musicale". Il 22 novembre Amalia Gré pubblica il nuovo album Beige. La seguo dal suo secondo album Per Te, pubblicato prima della sua incisiva apparizione sul palco del Festival di Sanremo. Nel tempo il suo nome ogni tanto usciva nelle chiacchiere tra amici, in famiglia, con i colleghi...e ora eccola apparire con un nuovo lavoro. Lei è pittrice, designer, cantautrice, mamma...lei è tante cose e le fa tutte bene. La ho intervistata.

Amalia cosa hai fatto in questi anni senza musica?
Ho fatto cose nella moda, mostre d’arte, ho creato un’altra figlia e mi sono dedicata a lei. Il mio compagno suona il basso con me e quindi abbiamo dato priorità alla famiglia.
Però la musica è restata nella tua vita.
Ho scritto tanto e ho messo in cantiere un progetto di standard per le canzoni che mi hanno formato professionalmente.
Perché hai optato come singolo per Goodbye Pork Pie Hat? 
Lo ritengo il brano ponte tra passato e futuro. La prima volta che lo ho ascoltato mi ha illuminato e portato verso il jazz, mi ha fatto capire che la mia anima deve andare da quella parte.
So che dopo quello di standard arriverà una album di inediti.
Si e avranno una scrittura più attualizzata. Mi informo e sono molto nel mondo, so cosa accade. Un artista vive di fasi.
La tua adesso?
Io non voglio essere quella di ieri, mi annoio io per prima a ripetermi. Sarà una produzione più corposa, mi metto in gioco umanamente.
In Italia c'è diffidenza verso chi padroneggia più arti: e tu sei regina di duttilità.
C'è molto provincialismo, rimaniamo un paese con la testa ancora da aprire. Io ho avuto la fortuna di stare all’estero. Andare a New York fa esplodere le idee, se resti a casa a fare seratine con la mamma che ti cucina quando rientri non evolverai mai.
La bellezza del jazz?
E' che puoi non cantare la stessa melodia tutte le volte e non essere sempre su quelle note. Puoi improvvisare una nuovo melodia sul momento perché ti annoi con la stessa melodia e il jazz fa viaggiare la testa.
Resta un genere ostico.
Io non sono una jazzista bigotta. Ho studiato jazz ma amo essere trasversale, ci ho messo elettronica e ritmiche strane.
L'amore è una costante della tua musica.
I sentimenti passano anche attraverso una immagine su internet. E’ diverso il mezzo ma la vena pulsante passa lo stesso. Un mini video può essere dolce come un quadro. Il mondo dei sentimenti è sempre quello ma solo più veloce.
Prossimo appuntamento?
Cominceremo con i live e prometto che mi impegnerò per essere più fedele possibile a quello che ho registrato. E la mia elettronica la voglio anche live.

 

 

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