RTL Power Hits all’Arena di Verona: intervista a Gazzelle (a foglio bianco)

Musica

Fabrizio Basso

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Gazzelle porta la Polynesia all'Arena di Verona. Il cantautore romano è uno dei protagonisti di RTL Power Hits. La chiacchierata è nel suo camerino, faccia a faccia, poco prima della sua performance sul palco. Insomma come accadeva una volta: una intervista un po'...Punk

(@BassoFabrizio
Inviato a Verona)

Ci si guarda un po', ci si annusa, si sorride. Poi ci si siede di fronte. E anche se siamo all'Arena di Verona c'è il caldo, un po' umido, della Polynesia. Che Gazzelle ha condensato in una canzone ma il popolo di RTL 102.5, che ha invaso la città scaligera per celebrare gli RTL Award Hits 2019, sa trasformare in un'onda travolgente di sentimenti e pensieri, concetti oggi assai desueti. Però c'è, in lui e in chi è nel camerino, lo sguardo denso di chi sa osare al di là delle convenzioni e vedremo se saprà fare il passo oltre. In fin dei conti la Polynesia/Polinesia è un arcipelago con tante isole, come la vita, e c'è musica magica sotto ogni palma. Basta sedersi, chiudere gli occhi, e pensare che a poche bracciate c'è un altro mondo dove nel tempo che ci stai sei re. O regina. Al fianco di Flavio Gazzelle Pardini c'è il suo manager Antonio Gno Sarubbi, una persona che ha il cuore grande come l'Arena o tutta la Polinesia, una persona che trasmette simpatia ma soprattutto fiducia. E infatti il primo abbraccio è il nostro. Poi inizia l'intervista.

Flavio hai i capelli naturali.
Basta biondo. Ormai lo hanno in troppi.
Nessun rischio di ricaduta?
Assolutamente no. E se fosse ti assicuro non tornerò biondo.
Il tuo disco Punk è stato una rivoluzione.
Un bel secondo disco, dopo l'esordio scoppiettante di Superbattito c’era da vedere col secondo se il desiderio, l'aspettativa poteva diventare una cosa vera.
Ti sei dato una risposta?
Che vuoi che ti dica, sta andando così.
Come?
Disco bello, tour bello.
Prossimamente?
Non so, determino il flusso con le canzoni che scrivo. La mia intenzione è continuare a seguire il flusso interiore. Poi vedremo se continuerà a piacere.
Ti senti responsabile per le idee che esprimi?
La mia è arte. Non mi metto mai a tavolino. Non sento responsabilità. La responsabilità è di chi ascolta.
Percepisci un ruolo pedagogico legato alla tua musica?
La musica non educa, è la colonna sonora della vita. E la vita te la scrivi da solo. Non sono un educatore. L'educazione è compito della famiglia. Te la danno le persone belle d'anima che ruotano intorno a te. E anche gli amici ti fanno crescere.
La musica cambierà il mondo?
E' una utopia la musica che cambia il mondo, anche John Lennon lo ha creduto invano. A me il mondo piace come è. Io voglio cambiare il mio mondo e magari quello di qualche altra persona.
Hai scritto un libro, Limbo (Rizzoli), composto da pensieri inversi: dovessi scegliere? Sull'arte, non sui pensieri che più sono inversi più elettrizzano.
La canzone e la musica più che la poesia.
Scelta comunque difficile, conoscendoti da tempo.
Amo entrambe le cose, ho sempre scritto, coltivavo l'ambizione di pubblicare un libro.
E ora?
Un film o meglio la sua colonna sonora. Possibilmente integrale, non solo la title track.
Come crei?
Faccio quello che mi viene naturale. Scrivo me stesso.
Sarai pieno di moleskine.
Fermo tutto con la testa. Le moleskine le preferisco vuote.
Perché?
Mi piacciono vuote. Se ci scrivi arrivi all'ultima pagina ed è finita. In questo modo, con foglio bianco e senza usare la penna, culli la sensazione che avrai sempre una pagina bianca per una nuova storia.
Chissà che memoria che hai.
Ti contraddico. Non ho buona memoria tranne che per le canzoni.
Sei felice?
All’80 per cento.
Ora che il tour è finito vai in vacanza?
Non lo so. Sti bene pure a casa.
Temi la gente?
Non sono una popstar.
Riprovo. prossimamente?
Mi fermo almeno due anni.
Non è da te.
Se mi viene l'idea ricompaio prima. Ma vorrei fermarmi un po'.
Cosa può farti ricredere?
Una colonna sonora.

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