Coma_Cose direzione Budapest: lo Sziget Festival li attende

Musica

Fabrizio Basso

Coma_Cose (foto di Melania Andronic)
Coma_Cose_foto_Melania_Andronic

Dopo l'uscita del primo album, Hype Aura, i Coma_Cose si preparano a volare a Budapest ospiti di uno dei più importanti festival mondiali, lo Sziget. Li abbiamo intervistati

(@BassoFabrizio)

Sentimenti, emozioni, pensieri e una vita che ha cambiato rotta. I Coma_Cose condensano due anni di storia in un disco, Hype Aura, e ad agosto volano sul palco di uno dei più importanti Festival mondiali, lo Sziget, in programma a Budapest dal 7 al 13. La loro serata sarà sabato 10. I Coma_Cose sono di Fausto Lama (Fausto Zanardelli) e California (Francesca Mesiano) e nascono alla fine del 2016. Ho intervistato Fausto alla vigilia di una estate che per loro sarà colma di appuntamenti.

Fausto siete pronti per lo Sziget?
L'entusiasmo è grande. E' un privilegio essere invitati a Budapest.
E' anche un motivo di orgoglio.
Eccome. Intanto perché ci hanno scelto. Siamo una realtà cresciuta negli ultimi due anni e la cosa che più ci inorgoglisce è rappresentare un po' di Italia su quel palco.
Che scaletta preparerete?
Dobbiamo pensare a un pubblico che non ci capisce poiché per gran parte non sono italiani. E non siamo consci di esibirci davanti a un pubblico internazionale.
Conclusione?
Proporremo i brani più ritmanti, toglieremo quelli più cantautorali. La parte suonata sarà arricchita, niente visual.
Arrivate da due anni importanti.
Basti ricordare che abbiamo chiuso il 2018 con circa 70 date. Eravamo un po' punk e con pochi brani e poche risorse. Ma conosciamo le logiche live ed evidentemente quei brani hanno colpito.
Ora avete un disco e più canzoni.
Quando sali su un palco devi creare un linguaggio e portarle il pubblico nel tuo mondo. Il disco completa il nostro spettacolo live. E perdonatemi se ci metto una punta di arroganza.
Hype Aura si chiude con la Intro.
E' un modo per invitare la gente a riascoltare l'album. Metterla alla fine è un sospingere a ripartire dalla prima traccia. E' la fotografia della nostra storia.
Come la definiresti?
Un insieme di tenacia e fortuna e casualità. Ma in due anni ci è cambiata la vita.
Cosa raccontate?
Quello che può accadere in una giornata normale. Offriamo una zapping emozionale con un po' di cazzonaggine, che rientra nella nostra cifra stilistica.
Cosa intendi?
Che se ben contestualizzata una frase frivola ci sta.
Dopo lo Sziget che accadrà?
Stiamo rileggendo e rivedendo i nostri stilemi e stiamo ragionando su cose non solo musicali. Mi viene da dire che la parola centrale ora sia spin-off.
Avete molto materiale da parte?
Abbiamo accumulato canzoni e voglia di fare. Nasciamo come un contenitore.
Siete sempre in zona Navigli a Milano?
Ci siamo spostati verso Corvetto.
Idee di andare all'estero?
Abbiamo un autunno fortemente autoctono. Il viaggio è conoscenza e ne riparliamo nel 2020.






 

 

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