AvA, adesso il capo sono io: 10 canzoni a misura di donna

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La donna emancipata è la protagonista di Adesso il capo sono io, il nuovo singolo di AvA. C'è molta ironia nelle parole del brano. Ecco anche le dieci canzoni che secondo l'artista sono la colonna sonora della forza femminile 

Adesso il capo sono io è il titolo del secondo singolo del progetto AvA. Se con il primo brano AvA si era presentata come la donna che "alleva squali come fossero gattini", con il nuovo lavoro vuole sottolineare l'idea di donna emancipata estremizzando il concetto fino al "sovranismo femminile". Il sound moombahton che aveva già caratterizzato il primo singolo è ancora più esplicito e ridondante, “la versione coatta e spinta del reggaeton” come le piace descriverlo si sviluppa tra Hip-Hop, elettronica, tribal e latin house. La produzione firmata dalla stessa AvA e da Alessio Sbarzella evoca un sound internazionale che va per la maggiore nei club di mezzo mondo, personalizzandolo con un retrogusto italiano che rende unico questo progetto nella scena nazionale. Beat e ritmi danzerecci incorniciano un testo che racconta il concept dell'artista.

Parole dirette e a tratti ironiche sottolineano come il fatto che una donna possa essere un "capo" rappresenti ancora un elemento di sorpresa se non addirittura di scandalo. "Adesso il capo sono io, il capo è donna, oh mio dio!" con questo ritornello AvA sbeffeggia la mentalità maschilista secondo cui una donna dovrebbe ricoprire solo ruoli subordinati, e al contempo lancia un monito alle donne stesse, cercando di scuotere l'universo femminile. Piuttosto che rinchiudersi nel suo castello e ostentare i frutti della sua scalata, AvA tende una mano a tutte le belle addormentate nel bosco affinché alzino la voce (e il volume!) e vadano a prendersi quello che vogliono. A qualsiasi costo.

Il videoclip che accompagna Adesso il capo sono io è firmato da Adriano Giotti e nelle immagini che accompagnano il cantato di AvA è mostrato ulteriormente il pensiero dell'arista. La coppia di drag queen Karma B circuiscono e sottomettono la metafora del macho/maschilista concludendosi con l'uccisione della preda da parte della donna-squalo interpretata da AvA. Giochi di luci, effetti fluo e coreografie completano le scene tra i ritmi e gli accenti di "Adesso il capo sono io". La musica di AvA è una dichiarazione di guerra senza esclusione di colpi, dove il fine giustifica qualsiasi mezzo.


La classifica di AvA dedicata alle donne

1. Who Run The World (Beyoncè)

Beyoncè dichiara chiaramente che chi muove il mondo sono le donne! "La Mia Influenza Può Costruire Una Nazione; Un Potere Infinito, Che Possiamo Divorare Col Nostro Amore. Farai Di Tutto Per Me caro mio! Chi Governa Il Mondo? Le DONNE! Chi Governa Questo Cazzo di mondo? LE DONNE!


2. Toy (Netta)
"Guardami bene, sono una creatura meravigliosa, non me ne frega niente di cosa ti dice tua madre, io non sono il tuo giocattolo e tu sei un cretino!" Netta mi legge nel pensiero e colpisce gli uomini nel loro punto più debole: LE MADRI, che sono le principali responsabili dei loro successi e dei loro fallimenti grazie (o a causa) dell'imprinting educazionale che sono in grado di trasmettergli!

3. Dear Mr.President (Pink)
Pink rivolge alcune domande retoriche, del tipo "come fai a dormire la notte quando il resto degli americani piange?", dice fuori dai denti "caro mio, aspetta che ti racconto un attimo di cosa sia il duro lavoro, perchè TU non sai un cazzo di cosa significhi LAVORARE". Il bello è che il suo interlocutore è niente di meno che l'ex Presidente USA, Bush!!!!

4. God is a woman (Ariana Grande)
Ariana Grande punta direttamente in alto, dichiarando che Dio stesso in realtà sia una donna! Io e Ariana abbiamo questa filosofia in comune: non puntare all'uguaglianza di genere ma direttamente alla supremazia femminile. E quale miglior sponsor se non Dio in persona a rappresentarci tutte?

5. Bugiardo Incosciente (Mina)
Questa canzone in realtà la amo e la odio perchè se da una parte Mina descrive una per una le debolezze maschili, alla fine, purtroppo, piuttosto che liberarsene si arrende in maniera lasciva all'amore che prova per un bastardo. Insomma, io l'avrei scritta diversamente...

6. Boyz (M.I.A)
In maniera danzereccia e ironica, MIA accosta le metafore di una festa con i difetti maschili, ad esempio "quante birre ci sono ad una festa? E quanti ragazzi? Quanti di loro senza un soldo sono allo sbando, quanti non aspettano altro che un pretesto per fare casino? Quanti hanno sparato e l'hanno passata liscia? Lasciatemi stare!".

7. Man Down (Rihanna)
Forse una delle mie tracce preferite di Rihanna. Vecchiotta ma purtroppo molto attuale perchè parla di una ragazza che ha ucciso un uomo per difendersi dalle sue violenze e paradossalmente è costretta a fuggire o a pregare per una pena leggera nonostante abbia ucciso per salvarsi la vita!

8. Till it happens to you (Lady Gaga)
Racconta l'indifferenza delle donne stesse rispetto altre donne che hanno subito violenze. Almeno fino a quando "non capita a te!".

9. Gods and Mosters (Lana Del Rey)
Brano stupendo e paradossale in cui Lana Del Rey incarna lo stereotipo di donna attratta dal "maschio alfa" che dimostra la sua virilità in maniera violenta. L'attrazione fatale che spesso condanna le donne ad essere le vittime preferite dei propri amanti assassini. Come al solito, la principale responsabilità ricade sulle donne e il loro non saper scegliere l'uomo giusto.

10. Escort 25 (Immanuel Casto)
"Perchè dovrei lavorare in un call center quando potrei fare i bocchini in Costa Smeralda?" Per quanto non abbia mai avuto il pelo sullo stomaco di usare questi mezzi per raggiungere i miei scopi, appoggio indiscriminatamente tutte le donne che non si fanno scrupoli ad usare il loro corpo per raggiungere i propri obbiettivi. Tipo Belen. E cito Belen non a caso perchè è una delle poche che almeno non ha mai rinnegato niente e non si è mai permessa di fare la morale a nessuno!

Adesso Il Capo Sono Io: il video

 

 

 

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