Alessandro Sipolo e Lo Sciamano Bianco: il video

Musica

Lo Sciamano Bianco di Alessandro Sipolo è una canzone essenziale e potente, sospesa tra musica d'autore e world music. Il racconto di una storia vera, intima e universale, dolorosa e vitale. Un giovane rifugiato maliano è prigioniero del suo disagio mentale. Visoni e rimorsi lo tormentano. Dentro ferite antiche. Fuori gli “occhi di brace” di un mondo che lo vede straniero. Poi l’incontro con un giovane psicologo italiano. Uno sciamano bianco che accoglie, comprende e cura. Il brano è dedicato a un amico del cantautore, etnopsicologo e operatore del Sistema di Protezione Rifugiati, scomparso prematuramente. L'animazione, realizzata con la tecnica frame by frame, è opera del disegnatore Biro. Ci presenta il video Alessandro Sipolo

 

 

Lo sciamano bianco è il secondo singolo estratto dal mio ultimo album, Un altro equilibrio. Un disco ispirato da una vecchia foto di mio padre, mezzo collegiale mezzo acrobata, col vestito della domenica, in verticale sulle mani, su una vetta sconosciuta. La foto che da piccolo mi mostrava, in un verso e in quello opposto, per farmi ridere. Mi è sembrata la metafora giusta per cominciare a raccontare alcune esistenze in bilico, incontrate per caso, lungo la strada, negli ultimi due anni. Di atti d'amore gratuiti, spesso inutili, comunque necessari.


Volevo creare qualcosa che fosse il più distante possibile dalla società del rancore che pare prevalere. Un disco pensato per esorcizzare la violenza dell'assoluto e celebrare la dolcezza del relativo. Un elogio delle prospettive capovolte, fragili, disarmate. Come lo sguardo di chi osserva l'orizzonte nell'equilibrio precario di una verticale sulle mani. Come l'ascolto di chi ama comprendere più che affermare. Lo sciamano bianco è una canzone essenziale, sospesa tra musica d'autore e world music. Il racconto di una storia vera, privata e universale, dolorosa ma vitale. Un giovane rifugiato maliano è prigioniero del suo disagio mentale. Visoni e rimorsi lo tormentano. Dentro ferite antiche. Fuori gli “occhi di brace” di un mondo che lo vede straniero. Poi l’incontro con un giovane psicologo italiano. Uno "sciamano bianco" che accoglie, comprende e cura, prima d'andarsene, colpito da un male imprevisto. Quando si prova a ricordare pubblicamente una persona cara, si viene travolti dal dubbio. Si teme che l'emozione più autentica venga tradita, mercificata. Diventi parte dello spettacolo. In me però è prevalsa la voglia di far camminare la storia del mio amico Rallo, cooperante, psicologo, viaggiatore, rugbista. Di cantarla perché non sia dimenticata. I disegni e l'animazione del video sono opera del magnifico Biro, che ringrazio di cuore.

 

 

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