Deproducers, lo spettacolo in musica del DNA

Musica
I quattro Deproducers con Telmo Pievani
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Esce il 5 aprile il nuovo progetto del supergruppo formato da Casacci, Sinigallia, Maroccolo e Cosma, che in collaborazione con l’AIRC esplora il tema del DNA a partire dall’evoluzione della vita, fino a toccare il tema del cancro e della necessità della ricerca scientifica.

di Marco Agustoni


Quello dei Deproducers è un progetto davvero unico nel suo genere, e non solo a livello italiano. Coniugare musica e divulgazione scientifica, producendo una serie di album a tema ognuno con la collaborazione di un esperto in materia, per poi trasporre il tutto dal vivo in uno show a metà fra concerto e conferenza, è qualcosa di così ambizioso, ma al contempo necessario, da non poter essere ignorato.


L’idea si sarebbe difficilmente concretizzata, se dietro a questa sigla non ci fossero quattro dei più stimati musicisti e produttori nostrani. Invece Vittorio Cosma, Max Casacci, Riccardo Sinigallia e Gianni Maroccolo sono riusciti nell’impresa non solo di incidere il primo capitolo Planetario con l’astronomo Fabio Peri, ma di dare anche un seguito a questo primo esperimento con Botanica, realizzato insieme al fondatore della neurobiologia vegetale Stefano Mancuso.


Adesso per i Deproducers è arrivato il tempo delle conferme, con un terzo episodio della loro “musica per conferenze scientifiche”: si tratta di DNA, progetto realizzato con il sostegno dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro in uscita il 5 aprile, che ha come “frontman” il filosofo e storico della biologia Telmo Pievani.


Il tema dell’album è esplicitato già a partire dal titolo, ma non si tratta ovviamente di un generico racconto di cosa sia il DNA. Quello intrapreso nel disco è un vero e proprio percorso che parte dall’origine comune non solo di tutti gli uomini, ma di tutti gli esseri viventi a partire da un antenato unico, per spiegare nel corso delle otto tracce del disco il funzionamento del DNA e dei suoi meccanismi di replicazione, errori compresi.


Proprio l’errore è uno dei concetti chiave dell’opera, assieme alla serendipità, ovvero la casualità di cercare qualcosa e trovare qualcos’altro. L’errore nella replicazione del DNA che porta all’evoluzione, ma anche l’errore che genera le cellule tumorali. E la serendipità entra in gioco quando, nell’ambito della ricerca scientifica, degli studi su un determinato argomento portano alla scoperta di qualcosa di completamente diverso, ma fondamentale (vedi ad esempio la penicillina).


Da qui la necessità di sostenere la ricerca scientifica, non solo specialistica, ma anche appunto di base. E la volontà per i Deproducers di provare a rendere “digeribili” questi temi anche a un pubblico poco avvezzo a concetti scientifici, nel tentativo, magari, di avvicinarlo alla causa di AIRC.


Il disco, in ogni caso, è solo il punto di partenza. Ma la vera potenzialità di un progetto come DNA la si vedrà dal vivo, durante i vari live che porteranno il quartetto in giro per l’Italia con Telmo Pievani (al momento le date confermate sono: il 9 aprile al Teatro Grande di Brescia, l’11 al Parco della Musica di Roma e il 18 maggio al Food and Science Festival di Mantova). Lì la musica del gruppo si fonderà con le parole del professore, e il tutto sarà arricchito dai visual di Marino Capitanio.


Nel frattempo, però, gli altri progetti non vanno a “morire”, perché nulla esclude che Planetario e Botanica saranno nuovamente portati in scena. I vari capitoli di questa appassionante saga coesisteranno infatti in parallelo… e si potrebbe addirittura immaginare un giorno, come suggerisce Casacci, un live enciclopedico che racchiuda tutti i volumi del libro musicale dei Deproducers.

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