Paola Turci è “Viva da morire” e canta la bellezza della forza di gravità

Musica

Fabrizio Basso

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Paola Turci pubblica il suo nuovo album Viva da Morire. Suoni nuovi, parole che segnano...un disco che è forza di gravità. Adesso è in giro con gli instore, poi arriverà il tour. La ho incontrata per condividere questo suo periodo straordinario

(@BassoFabrizio)

La forza di gravita è una forma d’amore, perché attrae anche quando sei lontano e non ti senti. Oltrepassa pianure e appennini, non ha paura di nulla. Forse perché è impalpabile. Ma senza di lei l'attrazione di due corpi non ci sarebbe. Paola Turci pubblica il suo nuovo album Viva da Morire. La ho incontrata, dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2019, per condividere questo suo periodo straordinario.

Paola la prima novità di Viva da Morire è il suono: meno batterie, più elettronica.
Sono al mio 15mo disco e per tutti i precedenti ho sempre curato il suono, mai mi sono affidata all'elettronica fino all'album antologico del 2015 Io Sono.
Cosa è cambiato?
Ho smesso di fissarmi come fosse una ideologia. Mi è piaciuta l'idea di sentire la mia voce anche su lopp e batteria elettronica.
Soddisfatta, direi.
Mi è piaciuta la nuova voce, Luca Chiaravalli quando spinge sull'elettronica ci gode proprio.
Live che accadrà?
Nel mio concerto avrò il mio gruppo, sarà molto suonato.
Come ha lavorato all'album?
Il lavoro di questo disco è molto istintivo, non è un disco concettuale, non è un concept. Voglio scoprire una nuova strada e seppure guardo il passato ho davanti un futuro mio e definito. C'è una trasformazione. In passato a volte non sapevo dove andassi ma poi in un porto ci arrivavo e non mi deludeva.
Il suo modo di raccontare l'amore è anomalo. Ha un sensibilità particolare.
Ho sempre detestato le canzoni d'amore e la spettacolarizzazione dell'intimità. Le ho scoperte con Dio come ti amo di Modugno. Non voglio parlare di amori che nascono e finiscono, quello è gossip.
Dove troviamo l'amore?
Tra le pieghe di una canzone se è un sentimento è ben nascosto. Va sempre cercato un meta messaggio.
Un esempio?
In Molto di più parlo della ragazza che volevo essere che è poi è Bianca, mia nipote: una ragazza colta, preparata, studia chimica degli elementi, legge Nietzsche e Dostoevskij. E dedicata a lei che ha quasi 19 anni.
Un altro tema di questo album è il valore del monosillabo no.
Mi hanno abituata a dire sì anche in quanto donna. Perché sei giovane e gli altri ne sanno di più mi dicevano. Si ritiene che non sei in grado di decidere. Il mio primo grande no lo ho pronunciato nel 1989 quando volevano a tutti i costi cambiarmi la canzoni Bambini e vestirmi come volevano loro. Ero ancora un po' gestita. Ma mi sono imposta e ho vinto Sanremo.
Possiamo ancora sognare?
Il sogno è un qualcosa che si deve realizzare, io non faccio sogni lontano dalla realtà. Il sogno è una idea.
Fantastica la canzone La vita copiata in bella.
E' l'ultima scritta, è firmata da Fabio Ilacqua che era presente anche nel disco precedente. E' un poeta contadino. Gli ho chiesto una canzone che doveva farmi capire come mi vede lui oggi.
Missione compiuta, direi.
Mi ha colpita in modo particolare, mi riporta alle canzoni che scrivevo in precedenza. Una canzone malinconica. Mi sono commossa.
Sanremo 2019 come lo ha vissuto, tra gare e polemiche?
Ho una buona esperienza di Sanremo eppure questa volta è stato diverso, mi sentivo emotivamente persa. Ero spaventata di non riuscire a controllare le aspettative.
Gli anni Sessanta la musica ci ha promesso una rivoluzione che non c'è stata. Oggi la musica può almeno farci sperare?
Siamo soggiogati dall'individualismo del ventennio precedente che è sfociato poi nel populismo e oggi nel sovranismo. Chi arriva dal '68 può fare qualcosa ma io dico: meno male che arriva la generazione di Greta. Quella di mezzo ha preso tutte le scorie di quel ventennio che è stato di decadimento culturale e sociale. Ha spiccato l'individualismo. La nostra generazione ha il dovere morale di farsi ancora sentire.
I tuoi prossimi mesi?
Gli instore e poi a Cremona a preparare il tour.
Cosa ci dobbiamo aspettare?
Sarà molto centrato sugli ultimi due dischi e sulla storia della mia musica.
Non sarà facile fare la scaletta.
Un tormento, anche perché detesto i medley. Per me un concerto deve restare sotto le due ore. Quello è un tempo perfetto per un teatro.
I fan possono darle suggerimenti sui social per un bis che cambi di data in data?
Se i social si utilizzano così è un utilizzo bellissimo.

 

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