Rino Gaetano e la sue canzoni più famose

Musica

Fabrizio Basso

Rino Gaetano
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La musica non è politica. O meglio non lo è quando è di tutti e non è schierata. C'è chi si è arrogato il cielo sempre più blu per sostenere una idea politica, qui proviamo a svincolarla da logiche di schieramenti e affidare a Rino Gaetano e alle sue parole un valore che non conosce colori. Almeno politici. Ecco le canzoni più intense di Rino Gaetano, un ricordo a 40 anni dalla scomparsa

(@BassoFabrizio)

Il fiore di Rino Gaetano è sempre bagnato di brina. La differenza la fa la mano che lo coglie: col calore può scioglierla e farlo vivere, con gelo può portarlo a una ipotermia letale. Quel che è certo è che Rino Gaetano non è una proprietà privata. Al massimo è la sua famiglia, sono i suoi eredi che possono sentirlo proprio. Per il resto è un patrimonio universale che non deve sconfinare nella politca. Come è capitato di recente quando Matteo Salvini ha fatto abbracciare un suo intervento pubblico dal cielo sempre più blu di Rino Gaetano. Allora esorcizziamo le appartenenze politiche e redniamo ecumenica la sua musica provando a identificare le sue canzoni più amate.

IL CIELO E' SEMPRE PIU' BLU
Brano nel 1975 che nella versione originale durava oltre otto minuti al punto che è stato pubblicato in due parti. E' una denuncia sociale: mette a confronto le disparità sociali per poi stenderci sopra un cielo sempre più blu uguale per tutti. E' uno dei punti di riferimento, per la sua armonia e le sue parole, dei tifosi della Sampdoria. Ma anche altre squadre la propongono dalla curva. E' uno dei casi in cui non c'è strumentalizzazione politca.

SFIORIVANO LE VIOLE
E' un divertissement tipo della filosofia di Rino Gaetano. Un gioco di incongruenze: l'artista di crotone affianca personaggi, figure e situazioni che tra loro non hanno nulla da spartire. Era già sucesso ne Il cielo è sempre più blue lo ritroveremo in nutereggae più.

MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO
Siamo nel 1976 e sembra oggi. Rino Gaetano canta la spersonalizzazione. Una quotidianità dove la solitudine lentamente ti morde dentro e ti annienta e alla fine della giornata ti ritrovi in un mondo nel quale non ti riconosci e dove la carta identità, intesa non come documento ma come specchio dell'anima, è un papiro bianco, senza parole.

AIDA
Lo spunto è l'opera di Giuseppe Verdi, la finalità è un viaggio lungo almeno 50 anni di storia italiana. Sembra un romanzo di formazione e la protagonista è una donna, Aida appunto, che è lo specchio di tutte le donne d'Italia. Più volte l'artista ha detto che l'ispirazione gli è ventuta dopo avere visto Novecento di Bernardo Bertolucci.

NUNTEREGGAE PIU'
E' la canzone di denuncia più pop che sia mai stata creata. Un gioco di parole indiano metropolitano. Questo brano doveva salire, nel 1978, sul palco del Festival di Sanremo, ma gli fu preferita Gianna. La voce del ritornello è di Mario Vicari: una precisazione dovuta visto che gli studiosi di vocalizzi hanno fatto più e più ipoetsi.

GIANNA
Terza al Festival di Sanremo del 1978, questa canzone è un racconto disincantato della quotidianità di una ragzza. Che sul tramonto degli anni Ottanta, tra austerity e yuppismo imminente sosteneva tesi e illusioni.

SPENDI SPANDI EFFENDI
Siamo alla crisi del petrolio, quella che spegnerà tanti nostri sogni e ci lascerà un lenzuolo di illusioni che al primo refolo d'aria voleranno via. Se le finestre sono chiuse usciranno dalle fessure. Eppure in questa crisi l'italiamo medio dimostra acume, sa come salvarsi, come sopravvivere. Non è molto diverso da oggi, a pensarci.

BERTA FILAVA

Un gioco di salti temporali tra presente e passato. Berta attraversa più epoche e più generazioni. Le sue origini sono Oltralpe, c'è chi dice che il rimando sia alla moglie di Pipino Il Breve. Ancora oggi, d'altra, parte c'è chi fila la lana e non sono di certo le Parche che tessono la nostra esistenza.

E CANTAVA LE CANZONI
la canzone narra tre situazioni di altrettanti personaggi, un emigrante, un mercenario e un produttore, ognuno dei quali "cantava le canzoni che sentiva sempre a lu mare". Il ritomo è quello della
tammurriata che è un netto riferimento alla sua terra d'origine, la Calabria.

 

 

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