Red Hot Chili Peppers, il tour 2019 parte dall’Australia

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La band riparte dall’Oceania con nove date nel 2019: preludio ad un ritorno in Europa in estate?

Partirà dall’Oceania il tour 2019 dei Red Hot Chili Peppers. Tra la metà di febbraio e quella di marzo prossimi Anthony Kiedes e soci torneranno in pista con un nuovo ciclo di live che, almeno per ora, è limitato solo ad Australia e Nuova Zelanda. Ma i rumors vogliono come probabile l’approdo alle nostre latitudini in vista della stagione estiva. Al momento, sono nove le date ufficializzate:

  • 17 febbraio – Hobart, Derwent Entertainment Centre
  • 19 febbraio – Sydney, Qudos Bank Arena
  • 23 febbraio – Hunter Valley, Hope Estate
  • 25 febbraio – Brisbane, Entertainment Centre
  • 28 febbraio – Melbourne, Rod Laver Arena
  • 2 marzo – Geelong, Mt. Dunked Estate
  • 3 marzo – Adelaide, Superjloop Adelaide 500 After-Race Concert
  • 5 marzo – Perth, NIB Stadium
  • 8 marzo – Auckland, Spark Arena

Al lavoro sul nuovo disco, ma non solo

A supportare le speranze dei fans italiani su un possibile ritorno della band californiana dopo il doppio live della scorsa estate è il fatto che il gruppo sia al lavoro sul nuovo album, che dovrebbe uscire nel nuovo anno. Per ora non ci sono molti dettagli al riguardo, ma nei mesi scorsi Kiedis aveva annunciato che sarebbe presto entrata in studio per incidere il nuovo disco, seguito di “The Getaway” del 2016. Il disco sarà il 12° in studio dei Red Hot Chili Peppers e il terzo della band nella attuale formazione, in cui Kiedis è affiancato da Flea al basso, Chad Smith alla batteria e Josh Klinghoffer ormai da tempo alla chitarra al posto dello storico John Frusciante. Nel frattempo, però, i fan più accaniti si sono potuti gustare altre perle messe sul mercato dalla band. Il 25 settembre è uscito il libro autobiografico di Flea “Acid For The Children” e solo quattro giorni dopo è arrivata sul mercato la ristampa in formato vinile di “The Uplift Mofo Party Plan”, terzo disco della band che proprio in quella data compivi 31 anni.

Tra funk e rock, la miscela esplosiva dei Red Hot

Nati negli anni Ottanta, esplosi nei Novanta, diventati leggenda nei Duemila. Tra alti e bassi, la storia dei Red Hot Chili Peppers ha attraversato tutta un’epoca della musica contemporanea, emergendo dal sommerso per diventare fenomeno di massa. Gli esordi della band, nei bassifondi di Los Angeles, risale al 1983 ma fino al 1991 la band resta famosa soprattutto nei circuiti alternativi. È l’uscita di “Blood Sugar Sex Magik” a far esplodere il fenomeno Red Hot, in piena tempesta grunge. Sono le hit "Give It Away” (che porta al gruppo un Grammy nel 1993) e soprattutto la ballatona “Under The Bridge” a regalare il successo mondiale al gruppo, che però deve affrontare la grana John Frusciante. Il chitarrista esce dal gruppo, rimpiazzato da Dave Navarro dei Jane’s Addiction nel successivo “One Hot Minute”, ma poi rientra nei ranghi (per uscirne definitivamente nel 2009) per l’altro grande successo planetario del gruppo, “Californication” del 1999. “Scar Tissue” vale un altro Grammy alla band nel 2000, poi ci pensano “Otherside” e “Around The World” a fissarne lo status. L’album vende 15 milioni di copie in tutto il mondo e trasforma definitivamente la band in un fenomeno globale.

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