Ermal Meta in acustico con Gnu Quartet: appuntamento a febbraio 2019

Musica

Fabrizio Basso

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Ermal Meta a Teatro. Questo il nuovo progetto che porterà l'artista nei teatri insieme a Gnu Quartet. Il tour, fissato a inizio 2019, debutta il 2 febbraio a Milano. Per farci raccontare questo progetto lo abbiamo incontrato negli studi di Radio 105

(@BassoFabrizio)

Quando Ermal Meta racconta i suoi progetti che verranno c'è una regola che non viene mai smentita: si chiama stupore. E anche questa volta ci ha lasciato a bocca aperta, anche se qualche informazione nell'ambiente era filtrata. Ma sentirla da lui, sentirlo ufficializzare un tour acustico (o quasi) in compagnia con Gnu Quartet, una certa emozione la muove. Lo abbiamo incontrato per entrare nelle dinaniche di questo esperimento che debutta il 2 febbraio 2019 dal teatro degli Arcimboldi di Milano e girerà l'Italia fino al 24 marzo con il gran finale di Torino.

Ermal è emozionato?
Non vedo l'ora di sentire gli arrangiamenti studiati da Gnu Quartet. Per la prima volta lavoro su arrangiamenti che non sono miei.
Quante canzoni?
Una trentina, tutto il mio repertorio edito nei tre dischi pubblicati.
Come vi siete trovati?
Ci siamo conosciuti a RisorgiMarche tramite Neri Marcorè. Tra bicchiere di vino e una cover dei Muse abbiamo messo le basi di questo progetto.
Li conosceva già?
Avevo assistito a un loro concerto ed ero rimasto impressionato dalla volumata di suoni che producevano. Mi sono chiesto quanti erano...ed erano solo in quattro.
E' preoccupato?
No. I pezzi tirati non mi spaventano benché siano i più difficile da reinterpretare in un quartetto: ma loro sono una band. L’intensità non mancherà. Sanno rivoluzionare gli elementi.
Nei teatri sarà bellissimo.
Suonando in luoghi fantastici potremo avere gamma di volumi pazzeschi, possiamo arrivare alle orecchie del pubblico con dinamiche minime.
Un'altra perla nella sua carriera.
In questi tre anni ho fatto cose impossibili. Non mi è mancato nulla ma se devo fare il pignolo questa è una escursione dinamica sul palco che va da quasi zero a 127. Sono molto felice.
Cosa intende per escursione dinamica?
Che il pubblico è messo in condizione di godere appieno della musica, permette cambi di ritmo incredibili come le onde del mare.
Negli anni ha dimostrato di sapersi sempre mettere in gioco.
Non ho mai cercato di ostacolare il cambiamento. Nella stagnazione sia emotiva che del pensiero non credo ci sia nulla di buono: ma è come una scatola devi prendere quello che c’è, quando la apri devi farti carico di tutto ciò che contiene non solo di quello che vorresti.
E' felice?
Eccome. Da tre anni vivo nel modo in cui volevo vivere facendo quello che volevo fare e cerco di farlo 24 ore al giorno. Ho un debito verso la fortuna e devo ripagarla investendo le energie.
Come avete ragionato sulla scelta del repertorio?
Abbiamo scelto insieme dopo avere ascoltato i miei tre dischi e qualche cover di quelle che ci piace ascoltare e suonare. Abbiamo scelto in base ai nostri gusti e Gnu Quartet ha optato subito per le più ostiche.
Il vostro incipit?
Non c’era una base di partenza, ci siamo mossi seguendo un percorso. D’istinto pensi che il quartetto sia adatto per le ballad e che devi anche pensare come non fare addormentare chi ti viene a sentire.
Con 28 ballad il rischio c'è.
Non per noi. Bisogna stare sul palco per divertirsi ma anche stupirsi e stupire.
Sono tre anni che corre. Non fa una pausa?
Mi fermo a gennaio un pochino e poi riparto. Io sono strano e a stare troppo fermo mi annoio. Volevo fare una cosa diversa, volevo rallentare dopo tutti questi tour elettrici.
Il lavoro verrà documentato? farete un cd o un dvd?
Riprendiamo tutto ma non abbiamo ancora pensato alla forma.
Anticipazioni sulla scaletta?
Ci saranno un paio di pezzi de La Fame di Camilla che non ho mai suonato dal vivo. In tre anni ho pubblicato 30 pezzi e quindi c’è un lavoro forte di arrangiamento. Non voglio appesantire con eventuali inediti ma non escludo sorprese se mi nascesse un brano che merita di essere eseguito live. Il repertorio arrangiato è vasto per variare ogni sera. In scaletta ne prevediamo 20, 22, nei teatri i tempi sono più dilatati. Stiamo valutando anche che il pubblico ne scelga una paio ogni sera.
Ci sono brani che vuole ascoltare il più in fretta possibile con l'arrangiamento che gli farà Gnu Quartet?
Non vedo l'ora di ascoltare Dall’alba al tramonto e Non abbiamo armi perché ha un riff di chitarra molto mascherato. E pure la parte finale di Si salvi chi può.
Le cover?
Direi una dei Muse e una dei Radiohead.
La difficoltà?
Trovare un equilibrio tra ritmico e acustico
Il fascino del teatro?
Trovare uno spazio bianco per l’improvvisazione.



 

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