La Rua, un collettivo dove nessuno segna da solo: L'INTERVISTA

Musica

Fabrizio Basso

La Rua
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Nessuno segna da solo è il terzo lavoro discografico dei La Ruata per Universal Music. Tutti i brani dell'EP nascono dalla scintilla di tante pagine di musica e parole di Daniele Incicco, frontman della band marchigiana, cui si sono aggiunti la penna e il carattere di Dario Dardust Faini. L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

Il punto di partenza è quello del collettivo, che sottolinea la coesione dei La Rua, la band marchigiana giunta al terzo album, quello che ne consolida lo spessore artistico e umano, che ne fa un punto fermo del nuovo rock italiano. In questo EP, intitolato Nessuno segna da solo, c'è la collaborazione di Dario Faini, in arte Dardust. L'INTERVISTA al frontman dei La Rua Daniele Incicco.

Partiamo dal collettivo La Rua.
E' un mondo popolato da persone che hanno bisogno di solitudine. Quindi la famiglia è condivisione di valori. E la band è una seconda famiglia.
E dalla famiglia La Rua è nato Nessuno segna da solo: che album è?
C'è una poliedricità di suoni, nasce perché tutti gli elementi della band abbiano la giusta finestra.
C'è l'aggiunta di Dario Faini.
Prima di mettersi all'opera ha ascoltato tutte le nostre tracce. Noi siamo sei visionari.
L'elemento distintivo?
E' un balzo in avanti in un percorso che già avevamo avviato comunque si tratta delle sonorità elettroniche.
Avete dieci anni di storia.
Proprio per questo ora è giusto accelerare. Il rodaggio è finito. Prima mancavamo un po' in maturità ora sia noi che le canzoni siamo nella giusta dimensione.
Novità discografiche?
Speriamo entro fine anno.
La vostra musica è una bella botta di energia.
La verità è presente nei testi, le canzoni sono esperienze di vita. Il nostro messaggio è sincero, la gente lo capisce e ne assorbe l'energia.
Questo in fase compositiva comporta responsabilità.
Io ammetto che in primis scrivo pensando a me. Poi le canzoni sono una cura: in un attimo ti rendono triste o felice. Sono come un farmaco.
Difficile scrivere esperienze personali?
A volte sì ma noi non abbiamo mai ceduto al richiamo delle canzonette. E ora il rischio di un passo in quella direzione è zero.
Dove sta la magia in un canzone?
Si chiama ritorno di riconoscenza. E' un boomerang: tu la genti e deve tornarti carica di emozioni.
La vostra estate?
Un po' di date con uno spettacolo studiato ad hoc mentre in inverno andremo nei club e saremo più spinti.
La canzone più bella?
La prossima, quella che devo ancora scrivere.


 

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