Arctic Monkeys, il racconto del concerto

Musica
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Arctic Monkeys al Forum di Assago di Milano. Un concerto senza un attimo di respiro, trascinante e coinvolgente, con un Alex Turner mattatore e istrione. Lo abbiamo visto e ve lo raccontiamo

(@BassoFabrizio)

Dopo il successo di pochi giorni fa a Roma, gli Arctic Monkeys sbarcano a Milano al Mediolanum Forum di Assago per l’ultima delle tre date italiane del tour. Al centro del palco solo una scritta a lettere cubitali, Monkeys, mentre il resto della scenografia è a prova di distrazioni. Si presentano con Four Out of Five, il brano biglietto da visita del nuovo album. Un pannello rosso lampeggia dietro di loro, mentre gli schermi posti ai lati del palco mostrano in bianco e nero il volto e la fisicità del vero protagonista della serata, il leader del gruppo Alex Turner. Il cantante indossa un completo elegante, accompagnato da una giacca nera e occhiali da sole. La luce cambia colore, diventa di un bianco giallastro, come a rievocare quell’atmosfera lunare che si può riconoscere nelle varie tracce dell’album Tranquillity Base Hotel & Casino.


Ma la tranquillità dura ben poco, perché il pubblico si infiamma subito con le esuberanti Brainstorm e Crying Lightning, per poi assorbire il ritmo potente di Do I wanna know?: durante il ritornello, dei fari sul palco puntano in modo inquisitorio il pubblico. Turner continua a porsi delle domande con Why’d you only call me when you’re high?, dopodiché il ritmo cala un pochino e i cellulari trasformano il Forum in una via Lattea. Intanto lui al piano esegue 505. Arriva un altro brano del nuovo album, One point perspective e con un suggestivo passaggio di batteria la band si collega direttamente a Do me a favour. Si riprendono in mano i telefonini, muovendoli lentamente in aria trasportati da Cornerstone, seguita a ruota da One for the road e Arabella. Turner torna al piano e con uno sfondo che sembra una lunga tenda verde, alternato con una luce rossa dardeggiante, si ricrea una atmosfera tipica di un vecchio casinò del passato, non a caso il pezzo è Tranquillity Base Hotel & Casino, titolo eponimo dell’album. Il cantante toglie un po' di sorpresa annunciando le successive due canzoni che sono She looks like fun e Knee Socks. p


Ci avviciniamo al finale ed è una sequenza di brani scatenati: Pretty Visitors, Don’t sit down ‘cause I’ve moved your chair e I bet you look good on the dancefloor. Lo show è di tanta musica ma scarse parole se si esclude qualche grazie imparato per il pubblico italiano. Per gli Arctic Monkeys parla la musica, non necessita di presentazioni. I brani vengono eseguiti uno dietro l’altro senza sosta, Turner e e gli altri Monkeys sembrano inarrestabili e pieni di determinazione, con una compostezza esemplare e senza alcun comportamento al di sopra delle righe. La band esce ma è richiamata sul proscenio dalle urla della folla: le scimmie artiche rientrano in scena per Batphone dal nuovo album e The view from the afternoon. Concludono ufficialmente con la magnetica R U Mine? Uno spettacolo forse troppo breve, ma che ti lascia una grande dose di energia.

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