I Delitti del Barlume, 5 motivi per cui vedere la serie tv

Spettacolo

Massimo Vallorani

Sono andate in onda su Sky Cinema Uno le due ultime storie de I delitti del BarLume. Scopriamo 5 buoni motivi per cui ri-vedere tutte le 7 stagioni del BarLume su Sky On demand e nel catalogo Now Tv

Sono appena andate in onda su Sky Cinema Uno (il 13 e 20 gennaio scorsi) le due ultime storie de I Delitti del BarLume. Si tratta di Donne con le palle e di Ritorno a Pineta. Due puntate che arricchiscono e impreziosiscono ancor di più il BarLume e la sua storia di successo iniziata sette anni fa (era il 2013) all’Isola Elba dove tutte le estati il piccolo borgo di Marciana Marina si trasforma in Pineta, l’immaginaria cittadina dove lo scrittore Marco Malvaldi ha da sempre ambientato le sue storie.

Naturalmente tutte le stagioni precedenti del BarLume, comprese quelle appena andate in onda, sono disponibili on demand e nel catalogo Now Tv. Un’occasione imperdibile per rivedere una delle produzioni Sky Original più apprezzate dal pubblicoi che, nel solco della grande commedia all’italiana, è riuscita a coniugare crime e comedy, humor e suspense, rimanendo fedele ai romanzi di Marco Malvadi da cui sono stati tratti.

Noi vi suggeriamo 5 buoni motivi per cui ri-vedere tutte storie avvincenti del BarLume.

Alla regia, c’è Roan Johnson

Più che grande regista una vera e propria certezza. Infatti da quando è arrivato Roan (dalla seconda stagione) sembra formatosi un circolo virtuoso che va dagli attori e coinvolge l’intera troupe. Quello che si intuisce, vedendo da spettatore le puntate del BarLume, è che tutti si divertano moltissimo a recitare a Pineta. E danno il meglio di sé per rendere ancora più credibili e avvincenti le storie del BarLume. Questo si lega ad un altro elemento caratteristico della regia di Roan. Infatti, in tutte le storie da lui dirette c’è stata e c’è la caratteristica di mantenere gli elementi del giallo, quindi puntate chiuse, senza mai rinunciare allo sviluppo dei personaggi. Caratteristica che rende tutto più appassionante, divertente sia per chi ci lavora, sia per chi guarda.

Un mix di giallo e humour

Una delle caratteristiche principali del BarLume è forte commistione tra la classica investigazione gialla e l’umorismo che spesso si fa pesante, irriverente, a tratti sboccato. L’emblema di tutto quello che stiamo dicendo sono i quattro “bimbi”, sempre pronti a dare di gomito a prendere e a prendersi in giro… Buon sangue toscano non mente.

Il Viviani

Massimo Viviani, il protagonista interpretato da Filippo Timi, potremmo paragonarlo, un po’ all’incipit della bellissima canzone “Le nuvole” di Fabrizio De Andrè. Parafrasando il testo potremmo dire che Il Viviani “va, viene, ogni tanto si ferma, ritorna e magari si ferma tanti…giorni”. Tutto questo per dire che “il barrista" del BarLume è un personaggio un pochino instabile, perennemente incasinato, confuso e bistrattato. Ma se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Il suo personaggio e l’interpretazione di Timi sono tra le cose migliori della serie.

Il cast

È sempre stato uno dei motivi di vanto del BarLume. Annoverare tra il cast nome come Filippo Timi (Massimo Viviani, il barista-investigatore dell’immaginaria Pineta), Lucia Mascino (il commissario Fusco), Stefano Fresi (il fratellastro di Massino), Corrado Guzzanti (lo strepitoso assicuratore veneto), Atos Davini (Pilade), Massimo Paganelli (Aldo), Marcello Marziali (Gino), Enrica Guidi (la sexy Tizi), Paolo Cioni (Marchino) non che può essere motivo di orgoglio e soprattutto di grandissima qualità. E a proposito di grandi attori come non ricordare Carlo Monni protagonista delle prime due stagioni del BarLume e scomparso proprio mentre lavorarava al BarLume?  Anche se il suo posto è stato preso da un grande attore come Alessandro Benvenuti (Emo), lo spirito del "Monni" è ancora li, presente. In tutta la sua toscanità irriverente e imperdibile.

La provincia toscana di Marco Malvadi

Le storie del BarLume sono ispirate dai best seller di Marco Malvaldi editi da Sellerio. Un giallista tra i più noti tanto da venir chiamato “Camilleri di Toscana” per il suo approccio al romanzo. E il paragone con il grande scrittore siciliano da poco scomparso, non è deve imbarazzare nessuno. Perché anche Malvadi, come Camilleri aveva già fatto per la realtà siciliana, è riuscito con grande abilità e maestria ad inserire negli schemi classici della letteratura “gialla” una serie di racconti intimamente legati alla provincia toscana e alla sua gente. Un’ idea tanto semplice quanto riuscita.

Un giallo tra il mare della Toscana e la Tizi

I componenti ci sono tutti. Gialli scritti ottimamente dalla mano precisa di Marco Malvaldi, la regia curata da Roan Johnson, la bellezza e lo spirito goliardico della provincia Toscana, La location dell’Isola d’Elba e poi una bellezza solare e abbacinante della Tizi, interpretata da una spumeggiante Enrica Guidi. Diciamolo sinceramente. Anche questo può essere un validissimo motivo per ri-vedere le storie senza tempo del BarLume!

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