Il Corriere - The Mule: la recensione del film di e con Clint Eastwood

Cinema

Paolo Nizza

il premio Oscar Clint Eastwood regista e attore di film ispirato a una storia vera. Il risultato è un road-movie amaro e rarefatto, a tratti,  divertente con un cast che vede la presenza di Bradley Cooper e Andy Garcia

La trama di Il Corriere- The Mule

"Un fiore è breve, ma la gioia che dona in un minuto è una di quelle cose che non hanno un inizio o una fine." Così scriveva il poeta francese Paul Claudel.  Probabilmente Earl Stone, il protagonista del film Il Corriere- The Mule, non ha mai letto questi versi. Eppure i fiori sono la sua ragione di vita. Nello specifico Earl (interpretato da Clint Eastwood) è il re dell'Emerocallide, ovvero la bella di giorno, una pianta dalla fioritura molto particolare, che dura per l'appunto soltanto un giorno. E già da questo si evince che Stone vive un eterno presente. In completo chiaro con tanto di papillon e cappello panama, l'uomo adora essere al centro dell'attenzione e dispensa fiori e sorrisi alle signore. Siamo in Illinois nel 2005. E Stone preferisce perdersi in chiacchere e in cocktail seduto al bancone di un bar, piuttosto che assistere al matrimonio della figlia Iris. Ma trascorsi 12 anni, l'avvento di Internet ha mandato Earl in rovina. Ora è un ultra ottantenne, solo e senza soldi. La sua attività è sull'orlo del fallimento. Non può neanche mantenere la promessa di pagare le spese del matrimonio di sua nipote Ginny. Tuttavia Stone ha passato gran parte della sua vita a guidare per le strade d'America passando da una fiera all'altra, senza mai prendere una multa. E grazie a questa sua peculiarità, l'uomo si ritrova a fare il corriere, il mulo per il cartello messicano di Sinoa. La sua insospettabilità lo rende un elemento prezioso per i trafficanti. Earl inizia a trasportare quantità sempre più ingenti di cocaina. E per questo anche le forze dell'ordine, capitanate dall’agente della Dea Colin Bates (Bradley Cooper) iniziano a interessarsi a questo misterioso e inafferrabile corriere della droga.

Il Corriere - The Mule: Una storia Vera

Il film è basato su un articolo di Sam Dolnick scritto per il New York Times. Il pezzo raccontava la vera storia di Earl Stone, detto "Il Tata", veterano della seconda guerra mondiale che, per far fronte alle difficolta economiche, accetta un incarico da autista e corriere pagato profumatamente, ignaro che il carico da trasportare fosse droga del cartello messicano di Sinaloa. Ma la vicenda diventa un pretesto per raccontare la vita di un pessimo padre, un pessimo marito. Uno che ha sempre anteposto il lavoro alla famiglia. Eppure, grazie al talento di Clint Eastwood il protagonista risulta una sorta di alter ego del Walt Kowalski di Gran Torino. Anche qui abbiamo un reduce di guerra che però a differenza di Walt ha lasciato alle spalle il passato per sposare la leggerezza e l'ironia. Certo caratteristiche riservate esclusivamente ad amici e colleghi. Perché per citare le parole dello stesso Earl: ”Pensavo fosse più importante essere qualcuno da un'altra parte, invece del fallimento che ero a casa mia". In Il Corriere-The Mule, quindi sorrisi e lacrime si alternano, come i paesaggi che scorrono durante un viaggio in macchina, mentre Dean Martin sussurra Ain't That A Kick In The Head 

Sono deliziosi i duetti con i malavitosi messicani (quasi tutti rasati e con pizzetto e baffi) o l'incontro con le motocicliste lesbiche. Di contro strazianti gli incontri con i familiari e con la ex moglie (Diane West) che definisce Earl “Il più grande amore e il più grande dolore della sua vita.”

Clint Eastwood e Bradley Cooper: generazioni a confronto

Oltre al naturale talento di Clint Eastwood per il racconto e per una narrazione che ha l'allure del cinema classico, uno dei punti di forza di Il Corriere- The Mule è l'incontro/Scontro fra generazioni. Earl è impagabile quando sbertuccia la gioventù sempre china sul cellulare, o quando al party del boss messicano della droga Laton (interpretato da Andy Garcia) danza con avvenenti fanciulle in bikini e tacchi a spillo. Altresì, Stone risulta fragile quando non riesce a mandare i messaggi con il telefonino o quando capisce che con i soldi si può comprare tutto, tranne il tempo. Stone non resiste alla tentazione di ergersi a Robin Hood e a spendere il denaro per salvare il centro reduci di guerra dalla chiusura. E al tempo stesso, quando in una delle scene più suggestive del film, Earl incontra l'agente della Dea interpretato da Bradley Cooper, capisci che il suo personaggio vorrebbe poter tornare indietro e ricordarsi di anniversari e compleanni. Sia il fuorilegge, sia il tutore dell'ordine, hanno dedicato tutto al lavoro e per entrambi la famiglia non è mai stata la prima priorità. Ma il poliziotto può ancora cambiare il corso degli eventi. Così il film scorre allegro e malinconico sull'autostrada del rimpianto e della nostalgia. E tra un fast-food che si chiama Gunny's Burgers e l'ennesima corsa su un pick-up attraverso gli Stati Uniti, Clint Eastwood, grazie anche al fondamentale apporto dello sceneggiatore Nick Schenk, (lo stesso di Gran Torino) firma la sua personalissima recherche  sulle note di More  today than yesterday cantata dagli Spiral Staircase. L'odissea di un uomo sempre in viaggio. La storia di Ulisse svagato ed edonista che pensa di non meritare il perdono. Ma siamo certi che alla fine lo spettatore lo perdonerà.

 

 

 

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