Tintoretto, un Ribelle a Venezia: storia di un rivoluzionario dell'arte

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Fabrizio Basso

In occasione dell’anniversario dei cinquecento anni dalla nascita, arriva in anteprima nelle sale cinematografiche italiane Tintoretto. Un Ribelle a Venezia, un nuovo esclusivo docu-film firmato Sky Arte e dedicato alla figura di un pittore straordinario, mutevole e cangiante, istintivo e appassionato. Al cinema solo il 25, 26 e 27 febbraio. Lo abbiamo visto in anteprima

(@BassoFabrizio)

L'arte del Cinquecento letta in filigrana attraverso la vita maledetta, sregolata, geniale, coraggiosa, rivoluzionaria di Jacomo (per altri Jacopo) Robusti detto il Tintoretto, grande nemico di Tiziano e non belligerante con il Veronese, capace di regale opere destinate all'immortalità pur di dribblare gare d'appalto e vincerle. Per conoscere non solo lui, ma la Venezia di quell'epoca e di riflesso la cultura cinquecentesca, ecco Tintoretto. Un Ribelle a Venezia, una realizzazione di Sky Arts Production Hub, il polo di produzione europeo dedicato alla creazione di programmi sull’arte e di contenuti artistici culturali rivolti ai 23 milioni di abbonati Sky in Italia, Germania, Austria, Irlanda e Regno Unito. Arriverà al cinema solo per tre giorni, il 25, 26, 27 febbraio. L’appuntamento si inserisce nel calendario della Grande Arte al Cinema, un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Per la stagione 2019 arriva nelle sale italiane in collaborazione con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it. Lo abbiamo visto in anteprima alla presenza di Francesco Castelnuovo, Melania Mazzucco (da una cui idea è germogliato il progetto), Stefano Accorsi (voce narrante), Roberto Pisoni (direttore di Sky Arte), Mauro Vassallo (casa di produzione Except) e Franco di Sarro (amministratore delegato Nexo Digital). Come ha detto Francesco Castlenuovo "la prima missione è tenere fede al carattere ribelle del Tintoretto, che nei secoli è stato apprezzato dalle personalità più varie tra cui Jean Paul Sartre che ha colto in lui tratti di esistenzialismo. Tintoretto rappresenta la lotta per affermarsi in una Venezia competitiva".

Ideatrice di questo progetto è Melania Mazzucco che ha scritto due libri su Tintoretto, La lunga attesa dell'angelo e Jacomo Tintoretto & I suoi figli: "Il mio è un amore nato da un incontro causale, stavo ancora studiando al Centro Sperimentale di Cinematografia, ero ignorante di arte e di molte altre cose, quando mi si è prospettato un periodo a Venezia. Stavo nel sestiere di Cannaregio e ho sentito suonare la campana di una chiesa all’epoca celebre per un quadro di Giovanni Bellini e infatti si entrava per vedere quello. Bellini è pittore immediato di Madonne e teneri bambini e per altro quel quadro è stato rubato. Invece io sono rimasta affascinata da Maria al Tempio esposto sopra la porta della sacrestia. Di quel soggetto per me inedito mi hanno colpito il modo in cui al centro c’era una donna contemporanea con una bambina e poi il movimento ascensionale, la grande forza dell'audacia della composizione e della centralità delle donne. Da lì ho voluto saperne di più ma non sapevo che me ne sarei occupata in futuro. Lavorando a un altro progetto mi sono imbattuto nella biografia di Marietta Tintoretto, sua figlia, morta prima del padre e la cui dipartita tanto segnò Jacomo, e ho compreso che quello era il mio pittore. Ho iniziato a fare ricerche e ho scoperto che ogni quadro di lui aveva molti studi anche se le ultime biografie erano del Seicento e nessuno si era mai occupato della vita quotidiana di quel pittore che in tutti i documenti si firma Iacomo. Ho pubblicato due libri su di lui e ho proseguito il viaggio verso il maestro: ora con l’avvicinarsi dell’anniversario della nascita, il 1519, ho pensato a un progetto per farlo conoscere. Ha goduto di una cattiva stampa, era odiato dai suoi colleghi, e lo scrisse, si era creata una solitudine ulteriore. Voleva dipingere in tutti i modi, corretti e non, è stato detto pittore poco raffinato. Solo negli ultimi vent’anni, con studiosi nati dopo gli anni Settanta del secolo scorso, la prospettiva è cambiata. Ho lavorato molto per ricollocare l’artista nel suo tempo: una data è nulla se non sai che accade in quell’epoca. I veneziani conoscevano i sintomi della peste, muoiono due persone e tutti capiscono di cosa si tratta ma le autorità non vogliono dirlo perché i commerci subirebbero un tracollo e venezia arriva da un periodo difficile, di guerre, carestie e povertà. Tintoretto, incurante dell'epidiemia, si reca alla Scuola di San Rocco e inizia la sua opera: solo un pazzo poteva raccontare in un quadro tutta la storia dell’umanità. Tutta la classe dirigente di Venezia è scappata dimostrando pochissimo senso civico. Sono rimasti i poveri, gli artisti e qualche politico di ottima lungimiranza. I fatti ci dicono chi è stato Tintoretto: aveva un progetto, un sogno ed è rimasto lì a realizzarlo. A Venezia sono accessibili quasi tutte le sue opere, sono oltre un terzo della sua produzione totale e quasi tutte si trovano in luoghi e musei a parte poca roba in collezione private. In alcuni casi serve pazienza: cito l'esempio dell’Invenzione della Croce che è ospitata nella chiesa Mater Domini che apre solo per la Messa".

Stefano Accorsi è la voce che ci accompagna nelle Venezia del Cinquecento: "Condivido l’idea di Sky Arte che la cultura può essere raccontata in modo avvincente e non attraverso date svuotate di ogni significato che fanno perdere informazioni preziose per sapere chi era chi. Tintoretto e Tiziano vengono studiati insieme eppure si odiavano, la storia tende a dimenticare l’aneddoto e ci lascia in superficie. Qui sentiamo il respiro del personaggio. Qui c’è anche un racconto di Venezia che va oltre le milioni di immagini che conosciamo. Sono rimasto colpito dalla storia di Tintoretto, per me era solo un nome dei tempi della scuola. E’ emozionante fare la voce narrante, non si tratta solo di leggere ma è nutrirsi delle immagini e restituire le emozioni. Per gli artisti dell’epoca era difficile farsi pagare, Tiziano scrisse a un principe che erano 25 anni che attendeva di essere saldato. A maggior ragione era gravoso, e Tintoretto lo ha fatto spesso, regalare un’opera: questo fornisce la percezione di quanto credesse nella sua arte. Ancora oggi capita di faticare a essere pagati. I 150 ducati dell'epoca corrispondo oggi a circa 15mila euro. Forse i ritratti di privati facoltosi signori erano la sola moneta corrente che aiutava l'artista a vivere e a mandare avanti la bottega. In Tintoretto. Ribelle a Venezia capisci quali sono le difficoltà quotidiane".

Maurizio Vassallo della società di produzione Except sottolinea che "Venezia è una città difficile per lavorare, dove ogni volta che giri la camera ti sono subito addosso per diritti e autorizzazioni. Noi siamo stati rispettosie bravi, siamo anche riusciti a mettere un drone all’interno delle chiese".

Franco Di Sarro amministratore delegato di Nexo Digital dice che "usciremo in circa 370 sale. Tintoretto ha un carattere molto cinematografico. Da marzo si parte alla conquista di cinquanta paesi nel mondo. Oltre che nelle sale vogliamo portarlo nelle scuole per farlo apprezzare a un pubblico più giovane".

Roberto Pisoni direttore di Sky Arte ricorda che "è il primo film realizzato da Sky Arts Production Hub che ha base a Milano. Noi valorizziamo il patrimonio artistico anche oltre la televisione e il film, attraverso opere di restituzione alla comunità: stavolta abbiamo restaurato due Marie, quella in lettura e quella in meditazione, a San Rocco. Il film è accompagnato da una graphic novel edita da Tiwi che andrà in libreria a metà marzo e poi anche nelle scuole. Stefano Accorsi ci serviva come grimaldello per arrivare a un pubblico ancora maggiore. Nella versione internazionale sarà in lingua originale e c’è anche una versione sottotitolata. Il film racconta cose prima mai non raccontate e ciò è ragguardevole".

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