Hong-hu Ada pronta a cantare per Papa Francesco

Cinema

Alessio Accardo

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Ha recitato a teatro per Peter Brook e al cinema per Sam Mendes, l’italo-giapponese Hong-hu Ada, attrice, doppiatrice e cantante, sta ora per esibirsi a San Pietro davanti a Papa Francesco: “Sto per cantare l’Ave Maria davanti al Santo Padre, ma sogno di recitare accanto a Verdone!”. L'intervista

Ci siamo incontrati nell’estate del 2016, alla vigilia dell’uscita nelle sale de L’era glaciale – In rotta di collisione, quinto capitolo della saga d’animazione della 20th Century Fox, in cui lei doppiava per la seconda volta la tigre Shira. E’ passato un anno. Che cosa è successo nel frattempo?
Si esatto, è passato un anno, un anno molto intenso, significativo e felice per me. Squadra Antimafia mi ha dato una grande visibilità con circa cinque milioni di telespettatori ogni settimana su Canale 5 e lo stesso vale per L’era glaciale 5 che ha incassato 21 milioni di euro in Italia e più di 100 milioni di dollari in tutto il mondo. Subito dopo ho lavorato in un thriller, The Flat, che esce a fine ottobre. Una storia appassionante con un grande cast di attori inglesi e americani, in cui ho recitato nel ruolo di una top model vittima di uno stalker. Stavolta ho avuto la possibilità di ballare la bachata sensual: mi si vedrà anche in un'altra veste, quella di ballerina. Poi sono stata la testimonial per il “Festival Internazionale di Cinema”, una  vetrina europea interessante, ricca di film e di registi grande talento. Infine sono stata testimonial di molte campagne di sensibilizzazione contro lo sfruttamento degli animali.
Già allora rimanemmo sbalorditi dalla molteplicità dei suoi talenti: cantante lirica e R&B, attrice a teatro con Peter Brook e al cinema con Abel Ferrara e Pupi Avati, doppiatrice, modella... A un curriculum così variegato oggi aggiunge un altro, prestigiosissimo, tassello: il 4 novembre canterà per Papa Francesco. Ci dica tutto… E vero che sono attesi 12.000 spettatori?
E’ verissimo: dagli ultimi dati sono attese più di 12 mila persone! C’è una grande richiesta di inviti e il pubblico cresce ogni giorno di più. Lo scenario meraviglioso è quello della Basilica Di San Pietro, in un’atmosfera mistica e solenne di grande valore e prestigio. In Basilica c’è già il “sould out” di pubblico, stanno disponendo i posti a sedere sul sagrato e poi si procederà sull’intera piazza fino a Via della Conciliazione. Questo perché si preannuncia come un bellissimo concerto con due grandi orchestre di risonanza mondiale: Illuminum art di Tokyo del maestro Nishimoro e quella di Roma sinfonietta di Ennio Morricone. L’emozione già sale, e diventa sempre più forte: per me sta diventando un problema dormire…
Abbiamo letto che avrebbe voluto cantare la più celebre Ave Maria di Shubert, invece canterà quella di Gounod. Può spiegarci le differenze tra le due arie? Perché è stata scelta quella di Gounod e perché secondo lei è più difficile?
Sì, per il concerto c’è stato un cambio di brano, da Shubert a Gounod… ma la Maria è sempre la stessa… (ride N.d.R.). Una scelta artistica ben precisa arrivata su precisa richiesta dell’orchestra, perché il brano di Gounod è ritenuto più adatto al tipo di manifestazione: più solenne nelle sue sonorità e sicuramente di più difficile esecuzione perché presenta degli acuti forti e molto alti, con cambi di note e armonie veloci. In poche parole è difficilissimo però stupendo. Ci sto lavorando molto.

Come ci ha spiegato, oltre all’orchestra “Illuminum Art” di Tokyo, diretta dal maestro giapponese Nishimoto, ad accompagnarla ci sarà anche la “Roma Sinfonietta” di Ennio Morricone. State già provando? Ha già conosciuto il maestro Morricone?
Stiamo già provando, a ritmi serratissimi, le prove sono molto dure e faticose come è giusto che sia. Ma per me poter cantare in questo concerto è un’occasione unica oltre che una grande emozione, qualcosa che ho desiderato a lungo dal profondo del cuore. Non importa quanto siano faticose le prove, le notti insonni, la tremarella alle gambe che già si fa sentire, l’emozione che mi blocca il respiro, ora che ci sono quasi riuscita sono estremamente felice. Non oso pensare cosa succederà il 4 novembre con tutta questa adrenalina. Quanto al maestro Ennio Morricone, io lo avevo già conosciuto qualche anno fa. Mi era stato presentato dal mio amico Luca Verdone, fratello di Carlo, agli “Studios” a Roma  durante i David di Donatello. Il maestro era lì con sua moglie, mi aveva già fatto una buona impressione, una persona molto dolce, timida e schiva. Anche adesso, nel preparare il concerto, è ancora schivo, e noi tutti cerchiamo di non disturbarlo più del dovuto.
Il suo percorso musicale parla chiaro: soprano lirico dall’età di 9 anni, studi R&B con la vocalist di Aretha Franklin, canta la colonna sonora de L’era glaciale 4 e la arrangia col bassista dei Genesis. Però cantare per il Papa è un'altra cosa. O no? Ci descrive, se puoi, le sue emozioni?
Certo! cantare per il papa è tutta un’altra storia, un pensiero che già mi toglie il respiro. Non lo nascondo, io ho paura, paura di sbagliare, credo sia normale e umano, e poi gli spazi della basilica di San Pietro: enormi! Di sicuro questo non è un concerto da camera (ride N.d.r.). La basilica è immensa, il solo guardarla mi fa girare la testa, e poi il soffitto…. quanti metri sarà alto???? Forse 50, 100? Aiuto! Di sicuro non sono cose che capitano tutti i giorni!
Il suo concerto fa parte del “Festival internazionale di Musica Sacra e Arte” organizzato dal senatore tedesco Hans Albert Courtial. E’ vero che sono previste misure di sicurezza straordinarie e alcuni spettatori d’eccezione? Chi sono?
Sono state prese importanti misure di sicurezza per garantire un controllo assoluto dell’evento, è un concerto in eurovisione quindi credo sia giusto così. E poi anche per la presenza di ospiti di prestigio, addirittura i reali di importanti dinastie europee, ma non posso dire altro perché, proprio per garantire la massima sicurezza, ci è stato vietato di fare nomi prima del concerto. I nomi potranno esser annunciati non prima del 4 novembre. Il concerto è stato organizzato dal senatore tedesco Hans Albert Courtial, già ambasciatore di Roma nel Mondo, e adesso ambasciatore dei Wiener Philharmoniker di Vienna. Una persona di straordinaria intelligenza, cultura, sensibilità e lungimiranza. Un uomo che ha lavorato per anni e anni a stretto contatto con papa Paolo VI e poi con Giovanni Paolo II. Un uomo capace e molto amato.

La sua attività musicale non si ferma qui: esce proprio in questi giorni il suo nuovo disco “Dancing on the rainbow”: 8 brani rigorosamente in inglese, scritti e interpretati da lei. Di cosa si tratta? Ha usato anche il “Koto”, l’arpa giapponese?
La mia attività musicale per fortuna non si ferma. In questi giorni esce infatti il mio nuovo disco “Dancing on the rainbow”, 8 brani in inglese scritti e composti da me per musica e testo. Qualche brano autobiografico, ma è un disco che questa volta guarda anche alle sonorità celtiche. Uno sguardo all’Islanda e all’Irlanda, ricordando Enya, cantante da me molto amata. C’è sempre l’utilizzo del Koto, ma questa volta uso anche il corno inglese. E’ un disco aperto alle sonorità della natura, “sonorità naturali” come le definisco io. Un po’ come quando andiamo a fare una passeggiata nel bosco e siamo avvolti da mille sonorità. Ecco, questi mille suoni che ci offre la natura io li ho voluti inserire nel mio disco. Tutti quanti.
Passiamo alla recitazione: ha avuto altre opportunità di esibire questo suo altro talento dopo le ultime esperienze che, oltre a Squadra antimafia, comprendono pure un ruolo nell’ultimo 007, Spectre, di Sam Mendes?
Dopo Squadra Antimafia 8, L’era Glaciale 5 e una piccola parte in Spectre ho recitato a teatro con Peter Brook a Londra e, come dicevo, sono stata protagonista di un thriller, The Flat, in cui ballo la bachata sensual. Ci sono molti progetti cinematografici e televisivi in cantiere, che saranno ufficializzati in questi giorni.
Sappiamo che apprezza molto Carlo Verdone, che è stato nella sua carriera un grande valorizzatore di talenti femminili, da Margherita Buy a Claudia Gerini. Esiste qualche possibilità di vederla recitare in un suo film? Lo ha conosciuto?
Io adoro Carlo Verdone, un grande talento del cinema. Amo molto la sua capacità di dirigere gli attori sul set, e adoro le sue sceneggiature; i suoi film, sempre così reali, ironici ma tanto profondi e umani, film che rispecchiano la realtà e la vita comune di tutti i giorni, lanciando sempre però un insegnamento mai banale. Si ho conosciuto Carlo tempo fa e devo dire che, come cantare l’Ave Maria davanti al Santo Padre era per me un sogno che si sta realizzando, allo stesso modo per me lo sarebbe poter recitare insieme a Carlo Verdone. Spero si realizzi anche questo.
In conclusione dell’intervista dell’anno scorso, ci ha spiegato che per diventare Geisha ha affrontato un duro percorso di studio, fondato sulla meditazione e su una grande disciplina interiore, che le ha permesso di plasmare la sua vita sui principi della pace, dell’equilibrio, e della non-invidia. Tutto ciò le è utile in questi giorni per dormire sonni tranquilli in attesa del concerto del 4 novembre?
Devo dire che i principi della Geisha di equilibrio interiore, pace e gestione delle emozioni, in questi giorni prima del grande concerto per il Pontefice, stanno riscontrando risultati molto scarsi. L’emozione è a 1000 e la notte dormo poco ahimè, non so come fare. L’adrenalina sta avendo la meglio su anni e anni di esercizio psico-fisico, sono sincera! L’Occidente questa volta sta vincendo sull’Oriente, ma prometto di essere ancora più forte, so che il tempo stringe e non è il caso di farsi prendere dall’emozione. Mi auguro che dopo aver attraversato le attuali tempeste emotive salirò sul palco della Basilica di san Pietro tranquilla e rilassata e farò un gran concerto!

 

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