Marianne Mirage, una chitarra tra Sorrentino e gli Oscar 2017

Cinema
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Se lo dice lei stessa: “Sono raffinata e grezza”. Di certo è ipnotizzante Marianne Mirage con il suo senso di libertà, con una musica che accompagna fuori dal tempo. Il suo successo più fresco è Le canzoni fanno male. La abbiamo intervistata per parlare di Oscar e fare le previsioni delle categorie più importanti, lei che ha conosciuto sia Paul Haggis (premiato per Crash – Contatto Fisico) che Paolo Sorrentino (premiato per La grande bellezza)

di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)


Marianne Mirage viene dalla Romagna, ne possiede i colori e il sorriso, la magia e la malìa. E’ la nuova scommessa di Caterina Caselli. Che la ha incontrata circa due anni e mezzo fa quando si è presentata nell’ufficio della Signora con la sua chitarra "e canzoni non definite ma abbastanza complete per ammaliarci –ricorda la Caselli- è entrata con tutta se stessa, col modo tutto suo di interagire con le altre persone. Lei era la prima a essere consapevole del lavoro che c’era da fare ma si è presentata già con esperienze importanti e la fortuna di una famiglia che la ha assecondata nelle sue aspirazioni". Infatti Marianne a 16 anni è partita per Londra, città che offre molte occasioni di confronto. Lì ha consolidato il suo desiderio di cantare, la musica non è la sola disciplina artistica che la attrae ma è quella che più la seduce. Non è immune dalla passione per il cinema. La abbiamo intervistata, lei che ha conosciuto due registi premi Oscar, aspettando la Notte degli Oscar® in diretta esclusiva domenica 26 febbraio dalle 22.50 su Sky Cinema Oscar® HD. Da non perdere anche Jo’s Hollywood, il docu-reality esclusivo con Jo Champa che ci svela i segreti di Hollywood, dal 18 al 25 febbraio alle 21 su Sky Cinema Oscar® e Sky Cinema Uno

Marianne partiamo da Le canzoni fanno male.

Il mio progetto è figlio del mondo come me. Canto in italiano ma, come negli anni Sessanta, la musica ha un riconoscimento estetico molto esterofilo.
Cosa ascolta?

I miei ascolti sono jazz, soul e blues, un po’ meno le cose italiane e pop.
Lei dove si colloca?

Devo trovare il mio posto. Avevo 12 anni e facevo i Nirvana con la chitarra e mi dicevano che non potevo cantare. Poi sono passata a Edith Piaf. Sul palco bisogna essere qualcos’altro, bisogna raccontare la vita. Basta pensare a Bob Dylan.
E Marianne dove ci porta?

Mi piace pensare di essere portatrice di libertà: sono naturale e libera. Sono fiera dei miei ricci alla faccia di tutte quelle che si piastrano i capelli. Ho anche i denti separati. Sono raffinata e grezza, sono un volto da angelo con i capelli diabolici.
Ci racconta il suo EP?

Declina il mio lato soul. Ma la cosa più bella è suonare live, le canzoni vivono sul palco. Io devo sempre avere la chitarra a fianco, la mia realtà è live. Mio padre voleva che mi laureassi e ho frequentato Lettere e Filosofia.
Utile?

Mi è servito per scrittura e sensibilità. Ho frequentato corsi di fotografia. La recitazione mi serve per i concerti. Ho a Parigi, Londra e Berlino i miei migliori amici.
Perché Marianne Mirage?

Marianne in onore della Faithfull e perché Marianne è la portatrice della libertà di Francia. Mirage è l’idea del miraggio si palesa. Sarà per questo che quando scrivo non riesco a non essere autobiografica.
Ha conosciuto Paul Haggis, premio Oscar nel 2006, categoria miglior sceneggiatura originale, per Crash – Contatto Fisico.

Ero a New York per vacanza quando la mia agente mi ha proposto provino per una serie americana. Mi mandano la parte ed erano quattro pagine da imparare in un giorno. Chiamo il mio coach Michael Margotta che, essendo impegnato, mi dirotta su un amico.
Paul Haggis?
Proprio lui! Gli scrivo una e-mail, lui risponde e abbiamo condiviso una serata a preparare il provino in una camera d’albergo. Lui stava scrivendo il suo nuovo film e usava uno schermo gigante: questo particolare mi ha impressionato.
Invece Paolo Sorrentino?
Cercava la moglie della guardia svizzera per The Young Pope. Facciamo il provino e lui dice: “Datele anche la parte della Madonna”. E’ rimasto colpito, abbiamo parlato, ha voluto sentire le mie canzoni. Ha detto che dovevo andare a Sanremo, che la gente mi deve conoscere. E quest'anno al Festival nella categoria Nuove Proposte ci sono andata.
Sappiamo che c’è stato un secondo incontro.
Sì, a Cannes ci siamo incrociati per strada e mi ha riconosciuto lui. Ci stalkeriamo a vicenda. Ho conosciuto anche Jude Law, mi ha dimostrato il suo apprezzamento.
Facciamo il Toto Oscar delle categorie più importanti?
Volentieri.
Miglior regista?
Mel Gibson. Considero ancora oggi il suo Apocalypto un capolavoro.
Miglior attore protagonista?
Denzel Washington.
Miglior attrice protagonista?
Meryl Streep
Miglior attore non protagonista?
Michael Shannon: adoro Animali Notturni.
Miglior attrice non protagonista?
Viola Davis.

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