Giffoni, Piero Rinaldi l'uomo dei sogni: l'INTERVISTA al PRESIDENTE

Spettacolo
Piero Rinaldi (foto di Lucia Iuorio)
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E' l'uomo che si rimbocca le maniche e a ogni giro di camicia fa nascere un sogno. Si chiama Piero Rinaldi ed è il Presidente del Giffoni Film Festival. Lo abbiamo incontrato e intervistato per vivere con lui la marcia di avvicinamento allla cinquantesima edizione del festival che sarà nel 2020

(@BassoFabrizio
Inviato a Giffoni Vallepiana)


E' l'uomo che è entrato a Giffoni come giurato e che oggi ne è il presidente. Piero Rinaldi è l'immagine, fiera, sorridente e onesta, di Giffoni e del suo festival. Lui che proprio in quel paese a una manciata di chilometri da Salerno è nato. Lo abbiamo incontrato e intervistato, a pochi giorni dalla fine dell'edizione numero 48, per farci guidare in quella meraviglia che è il Giffoni Film Festival.

Piero Rinaldi ogni anno Giffoni alza la sua asticella.
E' importante evidenziare che nel corso degli anni Giffoni è diventata industria e cultura a tutti effetti.
E dire che era partita come una azienda di famiglia.
Oggi si è allargata e quello di cui siamo fieri è che mettiamo i giovani al centro del progetto e lo invitiamo a mettersi in discussione.
I giovani sono l'investimento sul vostro futuro.
C'è la consegna della MultiMedia Valley con 8mila metri quadrati coperti e intorno un parco 10mila metri quadrati. Certo che servono nuove generazioni.
Ci sono?
Le Masterclass sono momenti di confronto, servono a capire le varie opinioni e quindi a selezionare ragazzi che posso esprimersi e con la loro cultura contaminare il mondo.
A Giffoni non manca il confronto.
La discussione deve diventare azione.
E' poi importante bloccare la fuga dei cervelli.
Tanti vanno all’estero e non ritornano più. Vincenzo Boccia di Confindustria ha detto proprio a Giffoni 2018 che bisogna agire per fare rimanere i giovani nel Centro e Sud Italia. Oppure mandarli via con un biglietto di ritorno.
Ma va cambiata anche la visione del mondo.
Oggi l'industria non è macchina e capannone. Servono i canali di vendita. Bisogna allargare gli orizzonti.
Giffoni ha dimostrato che si può.
Abbiamo 52 paesi ospiti in Italia, in circa 35 esportiamo il nostro progetto. Mandiamo i nostri formatori a strutturare le nuove generazioni in base a quella che è la nostra filosofia. L'Est Europa è molto ricettivo, Giffoni è un fiore all'occhiello. Ad esempio col Qatar abbiamo una collaborazione fino al 2020.
L'ultimo esempio?
Sulla scia del binomio di qualche anno fa Giffoni-Hollywood, abbiamo avviato una cooperazione con Bentonville, in Arkansas. Lì ci sono molti mecenati e istituti con 3mila giovani ma servono i contenuti.
Giffoni grazie al Festival si è anche riqualificata urbanisticamente.
Fino a 20 anni fa non si arrivava a 8mila abitanti. Col Festival si è trasformato. La collaborazione col Comune è ottima. Tante persone che si sono trasferite a Giffoni per viverci. L'ambiente tranquillo, è una oasi. Ora stiamo facendo rete con gli altri 10 comuni del comprensorio: puntiamo a Giffoni come una piattaforma per 11 comuni. Giffoni capitale dei Picentini.
Vorreste diventare provincia?
Stiamo molto bene con Salerno. Ma se si ponesse la questione i numeri li avremmo.
Torniamo ai giovani.
Sono la forza. Qui c'è una condivisione che va oltre le generazioni. Il nostro trittico è aggregazione, confronto e gioia. Così avviciniamo genitori e figli.
Giffoni è anche opportunità.
Le dico solo che un regista ha scelto una bambina di 10 anni per doppiare scelta in giuria: ha ascoltato la sua voce durante un incontro e la ha voluta nel suo film. Giffoni è una opportunità e il nuovo Giffoni sarà editoria, cinema e opportunità. Puntiamo a trenta nuove start up. Mettendoci in discussione.
Lei può testimoniare sulla sua pelle quanto Giffoni sia una opportunità.
Ero giurato qui e ne ho visto la crescita. Ogni sogno può diventare realtà. Io a Giffoni 1985 scrissi che volevo diventare amministratore del festival e sfondare nel mondo del commercio. Sono riuscito in entrambi.
Un motivo di orgoglio di questa edizione?
Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla cultura, ha definito Giffoni la 16ma scuola di cinema E' importante per produzione, formazione e per fare uscire un prodotto made in Giffoni.
Lei che realizza i sogni, quale sarà il prossimo?
Abbiamo avuto ospiti straordinari provenienti da tutto il mondo. Mai è venuta Sophia Loren: vorrei lei come madrina nel 2020 per l'edizione dei 50 anni.

 

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