Michael J. Fox parla della sua battaglia contro il Parkinson nel documentario Still

Cinema
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

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Il protagonista della trilogia di “Ritorno al futuro” parla per la prima volta apertamente della sua battaglia contro il Parkinson. Lo fa nel documentario diretto da Davis Guggenheim intitolato “Still: la storia di Michael J. Fox”, disponibile su Apple Tv+ dal 12 maggio 2023

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Michael J. Fox parla per la prima volta apertamente della sua battaglia contro il Parkinson. Lo fa nel documentario diretto da Davis Guggenheim intitolato Still: la storia di Michael J. Fox, disponibile su Apple Tv+ dal 12 maggio 2023.
In quest’opera ripercorre il rapporto con la malattia che gli fu diagnosticata quando aveva solo 29 anni.

“All’inizio ho elaborato tristezza e depressione bevendo”, racconta il protagonista della trilogia di Ritorno al futuro. “Mi ha salvato mia moglie” aggiunge .

Solo ora, all’età di 61 anni, Michael J. Fox ha deciso di aprirsi su quello che è stato un grande dramma della sua vita. Ma la grande lezione che quest’uomo offre al mondo con il suo virtuoso esempio è che bisogna lottare, mai disperarsi e nemmeno mai piangersi addosso.

Michael J. Fox: “Soffro ma non sono patetico”

L’ex attore racconta che la sofferenza è un dato di fatto ma lui ha scelto di percorrere la strada del non piangersi addosso. Solo così si evita di suscitare patetismo, sia negli altri sia in se stesso.
“Soffro ma non sono patetico”, fa notare Michael J. Fox nel documentario di prossima uscita.
“Quando i medici si pronunciarono la prima volta, ero incredulo”, racconta. “Dissi: beh, questo non può succedere a me”.

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Michael J. Fox sdogana un tabù

Con questa sua preziosa testimonianza offerta in Still, Michael J. Fox offre conforto e aiuto a chi è nella medesima condizione. Inoltre la scelta intrapresa da lui negli ultimi tempi - ossia mostrarsi finalmente per come è, senza più nascondersi e senza mistificazioni - è un modo per abbattere un tabù: quello della malattia che deforma, cambia e toglie dignità.

Michael J. Fox compie un atto consapevole mostrandosi apertamente, senza celare il suo volto alterato, le mani che tremano e la testa che dondola di continuo. Non nascondere le conseguenze del morbo di Parkinson significa farle conoscere al mondo, e quindi in qualche modo contribuire a farle accettare socialmente da chi ignora questa realtà. Solo l'ignoranza, infatti, genera paura e non accettazione, rivelandosi quindi la peggiore nemica che si possa avere.

epa02823806 (FILE) A file picture dated on 05 February 2011 shows Canadian born actor Michael J. Fox arriving for 46th Golden Camera award in Berlin, Germany. Michael J. Fox was nominated on 14 July 2011 in the category Best Guest Actor in a Drama Series for his role in 'The Good Wife'. The 63rd Primetime Emmy Awards will take place at the Nokia Theatre in Los Angeles, USA, on 18 September 2011.  EPA/JENS KALAENE *** Local Caption *** 00000402565781

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Un attore all’apice della carriera che scopre qualcosa di troppo grande

L'ex Marty McFly di Ritorno al Futuro era all'apice della carriera, nel pieno del successo sia televisivo che cinematografico. Proprio il grande schermo è quello che più di tutti ha incorniciato la sua fama, grazie al mitico ruolo da protagonista dei film diretti da Robert Zemeckis.
Mentre viveva il suo momento di gloria, cominciò a notare che le sue dita tremavano senza controllo.

epa02823806 (FILE) A file picture dated on 05 February 2011 shows Canadian born actor Michael J. Fox arriving for 46th Golden Camera award in Berlin, Germany. Michael J. Fox was nominated on 14 July 2011 in the category Best Guest Actor in a Drama Series for his role in 'The Good Wife'. The 63rd Primetime Emmy Awards will take place at the Nokia Theatre in Los Angeles, USA, on 18 September 2011.  EPA/JENS KALAENE *** Local Caption *** 00000402565781

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L’alcolismo in cui precipitò l'attore

La notizia così scioccante e indigeribile fu un trauma tale per Michael J. Fox che per lui si aprì il baratro dell’alcolismo.

“All’inizio ho elaborato la mia tristezza e la mia depressione bevendo troppo. Ma quella non poteva essere la fine della storia. Ho cercato una nuova strada per vincere e cavarmela. Con l’aiuto di mia moglie Tracy ce l'ho fatta”, racconta nel documentario. Tutt’oggi è sua moglie a essere parte integrante della sua grande forza. Oltre a lei, ci sono i loro quattro figli “che amano la vita, e questo, oggi, vuol dire qualcosa”, fa notare Michael J. Fox.

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Un mix di fiction e filmini familiari

Il documentario mescola fiction, scene dei film dell'attore e filmini familiari.
Vengono mostrati per esempio video in cui Fox viene seguito dal personal trainer e dalla fisioterapista, durante esercizi di tipo fisico e anche vocale.

L’intervista al Dave Letterman Show

Il documentario mostra anche la famosa intervista di parecchi anni fa, quando Michael J. Fox (a cui era stato già diagnosticato il morbo di Parkinson) fu invitato come ospite al Dave Letterman Show.
“I bambini sono fantastici, i miei figli mi chiedono: la vuoi smettere di muoverti sempre?”, così aveva parlato in quell’occasione, evitando come sempre il pietismo.

“Non avere una via d’uscita è la cosa più tremenda. Negli ultimi tre anni ho rotto entrambi i femori, la faccia, una mano. Ho rotto un sacco di cose. Ho capito che potevo morire (…) Soffro ogni giorno. Non è solo l’handicap fisico, ma anche emotivo, il fatto di svegliarsi ogni giorno e dover scivolare attraverso tutto questo”, spiega la star.
Nonostante la sua condizione sia innegabilmente molto difficile, ciò che lo salva veramente è il suo “inguaribile ottimismo”.

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L’accettazione della malattia

Oltre a sdoganare la condizione che lo caratterizza, rendendola palese e facendola conoscere al grande pubblico in quanto parliamo di una star internazionale, Michael J. Fox offre un’altra grande lezione di vita. Fa capire che la malattia può essere accettata, anzi inglobata nella propria esistenza in maniera, se si può dire, armoniosa piuttosto che rassegnata.

“La malattia è un altro segmento incredibile della mia incredibile vita. È una sfida con la malattia, con la reazione che vedo negli occhi della gente che incontro, con la possibilità di fare ancora buone cose”, afferma Michael J. Fox.

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