
Giornata della Memoria, i migliori film per ricordare l'Olocausto. FOTO
In occasione della Giornata della Memoria, riproponiamo le pellicole più toccanti e celebri della storia del cinema. Da quella più famosa di tutte (“Schindler’s list” di Steven Spielberg) al capolavoro italiano, anch’esso celebre in tutto il mondo, ossia “La vita è bella” di Roberto Benigni. Per non dimenticare, mai

Il film più celebre è Schindler’s list, capolavoro di Steven Spielberg del 1993. Tratto dall’omonimo libro di Thomas Keneally, è la vera storia di Oscar Schindler, industriale tedesco che salvò la vita a 1200 ebrei destinati a morire nei campi di concentramento

Schindler’s list può essere considerato il film più ambizioso di Steven Spielberg. In questa pellicola c’è tutta la drammaticità e l’emotività della Shoah. I 7 Oscar vinti (su 12 nomination) lo confermano

Oliwia Dabrowska, l’ex attrice che all'età di tre anni ha interpretato un'icona della storia del cinema nel film premio Oscar di Steven Spielberg - ossia la bambina con il cappotto rosso - oggi ha 32 anni e aiuta i profughi ucraini a entrare in Polonia. "Lei è sempre stata il simbolo della speranza", ha scritto Dabrowska sui social. "Lasciate che lo sia di nuovo”. Si riferisce proprio alla bambina del film, di cui ragazza ha modificato il colore del cappotto rendendolo blu, in omaggio alla bandiera ucraina

Il pianista, vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 2002, è tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Wladyslaw Szpilman. Ancora una volta, a confrontarsi con il delicato tema dell’Olocausto è un grande regista, Roman Polanski

Il film Il pianista racconta la storia del giovane pianista ebreo costretto a nascondersi per sopravvivere allo scempio dei campi nazisti si aggiudicò anche 3 Oscar e 7 premi César

La scelta di Sophie è la pellicola del 1982 di Alan J. Pakula che racconta la storia di un aspirante scrittore che fa la conoscenza di una coppia formata da un’immigrata polacca che è stata detenuta ad Auschwitz e un ragazzo ebreo. La donna nasconde un segreto (che rivelerà al giovane scrittore). Il film valse l’Oscar come miglior attrice a Meryl Streep

Uno dei film sull’Olocausto più famosi a livello internazionale è un film italiano. Parliamo chiaramente de La vita è bella, film del 1997 diretto e interpretato da Roberto Benigni e vincitore di 3 premi Oscar, 9 David di Donatello, 5 Nastri d’argento e numerosi altri riconoscimenti internazionali. Immagine: frame di una clip del film, dal canale YouTube di CG Entertainment

La capacità eccezionale di Roberto Benigni per quanto riguarda La vita è bella è stata quella di affrontare il tema della Shoah in maniera leggera ma non per questo meno drammatica e incisiva. A impreziosire questo capolavoro, c’è la colonna sonora firmata da Nicola Piovani (che è una delle più belle scritte dal musicista e compositore). Immagine: frame di una clip del film, dal canale YouTube di CG Entertainment

Il protagonista del film La vita è bella è Guido Orefice, uomo ebreo giocoso e sempre sorridente che verrà deportato insieme alla sua famiglia in un lager nazista. Tenterà di proteggere il figlio dagli orrori dell'Olocausto, facendogli credere che tutto ciò che vedono sia parte di un fantastico gioco in cui dovranno affrontare prove durissime per vincere il meraviglioso premio finale. Immagine: frame di una clip del film, dal canale YouTube di CG Entertainment

Anche Train de vie - Un treno per vivere rilegge la tragedia della Shoah in modo ironico e originale. Il film del 1988 diretto da Radu Mihaleanu racconta la storia di un giovane che tutti consideravano folle. Nel 1941 inscena la partenza di un finto treno di deportati per sfuggire ai nazisti. Anche in questo caso (come per La vita è bella) fondamentale nell’opera è la colonna sonora, composta da Goran Bregovic

Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne è ancora una volta un film tratto da un romanzo. L’adattamento cinematografico è di Mark Herman. Racconta la storia dell’amicizia tra il figlio di un ufficiale nazista e un bambino ebreo rinchiuso in un campo di concentramento

Tra le tante versioni per il piccolo e il grande schermo del diario della bambina olandese morta a Bergen-Belsen nell'inverno del 1945, la più famosa è Il diario di Anna Frank del 1959: vinse tre premi Oscar (attrice non protagonista, fotografia e scenografia). Il film è diretto e prodotto da George Stevens, il quale aveva contribuito a realizzare alcune riprese nei campi di sterminio subito dopo la liberazione. Quell’esperienza lo aveva segnato profondamente

Jona che visse nella balena è il film diretto da Roberto Faenza nel 1993. Si tratta di un viaggio di formazione nella realtà più crudele che un bambino possa immaginare: un campo di concentramento (a Bergen-Belsen) nel 1940. È tratto dal romanzo autobiografico dell'olandese Jona Oberski, sopravvissuto alla Shoah e oggi scrittore e fisico nucleare. Immagine: frame di una clip del film pubblicata sul canale YouTube dell'account lontanolontanos

Jojo Rabbit è il film del neozelandese Taika Waititi che racconta l'educazione sentimentale e civile di un ragazzino filo-nazista nella Germania dei primi anni Quaranta. Riesce ad affrontare con toni da commedia la più grande tragedia del Novecento, con un finale tenero e commovente. Nel 2019 vinse l'Oscar per la miglior sceneggiatura non originale

The Reader è tratto dall'omonimo romanzo di Bernhard Schlink. L’adattamento cinematografico vede protagonisti Ralph Fiennes e Kate Winslet (premiata con l'Oscar). Il film si sviluppa su un arco narrativo di quasi mezzo secolo, raccontando le tragedie private di reduci, aguzzini o semplici testimoni dell’Olocausto. Racconta della generazione di ragazzi tedeschi che furono travolti dal nazismo

Nel 2015 è uscito Il figlio di Saul di László Nemes. Racconta la storia di un sonderkommando che assiste all’uccisione degli ebrei da parte dei nazisti e, tra questi, riconosce il corpo di suo figlio, a cui vuole dare una degna sepoltura. La pellicola ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival del Cinema di Cannes e il Premio Oscar come miglior film straniero

Il sonderkommando protagonista de Il figlio di Saul faceva parte appunto dei Sonderkommando, speciali gruppi di deportati, per la maggior parte di origine ebraica, obbligati a collaborare con le autorità nazionalsocialiste all'interno dei campi di sterminio nel contesto della Shoah. Compito principale dei Sonderkommando fu collaborare con le SS nel processo di sterminio di altri ebrei deportati insieme a loro, durante le operazioni di rimozione dei corpi dalle camere a gas e quelle successive di cremazione

La signora dello zoo di Varsavia è un film del 2017 diretto da Niki Caro. La pellicola si ispira a una storia realmente accaduta contenuta nel libro Gli ebrei dello zoo di Varsavia, incentrato sulla storia di Antonina Żabińska. La donna, direttrice di uno zoo insieme al marito, ha salvato oltre 200 ebrei nascondendoli proprio all’interno di quel che resta del suo giardino zoologico dopo i bombardamenti nazisti

Tim Roth e Clive Owen sono i protagonisti di The Song of Names, film tratto da un romanzo di Norman Lebrecht che racconta la storia di un legame nato durante la Seconda guerra mondiale

In The Song of Names vediamo David, giovane violinista polacco, scomparire nel nulla il giorno del suo primo concerto. 35 anni dopo, Martin segue un indizio nella speranza di ritrovarlo e di scoprire il mistero di quanto accaduto alla famiglia di David deportata a Treblinka.