Steven Spielberg ha confessato che gli piacerebbe girare una serie tv

Cinema

Manuel Santangelo

©IPA/Fotogramma

Ospite in un podcast, il leggendario regista ha confessato quale sarà la sua prossima sfida. Spielberg da sempre segue con interesse il mondo della serialità televisiva e, dopo aver sfiorato la regia di uno show già nel 2012, sembra ora davvero pronto a mettersi in gioco anche sul piccolo schermo

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150 pagine. Tanto era lungo il primo copione scritto da Tony Kushner per Lincoln. C’era abbastanza materiale per pensare a una serie televisiva ma, forse, il mondo nel 2012 non era ancora pronto a vedere Steven Spielberg dietro la macchina da presa per un prodotto del genere. Le cose potrebbero tuttavia presto cambiare, o almeno questo è ciò che si augura in primis lo stesso papà di E.T.

La voglia di farsi prendere dagli episodi

Spielberg ha confessato il suo desiderio di mettersi alla prova con un formato diverso da quello del “classico” lungometraggio cinematografico durante un’intervista per il podcast SmartLess: “Avrei voglia di fare qualcosa a puntate e un giorno dirigerò una serie a episodi”, ha detto chiaramente il cineasta, senza lasciare spazio alle interpretazioni. D’altronde Spielberg da anni ormai è un fan di tanti prodotti simili e spesso si è cimentato già con essi in veste di co-produttore o produttore esecutivo. I tempi sembrerebbero ora però abbastanza maturi per un altro grande salto, compiuto già negli ultimi anni da tanti illustri colleghi e meditato di recente persino da un nerd del cinema come Quentin Tarantino. Sicuramente vedere un regista del genere alla guida di un prodotto simile sarebbe già di per sé un evento in grado di fare la storia del piccolo schermo. Va solo capito che tipo di serie potrebbe giovare della direzione di un tale monumento della settima arte. Nell’intervista, Steven Spielberg ha dato qualche indizio, confessando che avrebbe accettato di lavorare a una serie come Omicidio a Easttown. Il serial HBO con protagonista una coppia di detective interpretata da  Kate Winslet e Evan Peters è stato definito dall’autore de Il colore viola “una storia diretta meravigliosamente” e sicuramente in grado di intrigarlo.

BEVERLY HILLS, CA - JANUARY 13:  Directors Martin Scorsese (L) and Steven Spielberg attend the 12th Annual AFI Awards held at the Four Seasons Hotel Los Angeles at Beverly Hills on January 13, 2012 in Beverly Hills, California.  (Photo by Frazer Harrison/Getty Images for AFI)

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Quando Lincoln stava per durare sei ore

Scavando nel passato però, si scopre che proprio la stessa HBO responsabile di Omicidio a Easttown è stata vicina ormai più di un decennio fa a ospitare un progetto seriale di Spielberg. Lo ha rivelato lui stesso, raccontando che i fatti si svolsero nel periodo in cui stava lavorando a Lincoln. Il regista aveva tra le mani una sceneggiatura monstre di più di 150 pagine ad opera di Tony Kushner, l’uomo dietro gli script del recente remake di West Side Story e di The Fabelmans. Una mole incredibile di materiale che Spielberg stesso era dispiaciuto andasse sprecato, tanto da muoversi in prima persona per trasformare il progetto in qualcosa di diverso: “Ero disposto a fare diiventare Lincoln una serie di sei ore, anche perché non riuscivo a trovare i finanziamenti necessari a girarlo. Nessuno ci credeva... sono andato in giro e tutti mi dicevano di no. [...] Ero pronto a firmare un contratto con la HBO per farlo ed espanderlo a sei ore”, ha raccontato il cineasta facendo capire quanto siamo stati davvero a un passo dal vedere una rilettura completamente diversa della storia del sedicesimo presidente degli Stati Uniti d’America. Alla fine le cose andarono in un’altra maniera, portando Lincoln comunque a diventare una grande pellicola, in grado di incassare qualcosa come 275 milioni di dollari e 12 nomination all’Oscar (convertitesi in due statuette vinte) nel 2012. Nonostante il felice epilogo però, Spielberg non ha mai abbandonato l’idea di creare una miniserie nel prossimo futuro e ne segue tuttora molte in veste di spettatore, anche come “aggiornamento professionale”. Non è un caso che il regista si sia convinto a scritturare Michelle Williams per un ruolo nell’ultimo The Fabelmans proprio dopo averla vista in Fosse/Verdon: “Ha un'energia segreta che si è sprigionata quando ha interpretato Gwen Verdon. Ciò ha contribuito molto a renderla la mia prima scelta per interpretare Mitzi" ha dichiarato Spielberg. Per ora insomma non abbiamo ancora una vera serie firmata dall’uomo che ci regalò Lo squalo ma è questione di tempo. Intanto il piccolo schermo continua a essere in parte responsabile dei suoi ultimi lavori nella sua comfort zone. E per il momento, finché i risultati sono del livello di The Fabelmans, la sensazione è che nessuno chiederà di accelerare troppo la transizione da un tipo di racconto all’altro,

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