Stories, "Carolina Crescentini - Le vite degli altri". VIDEO

Cinema

Dal film "C'era una volta il crimine" al matrimonio con Francesco Motta, sino alla serie tv Boris, l'attrice si racconta al vicedirettore Omar Schillaci nella nuova puntata del ciclo di interviste dedicate al mondo dello spettacolo 

È Carolina Crescentini la protagonista della nuova puntata di “Stories”  (I PODCAST). , il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, l’attrice si racconta in “Carolina Crescentini – Le vite degli altri”, in onda su Sky TG24 e sempre disponibile On Demand. Con la regia di Roberto Contatti, l’intervista ripercorre, attraverso titoli quali ‘Notte prima degli esami – oggi’, ’20 sigarette’, ‘Allacciate le cinture’ e ‘A casa tutti bene’, la vita professionale di una delle artiste più apprezzate del panorama cinematografico e seriale italiano, oltre a raccontare, tra gli altri, uno degli aspetti meno noti che contraddistingue la sua quotidianità, ovvero guardare le persone, e dopo immaginare e scrivere delle storie. “Spio - ha ironicamente ammesso -. Sono curiosa, lo sono sempre stata. C’è tutto in giro, basta guardare. Una volta, poi, avevo una casa dove c’era una finestra con un davanzale sul quale mi sedevo e guardavo: non solo il mondo sotto, che era sempre fonte di ispirazione, ma anche la finestra del palazzo di fronte dove passava gattonando un bambino. Un giorno mi risiedo su quel davanzale, e vedo lo stesso bambino che correva da una parte all’altra. Ho avuto una sensazione stranissima sul tempo che passava, su come erano cambiate le dinamiche dentro quella stessa finestra, compresi i suoi genitori, e così mi sono messa a scrivere”. 

Carolina Crescentini in C'era una volta il crimine

Dal 10 marzo Carolina Crescentini è al cinema con ‘C’era una volta il crimine’, ultimo capitolo della trilogia diretta da Massimiliano Bruno. Un terzo viaggio nel tempo per l’improbabile banda di ladri composta da Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi e Giampaolo Morelli che, dopo le avventure in ‘Non ci resta che il crimine’ e ‘Ritorno al crimine’, si ritrova catapultata nel 1943 con l’obiettivo di rubare la Gioconda ai francesi. Il personaggio della Crescentini, Adele, “donna che vive da sola con la sua bambina, in Liguria, perché il marito è al fronte”, si ritroverà proprio la banda sulla porta di casa, a chiederle “ospitalità in nome di un’amicizia, inesistente, con il marito. Le succederà di tutto, compreso il rapimento della figlia”. Una pellicola questa, come confessato dall’attrice stessa, di cui è difficile parlare adesso perché, anche considerato il conflitto in essere tra Russia e Ucraina, è ambientata durante una delle pagine più buie della storia, ma nonostante ciò “terribilmente comica”: “ci si ammezzerà dal ridere” nel vedere l’ardua impresa di un gruppo intento, tra le tante cose, ad attraversare l’Italia nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.

 

 

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L'impegno con l'Agenzia Onu per i rifugiati

Da tempo testimonial di UNHCR, l’Agenzia ONU per i rifugiati, l’impegno dell’artista per questi ultimi nasce grazie alla partecipazione ad una miniserie tv, ambientata a Lampedusa, sugli sbarchi ed il conseguente aiuto ai migranti. A Carolina Crescentini, per prepararsi ad interpretare la responsabile del centro d’accoglienza, viene permesso di andare al centro locale, “e lì, ogni cosa, cambia. Ho assistito un po' a tutto, dallo smistamento al lavoro dei medici. Ho visto ragazze con le costole rotte perché erano state picchiate, o altre che svenivano perché durante la tratta erano state violentate e rimaste incinta”. Una visita spartiacque, insomma, che ha portato l’attrice ad impegnarsi “in tutti i modi. Sono anni che, insieme all’Agenzia, cerchiamo di parlare di quello che sta accadendo, anche perché poi spesso l’indifferenza porta a dimenticare che ce ne sono tante di guerre in giro. Inoltre la cosa”, tristemente, “paradossale è che qualche settimana, dopo appena due giorni dalla fine della campagna per l’Afghanistan, con la donazione di tende, coperte, kit di pronto soccorso, sono stata richiamata per muoverci sull’Ucraina”.

  

 

 

 

 

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Carolina  Crescentini e il matrimonio con Francesco Motta

Nata in una famiglia di commercialisti e consulenti del lavoro, tutti con capelli “biondi, occhi azzurri, in un modo imbarazzante” tanto che “io, a volte, li chiamavo i ‘Forrester’, senza naturalmente tutti quegli intrecci” da soap opera, la “vivacissima e curiosissima” Carolina è cresciuta “a Roma, nel quartiere Monteverde. In una casa carica di storia, che è stata dei miei nonni e che è ancora della famiglia Crescentini. Era molto accogliente, colorata, con due livelli, ed il superiore, con una grande vetrata, per me è sempre stato il luogo dell’ispirazione: là dipingevo, studiavo, preparavo gli esami”.

All’interno della chiacchierata sono molti gli aneddoti personali raccontati dall’attrice, una passeggiata tra i ricordi che le ha permesso di ripercorre tanti momenti privati, dalla fuga da casa (ma fu “veramente ridicola, perché mi trovarono subito”), fino all’incontro, fuori da una radio, ed il doppio matrimonio con il cantautore Francesco Motta (“me lo ha chiesto, forse, otto volte, perché non sapevo quanto fosse reale o se il suo fosse un gesto poetico fine a sé stesso”). Una doppia celebrazione, appunto. La prima a New York, lei indossando una maglietta degli Aerosmith “perché mi serviva qualcosa di bianco con un punto di blu”, lui una giacca con dei fulmini, e sposati “da un cerimoniere ispanico privo di emozioni, e con delle fedi prese in un negozio così”. La seconda l’anno successivo, con un cerimonia simbolica a Roma.

 

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Boris, il ritorno di Corinna Negri, la "cagna maledetta"

di A distanza di 11 anni Carolina Crescentini è anche tornata ad interpretare Corinna Negri, la famosa ‘cagna maledetta’, nella quarta stagione di ‘Boris’. Un personaggio, quello della Negri, diventato ormai uno stereotipo e che per la Crescentini ha rappresentato, “al tempo, un po' una vendetta verso una serie di persone che ho incontrato e di dinamiche che ho subito. E poi anche un modo per prendere in giro me stessa, perché ho messo anche delle follie mie”. E poi ‘Boris’, che nonostante il non immediato successo di pubblico, è diventato negli anni, soprattutto grazie al passaparola, un cult: “ci è voluto un po'. Sapevamo fosse geniale, ma nessuno lo voleva perché pensavano fosse una cosa troppo di nicchia. In quel periodo, inoltre, non c’era ancora il pensiero della piattaforma, dello streaming, i numeri andavano male e la gente scaricava da siti torrent. Poi un giorno abbiamo fatto una proiezione ed una festa in un locale che non c’è più, scoprendo un’orda di fan”.

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Carolina Crescentini e il provino con Gigi Proietti

La chiusura dell’intervista è riservata al capitolo ‘provini’, e in particolare ad uno, quando, prima del centro sperimentale e neanche ventenne, l’attrice si presentò al teatro Brancaccio, davanti a Gigi Proietti, per il ruolo di Giulietta. Tutto affrontato in pieno stile ‘cagna maledetta’ e preparato la sera prima, durante un concerto dei Radiohead a Piazzale Michelangelo a Firenze: “mi arrivò una telefonata quando ero già lì. Andai subito in un negozio e acchiappai il libro di Romeo e Giulietta. Tornai al piazzale e, tra una canzone e l’altra, cominciai a ripetere”.

Durante la messa in onda dell’intervista comparirà un QR Code che permetterà, inquadrandolo con la telecamera del proprio smartphone, di accedere a una serie di contenuti speciali dedicati all’artista, disponibili sul sito skytg24.it. Tutte le interviste di “Stories” sono anche proposte tra i podcast di Sky TG24, sul sito skytg24.it e sulle principali piattaforme di podcasting.

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