La Fiera delle illusioni - Nightmare Alley, la recensione del film di Guillermo del Toro

Cinema

Paolo Nizza

Bradley Cooper, Cate Blanchett, Rooney Mara, Toni Colette, David Strathairn e Willem Dafoe protagonisti di un fiammeggiante e affascinante noir, tra seduzione e tradimento. Al cinema dal 27 gennaio

“Il sonno della ragione genera mostri”. Lo sapeva bene Francisco Goya, autore della celebre acquaforte che raffigura un uomo addormentato, la cui mente partorisce un inferno terreno di bestie mostruose. E parimenti al pittore spagnolo, il visionario regista Guillermo del Toro illustra con gli strumenti del cinema una fiera in cui le illusioni si trasfigurano in incubi. Basato su “Nightmare Alley”, il fatalistico romanzo di William Lindsay Gresham pubblicato nel 1946, il film (qui trovate le foto) è un luna park del peccato. Ambientata a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta, una danza macabra in cui volteggiano i vizi capitali: dalla lussuria all’ira, dall’avarizia alla superbia. Nella sale cinematografiche dal 27 gennaio, ina pellicola che inizia con un incendio e termine con le lacrime di chi, infine, ha compreso la propria belluina indole. Sospesa tra ambizione e umiltà, successo e fallimento, realtà e immaginazione, terrore e meraviglia, un’opera che esplora il lato oscuro dell’american dream, perché la terra delle opportunità può rivelarsi un deserto di morte e paura.

La fiera delle illusioni, Il noir secondo Guillermo Del Toro

La fiera delle illusioni, già trasportato sullo schermo da Edmund Goulding nel 1947 in un ottimo film con Tyron Power, gioca in maniera intelligente con gli stilemi del cinema noir. In un’epifania di cappelli Fedora, Art déco, guanti, calze con la riga, freaks che rendono omaggio al capolavoro di Tod Browning, tarocchi, distillati di canna da zucchero, bottiglie di metanolo, uomini bestia, gocce d’oppio, l’opera ci accompagna in un tunnel in cui l’amore fa rima con orrore. Un ultimo giro di giostra, prima che il destino faccia il proprio gioco perché il banco, come il fato, vince sempre. Per citare le parole di Guillermo del Toro: “Ci sono soltanto due storie degne di essere raccontate in qualsiasi forma: la storia di un personaggio che ottiene tutto ciò che vuole, e la storia di un personaggio che perde tutto”. 

Bradley Cooper in the film NIGHTMARE ALLEY. Photo by Kerry Hayes. © 2021 20th Century Studios All Rights Reserved

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La fiera delle illusioni, Bradley Cooper parla della sua scena di nudo

La fiera delle Illusioni, il cast del film

Come diceva George Berkeley: “Essere è essere percepiti”. Un aforisma che il protagonista di “La fiera delle illusioni”, Stanton Carlisle, conosce a menadito. Un io diviso, che ha imparato a mentire per ottenere le reazioni che desidera dal prossimo. Un uomo spezzato, dalla natura mutevole. Un essere segnato dalle fiamme della colpa, ma che assume la forma dell’acqua e si trasforma a seconda delle circostanze. E Bradley Cooper si rivela perfetto per il ruolo. Don Giovanni truffaldino e magnetico, stiloso mentalista in doppiopetto e fermacravatta, uno che sa che le persone si capiscono dalle scarpe che indossano, ma che tuttavia non riesce a celare la propria indole di contadino dai denti dritti, Una sorte di homme fatale, a cui fa da contraltare Cate Blanchett nei panni della dottoressa Lilith Ritte: Una femme fatale che proviene direttamente dalla della Golden Age di Hollywood. Una psicanalista freudiana tagliente più di un rasoio. Una donna ferita dal mondo, ma capace di orientarsi tra gli oscuri labirinti della mente. Intorno a questi due iconici professionisti della manipolazione, si muovono personaggi altrettanto riusciti. A partire da Molly Cahill (Rooney Mara). Una giovane ingenua che per sbarcare il lunario veste i panni di Electra, la ragazza che può assorbire qualsiasi quantità di elettricità. Insomma, una figura leale e spirituale, che rappresenta tutto ciò che non è Stanton, tuttavia, si sa, gli opposti si attraggono. Anche se la prima a subire il fascino del protagonista del film è la cartomante Zeena perfettamente interpretata da Toni Colette. Sensuale ed empatica, una donna che forse non ha davvero il dono della chiaroveggenza, ma che conosce le leggi del mondo e la natura umana. A differenza del suo consorte Pete (David Strathairn). Un marito perso nel alcol e nel rimpianto di una gloria ormai lontana. Su questa variegata umanità vigila Willem Dafoe, che veste i panni di Clem, il direttore del Luna Park. Un imbonitore magniloquente con i suoi stivali col tacco a due colori e la sua giacca cremisi e oro. Cinico e feroce, ma non privo di fascino, un uomo che collezioni feti sotto spirito. Nello specifico, un neonato, chiamato Enoch e dotato di un terzo occhio. Un osservatore muto che al pari dello spettatore contempla, questa storia d’amore e di morte, che ribadisce il vecchio adagio: “Gli uomini fanno progetti e gli Dei sorridono”.

La fiera delle illusioni

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La fiera delle illusioni di Guillermo del Toro, video backstage

La fiera delle illusioni, un incubo ambientato durante la II Guerra Mondiale

Homo Homini Lupus, dicevano Plauto e, a seguire, Thomas Hobbes. Un aforisma assai noto pure a Guillermo del Toro. Il regista messicano, spesso e volentieri, ha raccontato nei suoi film, la ferocia e l’egoismo dell’essere umano. E in La Fiera delle illusioni, il cineasta mette in scena a più riprese, quanto l’uomo possa essere lupo per i suoi simil. Ma non solo, attraverso l’ascesa e la caduta del protagonista di Nightmare Alley, schiavo della propria volontà di potenza, succube di un passato traumatico. Su tutta l’opera incombe, come uno spettro del secondo Conflitto Mondiale. Dall’invasione della Polonia da parte della Germania nazista all’entrata in guerra da parte degli Stati Uniti, la violenza dilaga su tutti i fronti.  Sicché il pollo divorato vivo dal circense e sventurato Uomo Bestia di fronte al pubblico pagante si trasforma in una cartina di tornasole del male e delle sue terrificanti manifestazioni. Parimenti alle cicatrici esibiti da Cate Blanchett in una scena più efficaci del film, la crudeltà subita o perpetra segna il corpo e l’anima per sempre

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La fiera delle illusioni, la trama del film

Il carismatico ma sventurato Stanton Carlisle (Bradley Cooper) si fa assumere in un luna park itinerante. Grazie all’incontro con la chiaroveggente Zeena (Toni Collette) e suo marito Pete (David Strathairn), ex mentalista, l’uomo vede spianata la strada per il successo, utilizzando le nuove abilità che ha imparato per truffare l'alta società newyorkese degli anni Quaranta. Con la virtuosa Molly (Rooney Mara) lealmente al suo fianco, Stanton pianifica di imbrogliare un pericoloso magnate (Richard Jenkins) con l'aiuto di una misteriosa psichiatra (Cate Blanchett), che forse potrebbe essere la sua avversaria più temibile.

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