"Una nuova voce", il corto di Peter Marcias alla Festa del Cinema di Roma

Cinema

Bruno Ployer

Alla Festa del Cinema l'urlo di Peter Marcias per la natura offesa. Il cortometraggio ecologista dell'autore sardo è anche un omaggio a Grazia Deledda, la scrittrice Premio Nobel nata centocinquanta anni fa.

Canne al vento, l’urlo di un giovane esplode e viene subito portato via da una folata. Comincia così il poetico corto di Peter Marcias ‘Una nuova voce’, che sarà presentato in un evento speciale del 16 Ottobre ad Alice nella città, una sezione della Festa del Cinema di Roma. E’ un’opera di azioni antiche e di sguardi verso il futuro.   

                       

Un progetto ecologista

 

Il film nasce dal progetto “Pianta un albero: è un gesto d’amore” del Centro servizi per il volontariato Sardegna solidale. “Con la nostra piccola troupe – dice il regista -siamo andati con loro, filmando decine di gesti d’amore in posti incantevoli, giardini, piazze e comunità. Abbiamo raccolto le suggestioni dei bambini che mettono le mani nella terra, e quelle mani se le sono sporcate. Abbiamo creato e montato storie. A venire fuori è un breve film su un’iniziativa che ha mobilitato la Sardegna per salvaguardare la natura, l’ambiente, il paesaggio e di riflesso l’intero pianeta”.

L'urlo dell'inizio è forse anche una risposta simbolica alle offese contro la Natura: il film è stato girato quest'estate, mentre gli incendi distruggevano il verde. “Sì- spiega Marcias- il mio piccolo film è anche una risposta alla furia del fuoco. È stato anche il modo per essere a fianco del CSV Sardegna Solidale durante la campagna di sensibilizzazione e responsabilizzazione dei cittadini per un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre”.       

‘Una nuova voce’ dura tredici minuti, ma ha tanti protagonisti: gli alberi, naturalmente, poi le  montagne possenti della Sardegna, poi i volontari, che con la forza ed il piccone rompono la crosta del suolo e con una carezza al grembo della Terra posano la piantina.       

 

Omaggio a Grazia Deledda

 

Molti i protagonisti, ma una sola voce nel film: quella della poesia ‘Noi siamo sardi’ di Grazia Deledda, la scrittrice di Nuoro che nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura. Come nei versi della Deledda, nata 150 anni fa, anche nel corto di Marcias le vite dell’Uomo e della Natura si intrecciano.

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