Paolo Sorrentino a Sky Tg24: "Il futuro del cinema sarà non solo in sala ma anche in tv "

Cinema

Denise Negri

Ospite insieme con Pierfrancesco Favino e Carlo Verdone di "Stories from Home", in onda venerdì 22 maggio alle 20.20, il regista ci ha raccontato, in attesa della riapertura delle sale il prossimo 15 giugno, la sua visione su come potrebbe cambiare la fruizione e distribuzione di film e serie tv 

 

 

La premessa, sincera e accalorata, è il suo amore per il cinema e le sale. Paolo Sorrentino però, regista premio Oscar che non ha bisogno di presentazione, non è nuovo a visioni che si spingono oltre il nostro quotidiano. E se c'è un tempo per ogni cosa, questo è il tempo per parlare di futuro. In un momento in cui i cinema sono chiusi con la luce in fondo al tunnel prevista per il 15 giugno ma con modalità ancora tutte da mettere in pratica (tra posti alternati, sale contingentate e biglietti comprati online), Sorrentino celebra la visione di film e serie tv in streaming, attraverso tablet, televisioni o computer.

 

I FILM DAL GRANDE SCHERMO ALLA TV

 

"Il drive-in è sempre servito unicamente a una ragione, a fare nascere delle coppie. Era un pretesto vedere un film!....Premesso che come tutti, anche io amo la sala e considero la sala un evento memorabile - ha detto Paolo Sorrentino a "Stories from Home"- non ho nessun tipo di preclusione nei confronti della distribuzione di film in streaming e della fruizione di film o di serie televisive attraverso il computer. Penso invece che sia uno strumento meraviglioso per vedere un film e che si sviluppa un rapporto intimo quando sei da solo davanti a uno schermo, esattamente come lo si sviluppa con i libri che non abbiamo letto in questo periodo!...Io farei una grande pressione per la distribuzione di film e serie televisive attraverso lo streaming, la televisone, il computer, non solo in questo periodo di emergenza ma in generale".

 

IL FUTURO DEL CINEMA

 

Una riflessione che va verso la fine (forse sempre più inevitabile) della rigida separazione tra grande e piccolo schermo e che arriva attraverso la voce di un regista che a pieno titolo, e tra i primi, ha saputo portare la qualità del cinema in televisione. Le serie "The Young Pope" e "The New Pope" ne sono state un esempio, superbo e oggettivo.

Parole dunque che remano verso l'unica direzione, cara a tutti, che si possa continuare a fare lavorare le nostre invidiate maestranze italiane allo sviluppo di prodotti eccellenti, che possano essere visionati su più piattaforme possibili per raggiungere un più ampio pubblico possibile. Perché è nei momenti di difficoltà che si è chiamati ad evolverci, portando in questo inevitabile viaggio verso il futuro, anche le nostre conoscenze passate.

 

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