Mollami, l'intervista a Alessandro Sperduti

Cinema

Helena Antonelli

Alessandro Sperduti

Un film che parla di un viaggio verso il collegio e probabilmente verso la conoscenza di se stessi. Con Alessandro Sperduti, Mariachiara Giannetta, Gianmarco Tognazzi, Caterina Guzzanti, Martina Gatti, Mollami ti aspetta domenica 24 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno. L'intervista a Alessandro Sperduti.

La convincente opera prima di Matteo Gentiloni, la nuova produzione originale Sky Mollami in onda domenica 24 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, vede tra i suoi giovani protagonisti l’attore Alessandro Sperduti.
Seppur giovane, il suo curriculum la dice lunga sulla sua bravura come attore. Ha recitato infatti al fianco di Cate Blanchett, ma anche in alcune delle serie televisive di punta del panorama italiano. Il suo debutto al cinema risale al lontano 2002 con il film Heaven, e dal 2017 è impegnato assiduamente sul set con un film all’anno fino al 2020.
Nelle vesti del praticante/schiavo, timido e gentile, Alessandro Sperduti interpretata con innata bravura Antonio personaggio che si rivelerà fondamentale nel viaggio di Valentina (Martina Gatti).


Due parole su Mollami dal suo punto di vista da attore.
Un film molto impegnativo. Il mio personaggio ha richiesto molta energia, molta fisicità. Ho faticato ma sono soddisfatto. Come attore è stata una bella esperienza, non capita tutti i giorni di vestire i panni di un personaggio così completo, e poi devo dire che l’atmosfera sul set era veramente bella.

Il primo approccio al copione?
Entrare nei panni del personaggio non è stata una cosa immediata. Ho studiato un po’ la vita di Antonio, un ragazzo normale la cui vita viene sconvolta da piccoli drammi che vedrete nel film.

Cosa lega Antonio a Valentina?
Apparentemente nulla. Antonio è un ragazzo che lavora e ha degli obiettivi, Valentina ha i suoi drammi che la portano a vivere in uno stato confusionale. La verità è che Antonio e Valentina sono due ragazzi che sanno molto poco ancora della vita, quando si incontrano inizia la loro crescita.

È andata così anche per i vostri personaggi?
Si, e spero che nel film si veda l’evoluzione dei nostri personaggi. Io e Martina ce la siamo goduta scena dopo scena.

Che ne pensa di Renato?
Ho amato Labyrinth e i suoi effetti speciali da bambino e vedere Renato è stato un po’ un sogno che si realizzava. Ero curioso di capire come si sarebbe sviluppato poi il tutto sul set. La parte difficile è stata recitare mentre lui emetteva suoni robotici e anche far finta che per Antonio non fosse presente in scena.

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