I migliori film sul Muro di Berlino

Cinema
Le vite degli altri

Il 9 novembre del 1989 cadeva il celebre muro eretto per tagliare Berlino in due. Da allora sono passati 30 anni e ancora quell’evento riveste un ruolo chiave nella storia europea e mondiale. Ecco i migliori film sul Muro di Berlino.

Goodbye, Muro di Berlino

Il 13 agosto del 1961 la Germania Est erigeva il Muro di Berlino, un muro di cemento armato alto più di tre metri, con lo scopo di tagliare in due Berlino, definendo in maniera chiara la spartizione in aree di influenza della città, divisa fra la parte occidentale e quella filosovietica, ed evitando fughe in massa verso ovest.

Quel muro divenne il simbolo dell’oppressione di cui furono vittima i cittadini dell’Unione Sovietica e dei paesi suoi alleati. Per questo, quando finalmente il 9 novembre 1989 venne demolito, l’evento venne accolto con sollievo e celebrazioni in quasi tutto il mondo.

Sono passati 30 anni, ma ancora quella barriera – non solo fisica, ma anche mentale – svolge un ruolo chiave nell’immaginario europeo. Non a caso, decine di pellicole sono state dedicate all’argomento: ecco i migliori film sul Muro di Berlino.

I migliori film sul Muro di Berlino

La spia che venne dal freddo (1965)

Tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carré, questo film di spionaggio diretto da Martin Ritt vede un magnifico Richard Burton nei panni di Alec Leamas, direttore della sezione di spionaggio di Berlino Ovest, che prende parte a un elaborato piano per far credere ai sovietici di essere caduto in disgrazia e di essere pertanto da prendere in considerazione per una possibile diserzione. Leamas, dopo una serie di vicissitudini, viene in effetti contattato dai servizi segreti nemici e si trova così catapultato al centro di un grande complotto nella Germania Est.

 

Il sipario strappato (1966)

Alfred Hitchcock ha a sua disposizione un Paul Newman in forma smagliante, qui nel ruolo del fisico americano Michael Armstrong. Questi, in viaggio a Copenhagen per un importante convegno internazionale, decide fra lo stupore di tutti i suoi conoscenti di passare a collaborare con gli scienziati del blocco comunista e viene pertanto trasferito a Berlino Est. Con lui anche la sua assistente e fidanzata Sarah (Julie Andrews), come altri per niente convinta dalla sincerità del suo gesto.

Il cielo sopra Berlino (1987)

Diretto da Wim Wenders, premiato al Festival di Cannes per la Miglior regia, questo cult sognante racconta di Damiel (Bruno Ganz) e Cassiel (Solveig Dommartin), due angeli che percorrono le strade della Berlino divisa dal Muro per osservare e ricordare le esistenze della gente che la vive. La storia avrà un sequel nella Germania unificata, Così lontano così vicino.

 

Good Bye, Lenin! (2003)

Nel film che lo lancerà a livello internazionale, Daniel Brühl è Alex, un giovane della Germania Est che, pur di evitare traumi alla madre, fervente socialista, di recente risvegliatasi dal coma, decide di tenerla all’oscuro della caduta del Muro di Berlino. Ma cercare di far sembrare tutto come prima non è affatto facile.

Le vite degli altri (2006)

Un memorabile Ulrich Mühe interpreta Gerd Wiesler, capitano della Stasi che, nella Berlino Est di metà anni ’80, viene incaricato di ascoltare le conversazioni che avvengono nella casa di un famoso intellettuale. All’inizio ligio al dovere, l’ufficiale finisce per rimanere affascinato dallo spirito libero dell’artista e arriva addirittura a esporsi pur di coprire il suo impegno politico.

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