La famosa invasione degli Orsi in Sicilia, intervista a Toni Servillo

Cinema

Toni Servillo, uno dei doppiatori de La famosa invasione degli Orsi in Sicilia, ha detto la sua sui film d'animazione ai microfoni di Sky

In sala dal 7 novembre 2019, La famosa invasione degli Orsi in Sicilia è un film d'animazione che ha rapidamente iniziato a far parlare di sè. La critica ne è entusiasta e con grande probabilità lo sarà anche il pubblico, dai bambini agli adulti. È infatti un film per tutte le età, carico di immagini emozionanti e messaggi cruciali per l’epoca nella quale viviamo. Tratto dall'omonimo e celebre romanzo di Dino Buzzati, ne adatta la storia per renderla più attuale e conforme ai nostri tempi.

Dietro la macchina da presa fa il suo esordio Lorenzo Mattotti, artista a tutto tondo, tra gli illustratori e fumettisti italiani più celebri al mondo. Se è vero che questa risulta essere la sua prima regia, il legame col mondo del cinema è ormai consolidato. Questo percorso per Mattotti ha infatti avuto inizio nel 2000, quando realizzò il poster ufficiale del Festival di Cannes. Nel 2004 aveva invece realizzato i segmenti di connessione tra i tre episodi del film Eros, diretto da Michelangelo Antonioni, Wong Kar-wai e Steven Soderbergh. Nel 2019 ha poi realizzato la sigla per il Festival di Venezia. Un film che promette di sorprendere il pubblico, vantando anche un ottimo cast di doppiatori, da Toni Servillo ad Antonio Albanese, fino ad Andrea Camilleri.

La famosa invasione degli Orsi in Sicilia, le parole di Toni Servillo

Intervistato da Sky, Toni Servillo, che nel film presta la voce a Leonzio, ha detto la sua sulla pellicola in sé e sui film d'animazione in generale. Spesso in Italia questo genere di titoli viene automaticamente etichettato come prodotti per bambini. La realtà è però ben diversa e, con un'attenta analisi, ci si renderebbe facilmente conto di come le varie sfaccettature dell'arte animata siano in grado di trasmettere messaggi ed emozioni a un pubblico variegato, dai più piccoli agli anziani. È proprio su questo tema che si esprime inizialmente Servillo: “Io non appartengo a coloro che sminuiscono i film d’animazione, anzi. Essendo padre di due figli mi sono fatto una certa cultura negli ultimi 20 anni. Sono l’ultimo a doverlo dire ma in alcuni casi si tratta di veri e propri capolavori, come credo sia questo film, che vanta alla prima da regista la presenza di un grande pittore come Lorenzo Mattotti”.

Servillo sottolinea il filo rosso che collega le opere su tela del regista al film d’animazione presentato. Così come nei suoi quadri, anche La famosa invasione degli orsi in Sicilia va oltre la sola immagine. L’impatto iniziale attrae e suggestiona ma è ciò che vi si cela dietro che rapisce e intriga lo spettatore. Un libero adattamento del libro di Buzzati che, come suggerisce Servillo, è una favola e come tale può essere adattata al periodo storico nel quale si vive, trovando nuovi significati da affiancare a quelli iniziali: “Forse il suggerimento principale che questo film offre al pubblico è quello di imparare a considerarci ospiti di questo pianeta e non padroni. Il possedere porta infine a un vicolo cieco”.

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