“Grazie a Dio”, il cast del film

Cinema

Un cast tutto francese per un film forte, che racconta gli abusi nella chiesa e l’omertà di chi prova a nasconderli

Film drammatico tratto da una storia vera, “Grazie a Dio” di François Ozon è nelle sale italiane dal 17 ottobre.

Racconta la vicenda di un gruppo di bambini che, una volta divenuti adulti, decidono di denunciare gli abusi subiti da padre Preynat. Per evitare che possa importunare altri innocenti, quando scoprono che è tornato a celebrare messa nella regione di Lione, i tre uniscono le loro forze per sollevare il velo d’omertà e di silenzio. Ma le loro vite subiranno importanti conseguenze.

“Grazie a Dio”: il cast

Il personaggio principale di “Grazie a Dio” è Alexandre: è lui che, divenuto papà e ancora legato alla Chiesa, dà il via alle denunce. A prestargli il volto è Melvil Poupaud, attore, regista, sceneggiatore e musicista francese che esordisce al cinema a dieci anni in “La villa dei pirati” di Raúl Ruiz (regista che spesso lo dirigerà anche negli anni successivi) e ottiene la sua prima candidatura al César per “La Fille de 15 ans” di Jacques Doillon. Presente nel cast di “By the Sea” di Angelina Jolie e nell’ultimo film di Roman Polanski “L’ufficiale e la spia (J’accuse)”, è già stato diretto da François Ozon ne “Il tempo che resta” e ne “Il rifugio”.

Al suo fianco, nei panni degli amici d’infanzia François ed Emmanuel, recitano Denis Ménochet e Swann Arlaud. Il primo, dopo due piccoli ruoli in “L'amore sospetto” di Emmanuel Carrère e in “Hannibal Lecter - Le origini del male”, raggiunge la fama con “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino, che lo definisce “il Robert Mitchum” francese. Il secondo, premio César per “Petit paysan - Un eroe singolare”, ha recitato anche lui in “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino, oltre che in “Emotivi anonimi” di Jean-Pierre Améris, in “Elles” di Małgorzata Szumowska e in “The Program” di Stephen Frears.

A recitare nei panni di padre Preynat è invece Bernard Verley, protagonista di “L'amore il pomeriggio” di Éric Rohmer e di “L'accompagnatrice” di Claude Miller.

“Grazie a Dio”: il regista

“Grazie a Dio” è un film di François Ozon, regista e sceneggiatore francese che dà spesso voce alla comunità LGBT e che ha un modo tutto suo di trattare la sessualità umana. Dopo un inizio carriera come modello, firma una serie di cortometraggi per poi debuttare nel mondo dei lungometraggi con il grottesco “Sitcom - La famiglia è simpatica”. 

Tra i suoi lavori troviamo la trilogia del lutto (“Sotto la sabbia”, “Il tempo che resta” e “Il rifugio”) e “8 donne e un mistero”, che lo lancia a livello internazionale e lo vede dirigere i Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart e Virginie Ledoyen. La sua prima pellicola in lingua inglese è “Angel - La vita, il romanzo” del 2007, il suo ultimo lavoro prima di “Grazie a Dio” il contestato e scabroso “Doppio amore”.

Ora, François Ozon si prepara a portare in scena una storia vera. Affrontando, come spesso ha fatto in passato, un tema non certo facile.

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