I migliori film di Luciano de Crescenzo

Cinema

Fabrizio Basso

Luciano de Crescenzo in Così parlò Bellavista
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E' morto Luciano De Crescenzo, una delle figure che più ha segnato il percorso culturale italiano negli ultimi 60 anni. Sky Arte lo ricorda venerdì 19 luglio alle ore 21.15 con Così parlò De Crescenzo, qui il mio ricordo attraverso cinque tappe fondamentali della sua eterogenea carriera cinematografica

(@BassoFabrizio)

Così parlò Bellavista e continuerà a parlare. Attraverso i suoi film, attraverso le pagine dei suoi libri. Luciano De Crescenzo, l'ingegnere (perché questo era in origine) se ne è andato a 90 anni. Tra un mese ne avrebbe compiuto 91. Ci lascia un patrimonio di libri, immagini, battute, poesia, ironia...ci lascia lo Zio cardellino e storie di filosofia e mitologia scritte con penna popolana, perché tutti potessero avere accesso a quei mondi con la spontaneità con cui si entra nel Quartieri Spagnoli. Tra i primi a ricordarlo Renzo Arbore, amico di vecchia data, di follie che ancora oggi, 39 anni dopo e mi riferisco a quel capolavoro assoluto che è il Pap'occhio, sono follie: "Con la scomparsa di Luciano De Crescenzo perdiamo tutti un grande amico. Era un maestro per tutte le cose belle che c’ha fatto conoscere. È una gravissima perdita per la cultura italiana e per la città di Napoli di cui era un esponente fiero e orgoglioso". Il mio ricordo passa attraverso cinque titoli che, a vario...titolo, lo hanno visto protagonista nel mondo del cinema.

LUCIANO DE CRESCENZO REGISTA

COSI' PARLO' BELLAVISTA
Gennaro Bellavista è un professore in pensione che espone i suoi pensieri agli amici di un condominio ad alto tasso di napoletanitudine. Il problema è quando lui, che divide l'umanità in uomini d'amore come i napoletani e di libertà come i milanesi, si ritrova nel condominio, e per di più come direttore del personale dell'AlfaSud, il dottor Cazzaniga. L'energia lombarda infastidisce la quiete partenopea. Ma sul destino del prof si abbatte uno spermatozoo: sua figlia Patrizia resta incinta di Giorgio, ingegnere disoccupato. Per la coppietta si prospetta la possibilità di rilevare un negozio di oggetti sacri. Ma anche qui vince il profano: il locale è in un territorio conteso da due famiglie camorristiche e dunque non è cosa. Il colpo di scena arriva proprio da Cazzaniga che regala un bel futuro a Patrizia e Giorgio. Anche a Milano ci sono uomini d'amore

IL MISTERO DI BELLAVISTA
Sull'appartamento del professor Gennaro scivola la cometa Halley ma i suoi amici sono più interessati a spiare con un binocolo l'appartamento della signora Jolanda. Sono convinti che qualcuno la abbia assassinata. Ma il cadavere non si trova. Quello che si trova sono loschi traffici e una galleria di personaggi folli. In questo film troviamo alcuni personaggi saranno spesso protagonisti dei progetti di De Crescenzo: Andy Luotto, Marisa Laurito e Riccardo Pazzaglia.

LUCIANO DE CRESCENZO SCENEGGIATORE

LA MAZZETTA

Il libro, firmato da Attilio Verardi, è del 1976, il film è del 1978, il contenuto di entrambi è di oggi perché il filo conduttore è come la classe politica e dirigente sia al soldo della camorra. Sasà è un finto avvocato napoletano e gli viene affidato l'incarico di trovare la figlia di un industriale che è scomparsa nel nulla. Il compenso è sintetizzato in un articolo e un sostantivo, nel titolo dell'opera: la mazzetta ovvero un po' di banconote impilate. La mazzetta si ingrossa col procedere delle indagini: lievità in base al marciume della società. Ed ecco connivenze e corruzione che si annidano dove le aquile del potere intrecciano i loro nidi. Tutto deve cambiare perché nulla...cambi.

LUCIANO DE CRESCENZO ATTORE

IL PAP'OCCHIO
E' un capolavoro. Profano i confini dell'umorismo. Entra in Vaticano con un superbo Roberto Benigni, scherza con le tragedie stradali con l'epocale Non correre papà. L'Italia è saldamente democristiana, il muro di Berlino è bello solido, la Chiesa non ha ancora mostrato al popolo cattolico il suo lato oscuro. Siamo nel 1980, la regia è di Renzo Arbore. Luciano De Crescenzo collabora alla sceneggiatura e poi interpreta Dio. Ad Arbore appare padre Gabriele che gli annuncia che Papa Giovanni Paolo II lo ha visto col suo gruppo in televisione e ora desidera, colpito da una campagna di promozione della birra di cui allora Arbore era testimonial, ingaggiarlo come conduttore della nascente televisione vaticana.  Arbore e la compagnia de L'Altra Domenica vanno in Vaticano dove trovano l'opposizione di un novello Cardinale Richelieu. Tra mille avversità le trasmissioni partono anche grazie all'intervento di...Dio che appare alla guida di una Fiat Panda targata PAR 0001. Sui titoli di coda c'è una paradisiaco cantano corale, il brano è When the Saints Go Marchin' In.

SABATO DOMENICA E LUNEDI'

Due nomi per capire che siamo di fronte a una perla di stile e ironia: in regia Lina Wertmuller, autore della commedia da cui il film si genera Eduardo De Filippo. Nasce per la tivù poi è tale il successo che il cinema lo reclama. Luciano De Crescenzo interpreta Luigi Iannello. Siamo a Pozzuoli tra le due guerre. Il fascismo comincia a lievitare, come la fame. Peppino e Rosina Priore sono coniugi da circa trent'anni. Popolano una grande casa con vista mare insieme ai figli Rocco e Giulianella. C'è anche Roberto, il maggiore, che è sposato e vive altrove; quando ho detto che la casa è popolata non era una esagerazione: conosciamo pure il nonno don Antonio, zia Amelia detta Memè, vedova, e Raffaele. Intimi amici sono il geologo Janniello e la moglie, loro vicini di casa. Il clima viene infettato da un ipotetico tradimento gastronomico: Peppino pare abbia prodotto eccessivi complimenti alla nuora Maria Carolina per come aveva cucinato dei maccheroni alla siciliana e dunque Donna Rosa si fa fredda in petto. Piccole cattiverie e orgoglio serpeggiano tra le mure di casa fino a una domenica quando, coram populo, i toni si alzano, le accuse volano e con loro le difese e i contrattacchi. Ma leopardianamente arriverà la quiete dopo la tempesta.

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