Fuoricinema 2019: il racconto della Milano degli anni 90 nel cinema e nelle serie tv

Cinema

Helena Antonelli

Giangiacomo Schiavi, Goffredo Buccini e Giuseppe Gagliardi
fuoricinema-2019

A Fuoricinema Fuoriserie intervengono Giangiacomo Schiavi, il giornalista del Corriere della Sera Goffredo Buccini e Giuseppe Gagliardi, regista di 1992, 1993 e 1994, le serie tv realizzate da Sky che narrano le vicende che hanno portato alla cosidetta Tangentopoli. In attesa di vedere 1994, l'ultimo capitolo della trilogia in onda prossimamente su Sky Atlantic, leggi l'articolo e scopri di più sulla serie.

Milano, 21 giugno – Si apre il dibattito a Fuoricinema Fuoriserie (Chiostro dell’Incoronata, Anteo Palazzo del Cinema) con Giangiacomo Schiavi, Goffredo Buccini, giornalista del Corriere della Sera, Giuseppe Gagliardi regista di 1992, 1993 e 1994 le serie tv realizzate da Sky che narrano, in chiave romanzata, le vicende che hanno portato alla cosiddetta Tangentopoli attraverso i punti di vista di sei diversi personaggi, le cui storie si intrecciano tra loro e con altri noti personaggi dell'Italia dell'epoca.
Per raccontare la Milano di oggi bisogna andare a vedere quello che era Milano una volta. Così Giangiacomo Schiavi commenta il video che ritrae l’arresto di Mario Chiesa, esponente di spicco del Partito Socialista, personaggio vicino a Bettino Craxi, colto in flagrante mentre accetta una tangente da un imprenditore e subito arrestato per concussione. Era il 27 febbraio del 1992. Giuseppe Gagliardi ai tempi era un quindicenne che veniva a conoscenza dei fatti tramite giornale, forse proprio dalle pagine del Corriere della Sera.
Nelle serie tv targate Sky 1992, 1993 e 1994 il regista studia e racconta una Milano palcoscenico di fatti nazionali partendo dalla Milano da bere degli anni 80, ben raccontata dal film “Sotto il vestito niente” di Carlo Vanzina. “Ho cercato di creare una sorta di diacronia tra la Roma e la Milano di quegli anni: la moda, le strade, i partiti, il parlamento e il Palazzo di Giustizia. Abbiamo raccontato tutto attraverso i costumi, una ricostruzione nei dettagli che fa vedere Milano in quello che era l’immaginario collettivo” – commenta Giuseppe Gagliardi regista della serie tv 1994 l'ultimo capitolo della trilogia iniziata con 1992 e portata avanti con 1993, in onda prossimamente su Sky.

Immagini ancora vive nella mente di Goffredo Buccini, giornalista del Corriere della Sera che nel vedere il primo teaser della serie tv 1994 ricorda le tante volte che ha attraversato quei corridoi, in particolare quello di Palazzo di Giustizia.
Ma prima di arrivare a quel corridoio dobbiamo fare ancora un passo indietro verso quella Milano da bere a tratti cupa, piegata all’allarme inquinamento, alle tangenti, una Milano dove tutto sembrava andare male. “Milano come Gotham City” aggiunge Giangiacomo Schiavi ricordando le parole di Oreste Del Buono, amante del fumetto e direttore di Linus.
Ed è proprio in questo clima deteriorato di Milano che entra Goffredo Buccini al Corriere della Sera, subito catapultato nella vicenda Mani Pulite. Era il 1989 quando uscì una pagina intera su Milano dal titolo: “Addio Milano brutta”. Ma risponde lucido Goffredo alla domanda sul perché è successo a Milano: Milano ha degli anticorpi, ha una capacità di reazione che altre città non hanno. Il disastro di Mani Pulite ha segnato un pezzo importante di storia milanese, ma la Milano del dopo è stata anche peggio. A distanza di vent’anni molte dinamiche della nostra società e della nostra politica purtroppo non sono cambiate.
Cambiamenti e trasformazioni che invece abbiamo nella serie tv di Giuseppe Gagliardi, 1994, in particolare quella di Veronica Castello (Miriam Leone), personaggio forse più imprevedibile della serie.

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