Il traditore: la polemica sulla data di uscita del film di Bellocchio con Favino

Cinema

Andrea Cominetti

La pellicola esce nelle sale il 23 maggio, giorno dell’anniversario della strage di Capaci

Pioggia di critiche per «Il traditore», il film di Marco Bellocchio con protagonista Pierfrancesco Favino in concorso al Festival di Cannes.

Non tanto per il film in sé, che racconta la storia del boss mafioso Tommaso Buscetta. Quanto per la scelta di farlo uscire, quello stesso film, il 23 maggio, giorno dell’anniversario della strage di Capaci.

Il traditore: le parole di Giovanni Montinaro

A storcere per primo il naso è stato Giovanni Montinaro, figlio del caposcorta di Giovanni Falcone: uno dei tre uomini in divisa (gli altri due erano Rocco Dicillo e Vito Schifani) a perdere la vita con il giudice nella strage.

"Sinceramente, l'uscita nelle sale il 23 maggio è solo marketing e da orfano di quella strage mi permetto di scrivere che è decisamente offensivo” ha commentato l’uomo, sotto una foto del film postata da Favino sul suo profilo personale.

“Nulla di personale, da ignorante in materia, la considero un attore fenomenale".

Il traditore: le parole di Pierfrancesco Favino

Pronta è arrivata la risposta dell’attore romano, che ha cercato di spiegare il proprio punto di vista e quello dell’intera produzione. ”Caro Giovanni credo di poterla rassicurare circa il desiderio nella scelta della data di omaggiare e ricordare quel giorno senza retorica e senza il desiderio di approfittare di un evento così tragico”.

Per poi concludere: “Le assicuro anche che nel film non troverà niente che potrà farglielo pensare. La saluto con affetto e la ringrazio di avermi scritto".

Il Traditore: la controreplica di Montinaro

A quel punto, Montinaro è intervenuto di nuovo, chiudendo il discorso con toni decisamente più concilianti: "Io ringrazio lei per la risposta e mi scuso, sicuramente era meglio un messaggio privato, ma deve comprendere, certi argomenti non mi permettono di riflettere”.

L’uomo ha, inoltre, dichiarato che - come suggerito anche da Favino - andrà a vedere il film: “Le farò sapere che ne penso, per quello che può valere, comunque dopo il 23, capisce bene che quel giorno sono abbastanza impegnato. Saluti".

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