Mostra del Cinema di Venezia: Mm tra amore, magia e cinema

Cinema

Marco Mennillo

Maccio Capatonda e Marco Mennillo alla Mostra del cinema di Venezia
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Al Lido, Marcoe Mennillo incontra due suoi idoli: Maccio Capatonda e Francesco Pannofino e si interroga sul perché alla Mostra del Cinema siamo cosi poco presenti le commedie

Ciao sono Marco, Sky Cinema.
- Seh, vabbè... mo' s'è fatto il microfono con l'adesivo ed è di Sky Cinema...
Nessuno mi crede. Mai. Forse perchè è difficile credere a uno con gli occhiali hipster, vestito perlopiù male e con i capelli tagliati di due tagli diversi. Eppure sono qua.
Per ovviare al problema, qui a Venezia, ho chiesto alla produzione di INONDARMI di loghi. E così, un adesivo sulla telecamera, il cubo con il logo sul microfono e un adesivo sul cellulare con cui giro i contenuti web. E dannazione sì, sono di Sky Cinema.
A volte anche con gli intervistati, capita.
È stranissimo, però. Non può esserci un conduttore/inviato di Sky, alla Mostra del cinema di Venezia, che sia giovane e bello? (Sì lo so, punti di vista...)
In sintesi, sembra quasi che ogni cosa abbia il suo posto e che gli ospiti dei festival non siano abituati a vedere dei giovani al lavoro nei luoghi che sono sempre stati occupati da professionalissimi adulti. Quelle regole non scritte su cui mi interrogo spesso.

Tra queste consuetudini, poi, mi incuriosisce quella secondo cui ai festival, di solito,  c'è una scarsa percentuale di film cosiddetti "leggeri", come se le commedie non fossero arte. Era questo il tema di un interessante incontro organizzato dal "nostro" cinemaniaco Gianni Canova con ospiti Maccio Capatonda e Francesco Pannofino. In modi diversi, due miti per me. Sono superfan di Mario e di Boris. Secondo Maccio "ciò che fa ridere non è considerato arte", secondo Francesco "preferiscono film più introspettivi e apparentemente pallosi". 
Ovviamente la mia è una provocazione del tutto dissacrante, ma l'hashtag #MorteAVenezia coniato da me e Capatonda mi sembra irresistibile, così ho chiesto l'opinione ad altri giornalisti... I pareri sono contrastanti: chi rivorrebbe film genuinamente divertenti e chi considera commedie anche film drammatici con venature divertenti. Il risultato nella puntata di stasera di Sky a Venezia :-)

Nel frattempo il Concorso entra nel vivo. È un po' finita quella atmosfera di "delirio" tipica dei primi giorni, con i transennisti e le grandi folle. Sicuramente torneranno l'11, con l'arrivo al Lido di Vasco (e io sono già in ansia...).
Fino ad allora la Mostra sarà popolata prevalentemente da giornalisti e dalla mia categoria preferita: gli accrediti cinema. Un microcosmo che non conoscevo e che mi ha molto incuriosito: perlopiù giovani, che tentano di sopravvivere al caroprezzi del Lido durante il festival solo in nome della propria cinefilia. Interessante e confortante.
A volte (anche se raramente, va detto) vedo questa stessa passione in professionisti, persone che lavorano con me, che quando parlano di cinema hanno gli occhi che brillano, come un adolescente innamorato o un bambino che gioca. Quando accade, mi sento fortunato ad assistere a questo miracolo: quello dell'amore per il cinema che ci ricorda l'entusiasmo per la vita, quello della magia del cinema che non smette mai di stupire e quello di un luogo, Venezia, dove nulla è più importante di amore, magia e cinema.
 

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