Smetto quando voglio: cult generazionale

Cinema
Un'immagine tratta dal film "Smetto quando voglio" di Sydney Sibilia
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Arriva su Sky Cinema 1, venerdì 6 febbraio alle 21.10 la pellicola dell’esordiente Sydney Sibilia, film rivelazione dell’anno appena trascorso e di cui sono il lavorazione ben due sequel

Smetto quando voglio, prima visione su Sky Cinema 1, venerdì 6 febbraio alle 21.10 è stato sicuramente il film rivelazione del 2014.
La pellicola diretta da Sydney Sibilia (al suo esordio dietro la macchina da presa) ha messo d’accordo pubblico (oltre quattro milioni di euro incassati al botteghino) e critica guadagnandosi ben 12 nomination ai David di Donatello, vincendo il Ciak d’oro come film rivelazione e il Globo d’oro della stampa estera come migliore opera comica.
Per questo inaspettato successo il regista ha pensato di girare, addirittura ben due sequel. A quanto ha dichiarato lo stesso Sibilia attraverso la stampa il progetto è realtà: “Li gireremo – ha confidato – come fa Peter Jackson insieme, con lo stesso cast. Stiamo scrivendo, il primo dei due film dovrebbe uscire entro il 2015“.

Sembra quindi confermato tutto il cast originale composto da Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Sergio Solli e Neri Marcorè. Attori amati dal pubblico del piccolo e del grande schermo, che tutti insieme hanno saputo dare vita ad una commedia acida e parodistica.

In Smetto Quando Voglio si assiste ad una lucida quanto spietata radiografia di almeno due generazioni – quelle dei 30enni e dei 40enni – ridotti a esistenze borderline. La storia si concentra su sette laureati, i migliori nelle rispettive discipline, che costretti a ripiegare sui lavori più avulsi dalle loro competenze finiscono con l’abbracciare la possibilità di spacciare droga. Sembra una barzelletta: due pluripremiati latinisti lavorano come benzinai, scagliandosi vicendevolmente improperi nella lingua di Cicerone; un antropologo tenta invano di farsi assumere presso un meccanico; un genio della chimica computazionale lavora come lavapiatti in un ristorante cinese; un più che competente archeologo, precario da undici anni, non ha nemmeno i soldi per il pranzo a sacco; un economista che di mestiere conta le carte a poker; e poi c’è lui, Pietro (Edoardo Leo), l’ispiratore dell’intera iniziativa, che dopo l’ennesima frustrazione alla facoltà di Neurobiologia ed una pasticca mal digerita scopre una nuova e proficua vocazione.

Una visuale spietata sul nostro Paese di oggi e le sue tante magagne rilette vengono riletti con freschezza e vivacità travolgenti, supportate da un’esuberanza attoriale che ricorda i bei tempi andati della più riuscita e classica commedia all'italiana.

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