Viva l’Italia: la verità dei politici fa male

Cinema
Un particolare della locandina del film "Viva l'Italia" in onda in prima tv su Sky Cinema 1 lunedì 28 ottobre alle 21.10
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Su Sky Cinema 1 va in onda il prossimo lunedì 28 ottobre in prima tv alle 21.10 il film di Massimiliano Bruno che vede come protagonisti Michela Placido, Raoul Bova, Ambra Angiolini e Alessandro Gassmann

E se un giorno un politico cominciasse a dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità? A tale quesito ha cercato di rispondere il regista Massimiliano Bruno con il sui film "Viva l'Italia" in onda su Sky Cinema 1 in prima tv lunedì 28 ottobre alle 21.10.

Il film, per l'appunto, racconta la storia di un politico, Michele Spagnolo (MIchele Placido), che in seguito a un grave malore perde i freni inibitori e dice tutto ciò che gli passa per la testa diventando un pericolo per il suo partito nonché per la sua famiglia. Cercheranno di metterlo letteralmente in salvo i suoi tre figli che poco si sopportano tra di loro: Riccardo (Raoul Bova), medico integerrimo e socialmente impegnato; Susanna (Ambra Angiolini), attrice di fiction senza alcun talento, Valerio (Alessandro Gassmann), buono a nulla che deve tutto al padre. A questo quadretto di famiglia si aggiungono anche Rocco Papaleo, agente spudorato e grossolano di Susanna/Ambra che si finge gay per lavorare, ed Edoardo Leo, aspirante attore tante volte vistosi superare da raccomandati e che per campare fa la guardia del corpo.

Dopo l’ottimo esordio del suo primo film “Nessuno mi può giudicare”, il regista Massimiliano Bruno analizza con ironia ma anche con lucido divertimento la realtà del nostro Paese. Un quotidiano fatto di scandali e soprusi in cui tutti noi siamo costretti a convivere forzatamente. Si va dalle raccomandazioni, ai raggiri, alle prese in giro in politica, nella sanità, nelle aziende statali, nell'arte; si racconta di un mondo dove non esiste meritocrazia, dove chi è veramente bravo è costretto a lasciare i propri cari e il proprio paese per trovare opportunità maggiori all'estero, dove chi è malato e avrebbe diritto alle cure migliori spesso è abbandonato a se stesso e curato male e così via. Una realtà tragica a ben guardarla ma su cui si può ironizzare e naturalmente riderci un po' su.


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