Laura Biagiotti al Maxxi, la sfilata-evento celebra il Futurismo di Giacomo Balla

Spettacolo

Nicoletta Di Feo

E’ la sfilata al Maxxi di Roma a chiudere la trilogia che Lavinia Biagiotti Cigna ha dedicato ai tre volti di Roma e della maison. In passerella anche Eleonora Abbagnato

Iniziata esattamente un anno fa sulla Piazza del Campidoglio in un contesto rinascimentale che ben raccontava lo spirito di ricominciare e ripartire attraverso il Made in Italy, proseguita poi con la Roma Imperiale all’Ara Pacis immaginando non solo una nuova età dell’oro ma una nuova età delle donne, la ‘Trilogia romana’ voluta da Lavinia Biagiotti Cigna si chiude ora al Maxxi, il progetto architettonico di Zaha Hadid che sa di futuro.

E’ qui che va in scena l’atto di vestire come gesto espressivo e creativo”, ci spiega Lavinia Biagiotti Cigna in un’intervista poco prima della sfilata Primavera Estate 2022 - Reinventing the Universe, “un gesto in divenire, in movimento, in veloce cammino verso una sempre più personale e contemporanea bellezza.”

Futurismo come prima grande sperimentazione tra arte e moda

Abito come nuova forma d’arte che veste il movimento della vita. Così dicevano i futuristi e così è sulla passerella Laura Biagiotti di quella che di fatto è stata la sfilata per celebrare i 150 anni dalla nascita di Giacomo Balla.

Avevamo conosciuto le figlie del grande Maestro Futurista, Luce ed Elica”, ci racconta Lavinia Biagiotti Cigna. “Mi ricordo da bambina quando andavo il pomeriggio nella loro casa di via Oslavia e scoprivo attraverso le loro parole tutta la gioia che c’è nel futurismo, non solo la valenza pittorica, artistica e culturale di quello che Giacomo Balla ha fatto, ma soprattutto l’entusiasmo. Io credo che quelli siano i sentimenti che dobbiamo ritrovare oggi attraverso l’abito.

Un omaggio dunque al grande Futurista su cui non a caso al Museo nazionale delle arti del XXI secolo è in corso un’importante mostra: 'Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno.'

E del futurismo, in questa collezione per la prossima primavera estate, ci sono i colori accesi ed energizzanti: toni fuxia e violacei, gialli vibranti e verdi che sfumano nel blu riempiono il tessuto fino a saturarlo. “Colori”, sottolinea la stilista, “Che aiutano a ripartire con uno spirito nuovo. Anche l’abbigliamento formale si arricchisce di fiori gioiosissimi per sentirsi a proprio agio anche nei momenti più complicati”.

Le borse che diventano art-a-porter con le opere di Balla mentre le stampe riproducono il 'Bozzetto per sciarpa con linee andamentali' del 1930, una delle opere del Maestro parte della Fondazione Biagiotti-Cigna.

A dividere la scena il Bianco Biagiotti, che in mezzo a tutto questo colore diventa la nuova comfort zone.

E poi la maglieria, tripudio di arte e artigianato. “La moda e l’arte sono così vicine non solo perché si stampa un disegno su un abito ma soprattutto per le tecniche, alcune tramandate da secoli altre realizzate con punti estremamente innovativi. Ecco tutto questo convive nella maglia Biagiotti che è valsa a mia madre Laura il titolo del New York Times di ‘Regina del cashmere’. Io continuo questa ricerca e questa sperimentazione attraverso la maglia.”

Moda come arte totale, in passerella Eleonora Abbagnato

In passerella, come nei due capitoli precedenti della trilogia ‘Biagiotti a Roma’, Eleonora Abbagnato.

“La moda è un’arte comportamentale, oserei dire un’arte totale. Eleonora Abbagnato non solo danzerà ma rappresenterà attraverso l’arte stampata su ciò che indossa, la passerella, la danza, la musica, un concetto di arte totale, quella performance che noi donne interpretiamo ogni giorno nei mille impegni che ci troviamo ad attraversare e nei quali l’abito deve sempre rappresentare un alleato.

Nel parterre a rappresentare la velocità, simbolo dei Futuristi, Marcell Jacobs e Federica Pellegrini.

Futurismo, perché la moda è già futuro, quel futuro prossimo rappresentato dall’ultima uscita in passerella: le donne di domani. Insieme a giovanissime fan del marchio, tra cui Vittoria Rosolino, figlia del campione Massimiliano e di Natalia Titova, anche la figlia dell’’étoile internazionale Julia Balzaretti.  

LA MOSTRA SU GIACOMO BALLA AL MAXXI E L’APPARTAMENTO DI VIA OSLAVIA

In occasione della mostra al Maxxi ha riaperto in via eccezionale l’appartamento dell’artista nel quartiere Prati. Difficile però visitarlo perché sold out fino a ottobre inoltrato. L’esposizione dedicata al Maestro del Futurismo nella Galleria 5 del Maxxi, realizzata in gran parte con i pezzi della collezione di Laura e Lavinia e della Fondazione Biagiotti Cigna, resterà invece aperta fino al 21 novembre.

Tra le opere esposte La Porta dello studio rosso, il grande olio Genio Futurista del 1925, ma anche disegni preparatori per le sciarpe, e poi sedie, tavoli, vestiti. Del resto Balla era convinto che l’arte dovesse far parte della vita quotidiana.

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