#Hashtagart, tra le proteste per la morte di Floyd una danza al ritmo di “I can’t breathe”

Spettacolo

Chiara Ribichini

Un solista del Boston Ballet ha improvvisato una coreografia immerso tra i manifestanti scesi in piazza per la morte del 46enne afroamericano. Tante le compagnie che si sono unite in questi giorni, anche sui social, allo slogan BlackLivesMatter con video e iniziative contro il razzismo. E dal Royal Ballet di Londra arriva una pièce in ricordo di Floyd

“Il balletto è una forma d’arte silenziosa ma ora noi non possiamo restare in silenzio”. American Ballet, New York City Ballet, Boston Ballet e, ovviamente, le compagnie storicamente “nere” come l’Alvin Ailey o il Dance Theatre of Harlem. I più importanti corpi di ballo si uniscono alle proteste per la morte di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso durante un controllo dopo essere stato bloccato a terra per diversi minuti da un poliziotto che gli premeva un ginocchio sul collo.
Nelle piazze americane e in quelle virtuali. Oscurando i profili social, partecipando al Blackout Tuesday, dando spazio a quella creatività che solo un artista sa tirar fuori. Anche nel dolore. Abbiamo scelto alcune delle performance più significative per #Hashtagart, la rubrica di Sky Tg24 con cui cercheremo di raccontare l'altra scena dell'arte, quella che si esprime attraverso i social.

 

Una danza al ritmo di "I can't breathe"

 

Così, durante le manifestazioni che stanno infiammando le principali città americane, tra la folla si “solleva” un solista del Boston Ballet, il brasiliano Irlan Silva. Le sue braccia si snodano in un’improvvisazione coreografica che segue il ritmo dello slogan “I can’t breathe”, le ultime parole pronunciate da George Floyd, ripetuto dai tantissimi americani in strada intorno a lui.
Stretto in vestiti neri, con il volto inizialmente coperto, il suo corpo racconta quei pensieri che accomunano tutte le persone scese in piazza. Pensieri che esplicita nel post che accompagna il suo video su Instagram.
“Sono io il prossimo? Sei tu? Combatto perché nessuno di noi lo sarà. Basta! Dicono che l’America sia un paese libero. Non per i neri. “Non riesco a respirare”. Cosa abbiamo fatto di sbagliato per meritarci così tanto odio? Ma siamo qui, scendendo in strada e facendo storia! Le nostre vite contano”.

"When our hearts break, We Dance"

 

Così l’Alvin Ailey, una delle più importanti compagnie internazionali di danza contemporanea nata nel 1958 e composta in un primo momento solo da danzatori neri, ha realizzato un potente video. Una coreografia in bianco e nero sulla musica "The Sky Is No Limit" da "At the End of Times, Nothing" alle cui note si unisce la voce narrante della coreografa e danzatrice Hope Boykin. "Quando abbiamo il cuore a pezzi, noi danziamo".

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#Balletrelevesforblacklives

 

Il Dance Theatre of Harlem, prima compagnia statunitense composta esclusivamente da danzatori afro americani di formazione classica ricorda con una foto in bianco e nero le sue origini. “Siamo nel mezzo dei movimenti per i diritti civili perché Arthur Mitchell (che fondò la compagnia nel 1971, ndr) si rese conto di quanto fossero svantaggiati i giovani di colore. Così, creò uno spazio di speranza e possibilità. Noi resistiamo e siamo orgogliosi del nostro patrimonio. Restiamo uniti e forti per garantire il futuro dei giovani di colore”.

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Da Londra una coreografia in ricordo di Floyd

 

Non solo Stati Uniti però. Alle proteste per i fatti di Minneapolis si uniscono artisti da tutto il mondo. E proprio da Londra, una delle città che si sta unendo alle manifestazioni contro il razzismo per la morte di Floyd, arriva una coreografia creata dal primo ballerino del Royal Ballet, il portoghese Marcelino Sambé, dal titolo “I can’t breathe”. Su Twitter è stato pubblicato un estratto. La musica scelta è il brano “Suspirium” di Thom Yorke, tratto dal remake di Suspiria diretto da Luca Guadagnino del 2018. “Nessuno dovrebbe vivere nella paura a causa del colore della pelle #BlackLivesMatter” la scritta che accompagna il filmato.

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