Rihanna e altre star contro ergastolo a donna che uccise suo aguzzino

Spettacolo
Rihanna e Kim Kardashian sono tra le star che hanno rilanciato l'hashatg "FreeCyntoiaBrown" (Getty Images)
GettyImages-Rihanna

Ci sono anche Kim Kardashian e Cara Delevingne tra coloro che sui social network hanno ripreso la battaglia per la scarcerazione di Cyntoia Brown. La donna si ribellò a 16 anni all'uomo che la costringeva a prostituirsi

Diverse celebrità statunitensi tra cui la cantante Rihanna, la modella Cara Delevingne e la star dei reality show Kim Kardashian, si sono mobilitate per il caso di Cyntoia Brown, una donna condannata al carcere a vita in Tennesse per aver ucciso, quando aveva appena 16 anni, un uomo di 43 che la costringeva a prostituirsi.

#FreeCyntoiaBrown

I fatti risalgono al 2004, ma negli ultimi giorni le star stanno dando nuova linfa alla battaglia attraverso i social network. Tra quelle che si sono unite di recente alla mobilitazione, attraverso l'hashtag #FreeCyntoiaBrown ("Liberate Cyntoia Brown") ci sono Rihanna e Kim Kardashian. "Le cose vanno in modo sbagliato se il sistema lascia scappatoie per chi commette violenze e mette una vittima in carcere a vita", ha scritto la cantante di Barbados. "È triste vedere una giovane vittima dello sfruttamento sessuale condannata all'ergastolo per aver avuto il coraggio di difendersi", le ha fatto eco su Twitter la star di origine armena.

La petizione per la scarcerazione

Ci ha pensato la modella Cara Delevingne a rincarare la dose, accusando il sistema giudiziario statunitense di "arretratezza" e aggiungendo: "Tutto ciò è completamente assurdo". La notizia ha trovato ampio spazio sui media statunitensi e internazionali. L'iniziativa delle star è legata a una petizione per la scarcerazione di Cyntoia Brown, pubblicata nel sito Internet moveon.org e firmata ad oggi da oltre 320mila persone.

La notorietà a supporto della denuncia

Dall'attentato a Manchester all'uragano Harvey, solo per citare episodi recenti, non è la prima volta che i vip si mobilitano sui social. E numerosi sono quelli che hanno utilizzato la loro notorietà per denunciare il sistema giudiziario del proprio Paese. Come il rapper Jay-Z, compagno di vita di Beyoncé, che ha sposato la causa del collega Meek Mill, condannato per aver contravvenuto ai termini per la libertà condizionale: un sistema che secondo il cantante "va riformato".  

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