Blade Runner 2049 arriva al cinema, 35 anni dopo il primo capitolo

Spettacolo
Harrison Ford è nuovamente nei panni di Deckard (Getty Images)

Il sequel della pellicola di fantascienza, diretto da Denis Villeneuve, invita alla riflessione su un mondo distopico, come faceva il romanzo di Philip K. Dick

È uscito il 4 ottobre 2017, a distanza di decenni dalla prima apparizione, il seguito di Blade Runner, uno dei più celebrati film di fantascienza della storia del cinema. A confrontarsi con il romanzo di Philip K. Dick, trattato a suo tempo da Ridley Scott, ora produttore esecutivo, è il regista canadese Denis Villeneuve.  

Le coordinate del film

La vicenda si svolge 30 anni dopo il primo Blade Runner (ambientato nel 2019): il protagonista questa volta è l'agente K, interpretato da Ryan Gosling, che per salvare il pianeta da una nuova minaccia si mette alla ricerca del blade runner Rick Deckard, ormai scomparso da decenni. A interpretare quest'ultimo personaggio è lo stesso Harrison Ford, recentemente tornato nei panni di altri classici della sua filmografia, come Han Solo e Indiana Jones. (La recensione di SkyCinema)

L'impatto visivo e narrativo

Di questo "Blade Runner 2049" colpiscono soprattutto l'aspetto scenografico e la fotografia, firmata da Roger Deaking, che disegna un'ambientazione post-apocalittica. Il film è ricco di citazioni letterarie (Nabokov, in particolare), musicali (Prokofiev) e cinematografiche (Tarkovskij). Los Angeles si trova sempre al buio, sotto la pioggia, in quello che appare come un viaggio postmoderno, incarnazione di un domani incerto che appartiene già ai pensieri di oggi. Quello di Villeneuve è un film che non può evitare ingombranti paragoni con l'illustre predecessore, ma è certamente un sequel che non ha deluso la maggioranza della critica: il portale cinematografico Rotten Tomatoes al momento assegna un ottimo punteggio pieno, 94/100. Il New York Times continua a sottolineare la superiorità del film di Ridley Scott, affermando che, al contrario del sequel, "i suoi misteri sono troppo profondi per essere risolti e non dipendono dalla sequenza degli eventi". D'altro canto la narrativa di "Blade Runner 2049" è un intricato puzzle che, scrive il quotidiano statunitense, potrebbe essere premiata comunque dal botteghino.

 

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