"Playboy" torna alle origini: riecco il nudo in copertina

Spettacolo
Nella foto la copertina di Playboy di marzo/aprile 2017

Dal prossimo numero la bellezza senza veli tornerà protagonista. Cooper Hefner: "Così ci riprendiamo la nostra identità"

Dopo averli banditi un anno fa, “Playboy” porterà di nuovo i nudi femminili al centro della propria identità. “Sono il primo ad ammettere che il modo in cui il magazine ritraeva la nudità era datato, ma la nudità non è mai stata il problema, perché essa non è un problema”: così Cooper Hefner, il figlio del famosissimo fondatore, Hugh, ha spiegato al “Guardian” le ragioni di questa sonora retromarcia.

 

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Questione d'identità – Insomma, in pochi mesi di addio al nudo, come ammesso dallo stesso Hefner junior, “Playboy” avrebbe rinunciato al suo stesso Dna: “Oggi ci stiamo riprendendo la nostra identità”, ha dichiarato. I lettori, del resto, in questi mesi avevano punito la decisione di mettere in soffitta le donne completamente nude: nonostante al giorno d'oggi non manchino le possibilità di accesso a immagini di erotismo esplicito, le sottoscrizioni in abbonamento di “Playboy” sono scese. Allo stesso tempo, “ripulire” la rivista dai nudi non ha garantito i risultati sperati in termini di introiti pubblicitari.

 

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Un fatto “normale” - A partire dal numero di marzo il nudo tornerà un elemento costante della rivista, con una copertina che vedrà scritto a chiare lettere che “la nudità è normale”. In un certo senso, anche nell'annunciare l'abbandono dei nudi, non veniva negato il rapporto di simbiosi che essi avevano sempre avuto con la rivista: “Playboy è stato amico della nudità, e la nudità amica di Playboy, per decenni”. 

 

Il prossimo numero – Come spiegato dallo stesso Hefner Jr. nel saggio intitolato “The Playboy philosophy”, la nudità era soprattutto un elemento utile “sia a promuovere una sana conversazione sul sesso sia a incoraggiare il dialogo su opinioni sociali, filosofiche e religiose”. Temi che non mancheranno nel prossimo numero, che vedrà la playmate Scarlett Byrne impegnata a trattare l'importanza del pieno possesso della femminilità per la donna.

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