"Where’s the revolution", ecco il nuovo video dei Depeche Mode

Spettacolo
La band britannica a Milano nell'ottobre 2016 (Getty Images)
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Militari danzerini, folte barbe alla Karl Marx e un Dave Gahan che sembra tenere un comizio nel videoclip del nuovo singolo della band, diretto da Anton Corbijn. La canzone apre la strada all'album "Spirit",  in arrivo il prossimo 17 marzo

I Depeche Mode hanno pubblicato il video del loro primo singolo dai tempi di “Delta machine”, l'ultima fatica discografica datata 2013. “Where's the revolution”, questo il titolo della nuova canzone già disponibile dal 3 febbraio, apre la strada all'album in arrivo il prossimo 17 marzo, “Spirit”. Il 14esimo di una carriera iniziata oltre trentacinque anni fa.

 

Tinte fosche – Il video, in bianco e nero, è stato diretto dal regista olandese Anton Corbijn, già regista di altre clip della band di Basildon, ed è strettamente legato alle tematiche d'attualità. “Dov'è la rivoluzione”, si domandano i Depeche Mode cantando dall'alto di un podio, una soluzione che fa sembrare il brano un comizio. “Vi manipolano e minacciano con la paura usata come arma”, recitano alcuni versi della canzone. E ancora, “Chi prende le vostre decisioni, voi o la vostra religione?".

 

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Album influenzato da "quel che succede nel mondo" - "Viviamo in un momento di vero cambiamento: mentre invecchio, le cose che capitano nel mondo mi colpiscono di più" ha detto a Rolling Stone il frontman Dave Gahan. Penso ai miei figli e al posto nel quale stanno crescendo”. Il rifermento, poi, va dritto ad uno degli eventi clou dello scorso anno, l'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti: “Mia figlia, Rosie, è stata molto colpita dalle elezioni lo scorso anno... ha singhiozzato e io mi sono detto wow”. La band britannica non fa mistero del fatto che le spaccature degli Stati Uniti abbiano in qualche modo influenzato la direzione del nuovo disco. “Martin Gore ed io viviamo in America, quindi siamo entrambi immersi in ciò che capita nella nostra nazione”, ricorda Gahan. E aggiunge: “Martin mi disse: So che per qualcuno questo suonerà come la voce delle ricche rock star nelle loro grandi ville a Santa Barbara senza cura del mondo ed è vero che siamo molto fortunati. Ma questo non significa che si smetta di avere attenzione per ciò che capita nel mondo”. Il frontman dei Depeche Mode tiene però a precisare che non definirebbe “Spirit” come un album politico, quanto piuttosto come un lavoro “sull'umanità e il nostro posto all'interno di essa”.

 

Facebook per i fan – L'altra novità della band synth pop inglese riguarda, invece, il fronte social: per 365 fan selezionati, infatti, sarà possibile prendere il controllo della pagina Facebook ufficiale dei Depeche Mode per un giorno e postare “aneddoti personali, video, foto di concerti, cover della band o altri contenuti” legati al gruppo. L'iniziativa durerà un anno, durante il quale il profilo della band sarà accessibile a un singolo ammiratore alla volta. Per guadagnarsi la possibilità di diventare parte di questa esperienza, sarà necessario compilare un modulo disponibile dal sito ufficiale della band.

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