Sundance 2017: al via il Festival del cinema indipendente

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La rassegna, ideata da Robert Redford, si svolgerà nello Utah dal 19 al 29 gennaio. Ambiente e politica saranno al centro di numerose pellicole, ma non mancheranno le star

Un’occasione unica nel suo genere in cui, protagonisti assoluti, sono i film indipendenti e le nuove tendenze che caratterizzano il cinema mondiale: con queste premesse parte la 39esima edizione del Sundance Film Festival, che si terrà a Park City, nello Utah, dal 19 al 29 gennaio. Robert Redford, fondatore e presidente del Sundance Institute, ha spiegato che quest’anno la rassegna mostrerà “come l’arte può mettersi al servizio di una causa, provocare e connettere persone in tutto il mondo”.

 

Il concorso - Nei 10 giorni della rassegna saranno presentati 113 film, provenienti da ben 32 Paesi del mondo. Di essi, 37 sono opere prime, prova concreta del grande spazio concesso dal Festival ai giovani talenti. Quattro le sezioni competitive i cui vincitori saranno annunciati nella cerimonia di premiazione del prossimo 28 gennaio: due dedicate al cinema di finzione ("U.S. Dramatic Competition" e "World Cinema Dramatic Competition") e altre due al documentario ("U.S. Documentary Competition" e "World Cinema Documentary Competition"). I premi saranno assegnati dalle giurie di qualità, delle quali quest’anno fanno parte, tra gli altri, Gael Garcia Bernal, Sonia Braga e Peter Dinklage. Alle categorie di concorso si affiancano numerose sezioni collaterali: “Premieres” è dedicata alle anteprime mondiali più attese, mentre nel programma di “Spotlight” è concesso ampio spazio alle piccole gemme del cinema mondiale. Molto amata dai cinefili anche “Midnight", per gli horror e le commedie grottesche e "Next", prestigiosa vetrina per le pellicole della new wave del cinema americano. Per i cortometraggi è prevista una sezione ad hoc, i cui vincitori saranno annunciati il 24 gennaio.

 

Ambiente e attualità – Il Sundance Festival da sempre molto impegnato sul fronte politico e sociale, quest’anno trova nella causa ambientalista la principale fonte d’ispirazione: la novità assoluta di questa edizione è infatti rappresentata dal programma “The new climate”, che consta di 14 pellicole dedicate al cambiamento ambientale, accompagnate da dibattiti ed incontri. Non a caso, ad aprire la rassegna sarà il nuovo documentario di Al Gore sul riscaldamento globale, “An Inconvenient Sequel”, che arriva 10 anni dopo la sua opera premiata con l’Oscar “An Inconvenient Truth”. Capitolo altrettanto importante quello politico: non a caso la kermesse aprirà i battenti un giorno prima della cerimonia d’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, la cui campagna presidenziale è al centro di “Trumped: Inside the Greatest Political Upset of All Time”. Piuttosto eterogeneo il parterre del cinema di finzione: si spazia dall’amore gay raccontato da Luca Guadagnino in “Call me by your name” alle tematiche razziali al centro del film “Mudbound” di Dee Rees, senza dimenticare pellicole più leggere come il giallo disimpegnatoI Don’t Feel at Home In This World Anymore” di Macon Blair.

 

I divi più attesi – Cinema di qualità, ma senza rinunciare a un pizzico di glamour, di cui si fanno portatrici le numerose star presenti nei film in programma. Tra le più attese c’è sicuramente Cate Blanchett, che in “Manifesto” vestirà i panni di ben 13 personaggi diversi. Keanu Reeves e la giovane Lily Collins sono invece protagonisti di “To the Bone”, drammatica storia di una ragazza anoressica decisa a guarire dalla sua malattia. Salma Hayek è una terapista alle prese con una cena inaspettata in “Beatriz at Dinner”, mentre Woody Harrelson veste i panni di un misantropo di mezza età in “Wilson”. Arriveranno a Park City anche Jennifer Aniston e il futuro Han Solo Alden Ehrenreich, protagonisti del dramma bellico “The Yellow birds”, e Rooney Mara e Casey Affleck, che reciteranno insieme in “A Ghost story”.

 

Incubatore di talenti – Il Sundance Film Festival, inizialmente denominato Utah/United States Film Festival, fu fondato nel 1978 dalla Utah Film Commission con lo scopo di concedere spazio a registi e sceneggiatori indipendenti. Nel 1981 Robert Redford creò il Sundance Institute, organizzazione no profit finalizzata al sostegno delle opere indipendenti: il ruolo dell’ente divenne sempre più importante nella gestione del Festival, e nel 1984 assunse la direzione artistica della kermesse. Nel 1991 la rassegna venne ufficialmente rinominata “Sundance Film Festival”, e da allora ha svolto un ruolo centrale nella promozione di opere di qualità e nella scoperta di giovani talenti. Nel corso degli anni sono sbarcate a Park City numerose pellicole cult: da “Le Iene” a “Little Miss Sunshine” e “Precious”, e, in tempi più recenti, “Whiplash”e “Manchester by the sea”, tra i candidati ai prossimi Oscar.

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