
Il Palazzo delle Esposizioni di Roma celebra Pier Paolo Pasolini con una mostra visitabile fino al 20 luglio. Un'esposizione senza precedenti per omaggiare uno dei più grandi intellettuali italiani del Novecento -

La mostra è organizzata cronologicamente in sei sezioni, dall'arrivo dello scrittore a Roma nel 1950 fino alla notte della sua tragica morte ad Ostia nel novembre del 1975 (nella foto, Pasolini con Orson Welles) -

Il percorso espositivo omaggia le molteplici sfaccettature della sua creatività: dai luoghi in cui ha vissuto a quelli in cui ha ambientato romanzi e film, dalle poesie al cinema, dalle amicizie agli amori -

In mostra sono presenti foto di scena, disegni, dipinti, autoritratti, ma anche la galleria ideale dei pittori contemporanei da lui descritti con precisione in una poesia: Morandi, Mafai, De Pisis, Rosai, Guttuso (foto: sul set di Accattone) -

Sono presenti anche pagine di diario, appunti di viaggio, filmati delle sue sporadiche apparizioni televisive, scatti insieme ad Anna Magnani, Maria Callas, Mastroianni e Fellini, le pagine dei suoi libri (nella foto: Pasolini con Bertolucci e Godard) -

Un'esposizione ricca di materiali (molti dei quali inediti) come mai prima d'ora era accaduto. Così Roma vuole celebrare Pasolini, intellettuale a tutto tondo ma soprattutto grande visionario (nella foto: sul set di Comizi d'amore) -

Pasolini arrivò a Roma nel 1950, con la madre, dopo essere stato rimosso dall'insegnamento nelle scuole pubbliche ed espulso dal Partito comunista in seguito a una denuncia per atti osceni (nella foto: Pasolini sul set de "Il Vangelo secondo Matteo) -

"Roma è divina", disse Pasolini appena arrivato. Quello con la Capitale fu un rapporto di amore e odio, lungo 25 anni. La città gli diede grande ispirazione sia per le sue opere letterarie che per i suoi film (nella foto: con Anna Magnani) -

"Era andato a vivere nella periferia povera, a Ponte Mammolo, in una casa senza tetto e senza intonaco nei pressi della prigione di Rebibbia", ha raccontato il curatore della mostra Gianni Borgna, scomparso a febbraio (nella foto: con Maria Callas) -

"Pasolini era un povero tra i poveri nelle borgate", ha detto di lui Borgna. A Roma trovò quel sottoproletariato che gli ispirò un nuovo linguaggio fatto di violenta vitalità, spesso trasportato in opere come Accattone, Mamma Roma, Ragazzi di vita -

In seguito, per il Pasolini uomo pubblico e analista della società italiana, Roma fu il punto di osservazione, il suo campo di studio, di riflessione e di azione (foto: sul set di Uccellacci e Uccellini) -

Roma fu poi il teatro delle persecuzioni che Pasolini subì e dell'accanimento dei media, ma la comunità romana gli fu sempre solidale anche nei 32 processi in cui fu coinvolto fino alla sua tragica morte (nella foto: con Ninetto Davoli) -

Per l'occasione è stato lanciato anche il sito pasoliniroma.com, una mappa virtuale in cui è possibile scoprire 50 luoghi romani legati all'intellettuale. Un modo per conoscere Roma attraverso Pasolini (nella foto: Silvana Mangano in Teorema) -

L'esposizione arriva a Roma dopo essere stata presentata con grande successo al Centro di Cultura contemporanea di Barcellona e alla Cinemateque Francaise di Parigi -

In occasione della mostra, saranno proposti anche due eventi musicali: le canzoni scritte per il cinema e le poesie messe in musica, interpretate da Aisha Cerami e Nuccio Siano. E le musiche dei suoi film suonate da un'orchestra (nella foto: Laura Betti)

Sono previsti anche una serie di incontri su vari temi cari all'intellettuale e un imperdibile dialogo semiserio fra Ninetto Davoli e Dacia Maraini, due delle persone che hanno avuto modo di conoscere meglio Pasolini -

La mostra dedicata a Pier Paolo Pasolini e al suo rapporto con Roma sarà visitabile al Palazzo delle Esposizioni della Capitale dal 15 aprile al 20 luglio (nell'immagine: uno dei dipinti in mostra) -