Venezia premia Friedkin: "Ispirato da autori italiani"

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Il regista de L'esorcista e Il braccio violento della legge ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera in occasione della 70esima Mostra del Cinema. "E' il più grande onore che io abbia mai avuto" ha commentato. VIDEO

"E’ il più grande onore che io abbia mai avuto, perché rispetto moltissimo il festival e il cinema italiano". Così il regista William Friedkin, che ha diretto pellicole indimenticabili come L'esorcista e Il braccio violento della legge, commenta il Leone d'Oro alla Carriera consegnatogli in occasione della 70esima Mostra del Cinema di Venezia.
"I lavori che mi hanno ispirato di più sono quelli dei grandi registi italiani tra gli anni '50 e '70 - continua Friedkin - Rossellini, Fellini, Monicelli, Antonioni, Francesco Rosi e certamente Bertolucci. Ancora guardo i loro film più di qualsiasi altro. Essere in una lista con queste persone è un grande onore".

Friedkin porta al Lido per l'occasione la versione restaurato di Sorcerer - Il Salario della Paura, del 1977. "Il film - dice - che più si avvicina alla mia visione del cinema. E che trovo contemporaneo, attinente e originale. E' una versione di diversa di The Wages of Fear di Clouzot non un remake. Non esistono remake". "Io ora sto pensando di filmare un Rigoletto con Placido Domingo ma naturalmente non sarà un remake del Rigoletto, ma una nuova versione", continua il regista, che ha diretto anche diverse opere liriche.

Da  Friedkin anche un commento sulla politica estera degli Stati Uniti e sul possibile attacco alla Siria: "Gli Usa non possono essere  i poliziotti del mondo. Nessuno può esserlo".

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