'Cities on Volcanoes’, confronto tra scienziati su difesa delle città

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)
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Nel congresso internazionale si parlerà dei rischi legati alla presenza dei vulcani vicino alle aree urbane, con uno scambio di informazioni tra gli scienziati e gli amministratori del territorio 

Durante le giornate di ‘Cities on Volcanoes’ più di 800 ricercatori da tutto il mondo si confronteranno sul tema della sicurezza nelle zone urbane adiacenti ai vulcani. Iniziata il 2 settembre, la manifestazione è in corso a Napoli e terminerà il 7 settembre. Tra i temi più discussi, la divulgazione scientifica dei dati, ormai sempre più necessaria. “Gli incontri servono per scambiare informazioni su come tradurre le conoscenze sui rischi vulcanici in azioni concrete di protezione civile per la tutela della popolazione”, spiega Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), introducendo il congresso internazionale.

Più diffuse le informazioni social che i dati scientifici

Allo spazio per fiere ‘Mostra d’Oltremare’ della città partenopea si incontrano vulcanologi, decision maker e scienziati provenienti da città che sorgono in zone vulcaniche. “Con sempre più frequenza le informazioni che girano sui social sono più seguite dei dati scientifici che vengono pubblicati sul sito dell’Ingv”, prosegue il presidente. “Bisogna lavorare molto su questo aspetto per accrescere la consapevolezza delle persone. Devono essere al corrente su quali eruzioni ci saranno: spesso, anche se non si può prevedere quando di preciso, si sa quali avverranno in futuro”. La decima edizione di ‘Cities on Volcanoes’ ha come titolo ‘Millenni di Stratificazione tra Vita dell’Uomo e Vulcani: strategie per la coesistenza’ e vuole porre l’attenzione sulla resilienza intrinseca dell’uomo al rischio vulcanico. La finalità è creare un collegamento tra la comunità vulcanologica e chi pianifica e gestisce le emergenze, cioè tra gli esperti e gli amministratori del territorio.

Il confronto con il Giappone

Nel congresso di Napoli andrà in scena anche il confronto tra due aree urbane a rischio, quella di Napoli e quella di Kagoshima in Giappone, con uno scambio di informazioni tra gli esperti asiatici e quelli italiani. “L’area dei Campi Flegrei, dove c’è un livello di allerta giallo, è attentamente monitorata su tutti gli aspetti legati alla sismicità, al degassamento e alle variazioni dell’altezza del suolo. Lo stesso vale per Ischia e per il Vesuvio, dove il terremoto dell’anno scorso può essere associato a fenomeni di insorgenza del vulcano dell’isola”, conclude Doglioni. 

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