L’Erc finanzia 27 progetti europei con 250 milioni di euro

Scienze
Laboratorio (Getty Images)
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“Lo scopo è raggruppare i migliori talenti e tirare fuori da loro il meglio", spiega Moedas, commissario europeo per la ricerca, la scienza e l'innovazione 

La collaborazione di più persone allo scopo di raggiungere un obiettivo può spesso fare la differenza. L’Erc, il Consiglio Europeo per la Ricerca, è a conoscenza dei benefici derivanti dalla cooperazione, ragione per cui ha deciso di finanziare con 250 milioni di euro 27 progetti di ricerca europei. La sovvenzione ha come obiettivo quello di unire le forze di un gran numero di eccellenti ricercatori al fine di compiere studi che possano migliorare le conoscenze in diversi ambiti.

Investimento sui migliori talenti

"Questa è la quintessenza del concetto alla base dell'Europa: ottenere un risultato finale più grande e più importante della somma delle singole parti", spiega Carlos Moedas, commissario europeo per la ricerca, la scienza e l'innovazione. "Lo scopo di questo finanziamento è raggruppare i migliori talenti nell'ambito della scienza e tirare fuori da loro il meglio".
Le ricerche spazieranno diversi ambiti. Permetteranno, ad esempio, di sviluppare innovativi trattamenti per l’osteoporosi o di individuare i circuiti che regolano i processi biologici e le relazioni sociali. Saranno coinvolti ben 88 ricercatori operanti in 63 università e centri di ricerca sparsi in 17 Paesi europei.

Ricerche ed eccellenze italiane

I ricercatori italiani daranno il loro contributo per realizzare cinque dei 27 progetti europei: lo studio delle crisi politiche nell’Europa dopo il 2008, quello dei circuiti nervosi del cervello umano, dei test di fisica sul plasma, l’analisi del Corano nella storia culturale europea e l’integrazione di arti robotici tramite interfacce con spina dorsale.
Tra i ‘geni’ italiani scelti dall’Erc figurano Maurizio Ferrera dell'Università di Milano, che opererà in collaborazione con Hanspeter Kriesi dell'Istituto universitario europeo, Antonio Bicchi dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), esperto nell’ambito della robotica riabilitativa, Gian Luca Romani dell'Università Gabriele D'Annunzio di Chieti-Pescara, specializzato in neuroscienze e neuroimaging, Roberto Tottoli dell'Università di Napoli l'Orientale, dottore in lingue e letterature orientali che indagherà nuove prospettive sulla storia dell’Islam in Europa e Gabriele Centi dell'Università di Messina, esperto in chimica industriale.

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