I mondi alieni che ospitano la vita sarebbero meno rari del previsto

Scienze

La teoria, avanzata dai ricercatori della Georgia Institute of Technology, sostiene che nei sistemi planetari con due stelle l'87% dei pianeti simili alla Terra può avere la stessa inclinazione dell'asse terrestre, fattore criuciale per la proliferazione della vita

La vita aliena ha più probabilità di esistere di quanto si sia creduto in precedenza, almeno stando a quanto sostengono i ricercatori della Georgia Institute of Technology, coordinati dal professor Billy Quarles, che hanno pubblicato un articolo sul tema sulla rivista scientifica Astrophysics Journal. Nessuna vita oltre la Terra è mai stata trovata e non ci sono prove che gli alieni abbiano mai visitato il nostro pianeta, ma questo non significa che l'Universo sia senza vita. Sebbene non siano mai stati rilevati chiari segni di vita aliena, le prove di quest’ultima stanno diventando sempre più plausibili.

La simulazione

Lo studio degli astrofisici del Georgia Institute of Technology, infatti, ha stabilito che nei sistemi planetari con due stelle, detti anche binari, l'87% dei pianeti simili alla Terra potrebbero avere la stessa inclinazione dell'asse terrestre, fattore determinante per consentire un clima mite e stabile, favorendo così la proliferazione della vita. "Abbiamo simulato l'inclinazione dell'asse di un pianeta simile alla Terra in sistemi binari e abbiamo considerato un gran numero di fattori, dalle masse delle stelle, al tipo di orbita e così via", ha detto Quarles.

Il paragone con Alpha Centauri

Gli astrofisici americani sono rimasti entusiasti. "Il messaggio generale è stato positivo, ma non per esempio nel confronto con il nostro vicino più prossimo". Il primo sistema nel quale è stata condotta la simulazione, infatti, è stato Alpha Centauri AB, il sistema binario più vicino a noi, distante dalla Terra 4,3 anni luce. Qui il sistema è composto da due stelle che orbitano l'una intorno all'altra alla stessa distanza che separa il Sole da Urano. La simulazione ha indicato che la distanza troppo ravvicinata tra le due stelle renderebbe instabile l'inclinazione dell'asse di rotazione dell'ipotetica sorella della Terra, mentre nella maggior parte dei sistemi binari la distanza fra le stelle è più ampia rispetto a quella di Alpha Centauri e l'inclinazione dell'ipotetica Terra non verrebbe destabilizzata. "I sistemi a più stelle sono comuni e circa il 50% di essi ha stelle binarie. Quindi, questo studio può essere applicato a un gran numero di sistemi solari", ha affermato invece Gongjie Li, uno dei principali autori dello studio e professore presso la School of Physics della Georgia Tech.

Il parere dell’esperto

"Simulazioni di questo tipo sono utili per cercare in modo più mirato pianeti abitabili e la stabilità del clima è uno dei fattori chiave per la vita come la conosciamo noi", ha detto in un’intervista all'Ansa Gaetano Scandariato, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). I sistemi con più stelle sono comuni, ha aggiunto, in quanto il 50% delle stelle ha una stella compagna. Di conseguenza la simulazione può essere applicata a un gran numero di sistemi solari.

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