L’International Cosmic Day 2018 avvicina gli studenti alla ricerca

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Durante la Giornata Internazionale dedicata ai raggi cosmici, 2.000 ragazzi delle scuole superiori dovranno cercare di comprendere questo affascinante fenomeno 

Il 29 novembre si celebra l’International Cosmic Day, la Giornata internazionale dedicata ai raggi cosmici, le particelle energetiche provenienti dallo spazio esterno a cui sono esposti tutti i corpi celesti. Per l’occasione, agli studenti di tutto il mondo sarà affidato il compito di comprendere la natura di questo fenomeno. L’iniziativa è coordinata dal centro di ricerca tedesco Desy (Deutsches Elektronen-Synchrotron) di Amburgo, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e con i principali centri di ricerca attivi nella fisica delle particelle, tra cui il Cern di Ginevra e il Fermilab di Chicago.

L’International Cosmic Day in Italia

In Italia aderiscono all’edizione del 2018 dell’International Cosmic Day le scuole superiori di Bari, l’Aquila (presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, ad Assergi, con la collaborazione del Gran Sasso Science Institute), Lecce, Milano, Napoli, Padova, Pavia, Perugia, Pisa, Siena, Roma (presso le Università Sapienza e Tor Vergata) e Torino. In totale, saranno 2000 gli studenti italiani impegnati a studiare approfonditamente i raggi cosmici. Le scuole aderenti all’iniziativa collaborano con le università che ospitano le sezioni dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
La finalità dell’International Cosmic Day è permettere agli studenti delle superiori di avvicinarsi al mondo della ricerca scientifica. Per l’occasione, i giovani potranno analizzare i dati di un rilevatore di raggi cosmici, lo stesso strumento utilizzato dagli esperti per indagare le particelle energetiche provenienti dallo spazio esterno.

La missione degli studenti

L’interazione tra i raggi cosmici e l’atmosfera terrestre genera un flusso di particelle secondarie. Sarà proprio quest’ultimo che gli studenti studieranno. I giovani non solo misureranno l’intensità dei raggi cosmici secondari, ma cercheranno anche di capire come questa possa dipendere dalla direzione di provenienza delle particelle. In seguito, durante una videoconferenza, confronteranno le proprie conclusioni con quelle a cui sono giunti gli studenti di altre università e centri di ricerca in tutto il mondo. Al termine dell’esperienza, i partecipanti dovranno realizzare un articolo in lingua inglese in cui illustrare sinteticamente tutti i risultati ottenuti. Ogni elaborato sarà in seguito pubblicato online. 

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