Rischio meduse: ecco come nascono e si riproducono

Scienze

Gabriele De Palma

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Sempre più presenti nei nostri mari, sempre più problematiche per la biodiversità. Ecco come si riproducono e proliferano queste primitive ma adattabilissime forme di vita marina

Incantano e spaventano. Sono belle, misteriose, primitive. Ma sono anche pericolose e rischiano di diventare un problema di difficile soluzione continuando di questo passo. Sono le meduse. Sempre più spesso balzano agli onori della cronaca, soprattutto perché il loro numero è in netta crescita nel Mediterraneo. Sono animali dall’organismo molto semplice ma assai efficace in termini di adattamento e sopravvivenza. Si adattano meglio di altre specie ai cambiamenti causati dall’uomo, non temono il riscaldamento globale, non disdegnano la plastica e una varietà sembra aver scoperto l’elisir di lunga vita. Cerchiamo di conoscerle meglio e capire il segreto del loro successo, e in particolar modo come si riproducono e come si sviluppano. 

Riproduzione sessuata

Le meduse sono animali marini che abitano il pianeta da almeno 500 milioni di anni. Secondo recenti studi sarebbero la prima forma di vita complessa sulla Terra, sviluppatesi prima delle spugne. La loro riproduzione è sessuata: i gameti maschili fecondano quelli femminili, e la fecondazione avviene quasi sempre in acqua, eccezion fatta per alcune varietà in cui le uova non vengono rilasciate in ambiente dalla medusa fino al primo stadio di sviluppo. 

Lo sviluppo

Il primo stadio di sviluppo dell’uovo fecondato è la planula, una larva che si deposita sul fondale dove si radica al terreno. La planula cresce e si trasforma in una specie di polipo capovolto chiamato scifistoma. Lo scifistoma progressivamente si allunga, poi si segmenta e si divide (con un meccanismo detto strobilazione) separandosi dal fondale e dando vita alle giovani meduse. Queste crescono nutrendosi di plancton fino a raggiungere le dimensioni standard di ogni specie - che variano da pochi millimetri a più di due metri - riprodursi e completare quindi il proprio ciclo di vita.

Elisir di lunga vita

L’aspettativa di vita delle meduse varia, in base alla famiglia tassonomica di appartenenza, da pochi giorni a molti mesi. C’è però un’eccezione, che è anche eccezione in tutto il regno animale. Un tipo di medusa, la Turritopsis nutricula, ha la capacità di ringiovanire. Una volta raggiunto il completo sviluppo, la Turritopsis nutricula è in grado di regredire agli stadi iniziali e, tramite un processo chiamato transdifferenziazione, ritornare a essere un polipetto asessuato.

Benvenuto antropocene

Le meduse abitano tutte le acque del globo, la loro longevità in termini di specie è la migliore testimonianza della loro adattabilità alle variabili dell’ecosistema marino. Da questo punto di vista sono probabilmente una delle poche specie animali che trae benefici dall’impatto umano sull’ambiente. Non temono il surriscaldamento delle acque causato dal global warming, non temono nemmeno l’acidificazione delle acque o la scarsità di ossigeno. Anzi, in queste condizioni proliferano. L’inquinamento da plastica sembra addirittura regalare alle meduse nuovi basi a cui far attecchire le planule. E anche le piattaforme per l’estrazione di petrolio e le pale eoliche offshore si sono dimostrate buoni punti di riproduzione

Invasione

La recente proliferazione di meduse è infatti soprattutto causa dell’azione dell’uomo, il cui impatto sui mari non infastidisce le meduse ma danneggia la gran parte dei loro predatori e dei loro concorrenti. A questo si aggiunge il fenomeno delle specie aliene che vengono trasportate nelle acque di zavorra delle navi da un mare a un altro e che molto spesso si adeguano alle nuove condizioni. È il caso del Mar Mediterraneo, dove si registrano nuove specie e popolazioni in costante crescita

Pericoli

Al di là del pericolo che rappresenta per i bagnanti, il diffondersi delle meduse crea problemi sia alla pesca sia alla biodiversità. Il loro sovrannumero finisce per intasare spesso le reti dei pescherecci. Ma il danno peggiore è fatto alla biodiversità, dato che le meduse si nutrono di plancton, che è alla base della catena alimentare di tutta la fauna ittica. Se le meduse aumentano consumano più plancton sottraendolo alle altre specie. 

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